Prima guerra mondiale: Sean Courtney è un generale e conosce in trincea il giovane Mark Anders, dotato di una mira eccellente e quindi spesso utilizzato in missioni pericolose in cui deve eliminare i cecchini nemici. Anche questa volta Mark ha successo, ma viene ferito e rimpatriato. Tornato a casa e ansioso di rivedere il nonno che l'ha allevato, scopre che il vecchio è morto e che tutte le sue proprietà sono state vendute a una società capitanata da Dirk Courtney. Costui, dopo essersene andato di casa e aver rotto col padre, si è arricchito enormemente tramite gesta criminose e ora continua ad espandere il suo impero economico ricorrendo anche a minacce e violenza. In effetti quando Mark scopre che egli è figlio di quel generale che aveva ammirato, rimane interdetto. In seguito però gli capita di incontrare di nuovo Sean e capisce che la sua prima impressione era giusta. Sean, da parte sua, finisce per considerarlo come suo figlio, visto che Michael è morto in guerra e Dirk lo ha ripudiato. Ultimo romanzo della prima serie che Smith ha dedicato ai Courtney, questo A Sparrow Falls ha un'inedita vena ambientalista, oltre a tutti i soliti temi che questo scrittore tocca.
Alla fine, dopo Perlasca, sono tornata in braccio al nazismo con questo romanzo. Anche il libro di questa autrice si basa su fatti realmente accaduti e personaggi veramente esistiti, però reinventati per creare la sua storia; questo dunque non è quello che potremmo chiamare romanzo storico, ma è comunque interessante per le cose a cui s'ispira. In questo caso la narrazione procede su due piani cronologici per raccontarci il passato - durante la Seconda Guerra Mondiale - e il presente - relativo, poichè in questo caso è il 1950, anno in cui alcuni dei protagonisti stanano una criminale di guerra nazista che è fuggita all'estero ed è diventata un'insospettabile donna di casa. La Quinn secondo me ha fatto un buon lavoro perchè la trama è avvincente e i personaggi che ha creato sono credibili, perfino l'aviatrice russa, che è quello più particolare. Anche qui però non c'è nulla di inventato rispetto alla sua carriera in quanto la Russia fu l'unica nazione che in quella guerra schierò un corpo di aviatrici donne.
Gather, Darkness! è uno di quei romanzi che gli appassionati di fantascienza considerano un caposaldo. L'autore è l'eclettico Fritz Leiber, che oltre ad aver vinto diversi premi per le sue storie di fantascienza, ha scritto anche romanzi di genere fantasy eroico (o, come li ha chiamati lui, sword & sorcery). Devo però fare una confessione: a me questo libro non ha entusiasmato. Del resto penso che capiti a tutti che qualche libro, da altri osannato, non piaccia. La trama sembrava interessante: siamo nel futuro di una terra devastata da esplosioni atomiche. Subito dopo il disastro, un gruppo di scienziati ha instaurato una teocrazia per poter tenere a bada quel che restava del genere umano, ma secoli dopo il risultato è che gli scienziati tengono il potere nelle vesti di sacerdoti di un culto miope e fanatico, mentre la gente comune è ridotta al rango di servi della gleba. La gente non sa che i cosidetti miracoli o qualunque altra cosa facciano i preti ha origine scientifica e non soprannaturale, per cui dominarla con la paura è facile. Ad un certo punto però pare che sorga un movimento di ribellione che, in antitesi al clero ufficiale, si dichiara seguace di Satana. E qui casca l'asino, in quanto mi sarei aspetta a questo punto una lotta in stile eroico oppure una sfida di astuzie, invece della veloce débâcle del movimento ribelle. Quindi non posso che concludere con un mah. Devo dire però che sono incuriosita dalla produzione fantasy di Leiber, visto che amo questo genere, e quindi in futuro non escludo di buttare un occhio ad altri suoi romanzi.
Si può ben dire che con questo A Traitor to Memory la George abbia messo molta carna al fuoco, ma il castello da lei costruito regge in ogni parte. La storia procede lungo due linee narrative: il punto di vista del violinista prodigio Gideon Davies e la semplice narrazione degli eventi. Gideon sta tenendo un diario su suggerimento della psicologa alla quale si è rivolta dopo un blocco; durante un concerto infatti si è ritrovato incapace di suonare e da allora non ha più messo mano al violino. Qualcosa lo tormenta dal profondo ed egli percepisce questo disagio, anche se non lo sa descrivere. Il padre, che si è impegnato sempre in prima persona per seguire e costruire la sua carriera, non si capacita della cosa e pensa si tratti più di un capriccio che di un problema serio. La famiglia di Gideon è un groviglio di reticenze e segreti, e proprio questi sono alla base di un omicidio e di alcuni tentati omicidi. La vittima è la madre dello stesso Gideon, investita da un'auto mentre si recava a un appuntamento. Difficile per l'ispettore Linley e i suoi collaboratori venire a capo del caso, difatti vengono fatte diverse ipotesi che però non reggono. Linley poi è anche preoccupato che il suo superiore non finisca tirato in ballo in quanto, anni prima, aveva avuto una relazione con l'uccisa. Insomma, un bel pasticcio davvero! E in tutto questo Helen è pure incinta, mentre ci scommetto che Nkata si è preso una scuffia per una donna coinvolta nel caso.
Lo confesso: ciò che mi ha attirato verso questo libro è stato il titolo particolare, tra l'altro tradotto letteralmente - una volta tanto. Hito no sekkusu o warau na 人のセックスを笑うな segna il debutto di questa autrice - che in realtà non dovrei chiamare al femminile, ma al neutro perchè questo è ciò che vorrebbe - ed ha vinto un importante premio per opere prime, oltre ad essere tradotto in un lungometraggio qualche anno dopo. Parliamo del 2004, quindi ci hanno messo solo diciotto anni a decidere di tradurlo in italiano; non lo dico per amore di polemica, ma perchè sono sinceramente incuriosita e mi piacerebbe sapere come ragiona il mondo dell'editoria XD Comunque sia, si tratta di un racconto lungo e quindi lo si legge in fretta, insieme all'altro racconto più breve che completa il volumetto (Carie e gentilezza, titolo originale non pervenuto). La storia è quella di un amore tra uno studente diciannovenne e la sua insegnante di pittura che ha vent'anni di più. Lei è sposata a un uomo più anziano con le quali le cose non sembrano andare bene e ha a volte atteggiamenti che la fanno sembrare infantile. Lui è innamorato perso, anche se a volte gli pesa dover farsi sempre carico degli aspetti pratici, come cucinare e pulire - lei è negata nei lavori domestici. La relazione si conclude quando fa retromarcia lei, partendo per un lungo viaggio insieme al marito. Si tratta di una di quelle narrazioni leggere e piacevoli tipiche della letteratura giapponese contemporanea, cose che scorrono via lievemente e che però sembrano in seguito continuare ad aleggiare nel nostro pensiero. Un po' alla Banana Yoshimoto, se vogliamo.
Ho ripreso in mano Maurice Leblanc, l'inventore di Arsenio Lupin. Tempo fa avevo letto una raccolta con i primi nove racconti e in seguito mi ero procurata l'opera omnia. Come sempre procedo in modo cronologico e, dopo aver letto un paio di racconti nei quali Lupin si scontrava nuovamente con Sherlock Holmes - o meglio: Herlock Sholmes, com'è battezzato da Leblanc - arrivo a questo romanzo del 1909 che, benchè incentrato principalmente sullo scontro fra Lupin e il giovane e geniale studente Isidore Beautrelet, ha nel personaggio di Holmes/Sholmes un elemento certamente molto importante per lo svolgersi delle trame successive - o almeno è quanto ritengo, visto che alla fine di questo libro causa un lutto gravissimo a Lupin. Il faraglione cavo del titolo è un nascondiglio segreto leggendario la cui ubicazione viene tramandata attraverso i secoli fin dai tempi dei Galli. I re di Francia vi nascondevano il tesoro, ma con la Rivoluzione e l'uccisione di Luigi XVI il segreto era andato perduto. Chi, se non Lupin, poteva scoprirlo e servirsene come propria base inespugnabile? A sconfiggere l'astuto ladro però non è lo studente, bensì l'amore. Leblanc ha un modo di scrivere molto dinamico e divertente, adatto al suo spumeggiante protagonista.
Terzo volume di questa serie, e ultimo tradotto in italiano (per ora). Spero che in futuro traducano anche i successivi, perchè mi sta piacendo. In questo volume Isabelle viene incaricata di indagare sul suicido del capo della polizia di Tolone, quel Bastian che le ha sempre messo i bastoni tra le ruote trattandola con arroganza. In effetti il suicidio non sembra compatibile con il carattere dell'uomo, che però ha lasciato una lettera d'addio in cui spiega di avere scoperto di avere il cancro e di non voler affrontarne le conseguenze. Isabelle non tarda molto a scoprire delle incongruenze, così come scopre che Bastian aveva un'amante. Quando anche l'amante muore in circostanze particolari, ecco che l'ipotesi di un omicidio si fa sempre più concreta. In questo libro come sempre c'è il giusto equilibrio tra lavoro investigativo e vita privata della protagonista, ora costretta a una relazione a distanza dal fatto che il sindaco ha accettato un incarico a Parigi; salta fuori anche una vecchia conoscenza del secondo libro, ovvero il miliardario della cui protezione aveva dovuto occuparsi.
Venezia, 1753: perfetta ricostruzione storica per un giallo con protagonisti e vicende inventate, a parte la presenza en passant di personaggi realmente esistiti come Goldoni e Casanova. Marco Leon è l'eroe della situazione; nobile decaduto e diseredato, viene riconvertito in agente segreto della repubblica. Alla guida di un gruppetto di uomini la cui esistenza è ugualmente tenuta segreta, egli deve sventare i pericoli che metterebbero a repentaglio l'esistenza della repubblica stessa. In questo libro si trova con ben due gatte da pelare: da un lato si viene a sapere di un importante documento politico che sta per essere venduto al miglior offerente, dall'altro viene assassinato il rampollo di una delle più eminenti famiglie veneziane. Su quest'ultimo caso Leon viene chiamato in causa per fare un favore al suo mentore, amico del padre dell'ucciso. Ci sono però altri cadaveri in ballo, per esempio quello di un attore che viene trovato morto nello stesso teatro e la stessa sera in cui è rinvenuto cadavere il nobiluomo, per non dire dei collaboratori segreti di Leon che vengono assassinati uno a uno, mostrando che non sono più così segreti. Molto bello questo libro. Mi piacciono le storie ambientate in precisi contesti storici quando sono così ben documentate, per non dire che anche la trama gialla è interessante. Un autore che non conoscevo, ma che è certamente da tenere d'occhio.
Erlendur si è preso le ferie e, tagliando i ponti con tutti, se n'è andato a zonzo nella sua regione natale, perciò ad occuparsi dell'ennesimo delitto è la sua collega gourmet Elínborg. Il cadavere è quello di un trentenne, trovato sgozzato nella sua abitazione; l'uomo è stato prima imbottito di Roipnol, la droga dello stupro, e non ci vuole molto a scoprire che era uno di quegli infami individui che drogano le donne prima di violentarle. In casa viene rinvenuto uno scialle, il che fa pensare che ad accopparlo sia stata la sua ultima vittima. Ed Elínborg puntualmente la rintraccia, prendendo anche un granchio - ma non per cucinarlo. Mi è mancato Erlendur in questo romanzo, ma è stato comunque bello leggerlo perchè il personaggio di Elínborg viene approfondito, inoltre le trame di Indriðason sono sempre molto avvincenti.