Era da parecchio che volevo vedere questa serie e alla fine è stato meglio rimandare perchè nel frattempo è uscita la seconda stagione; non è dato sapere se Netflix procederà con la storia, volendo ci potrebbero stare altri episodi. Le vicende narrate sono ispirate a fatti storicamente avvenuti; nella prima stagione si parla della battaglia di Teutoburgo, avvenuta nel 9 d.C. nel nord dell'odierna Germania. In questa battaglia ben tre legioni romane capitanate da Publio Quintilio Varo vennero sconfitte con l'inganno da un gruppo di diverse tribù riunite sotto il comando di Arminio, anch'egli barbaro di nascita ma cresciuto a Roma e addirittura diventato cittadino romano. In seguito alla sconfitta, Varo si tolse la vita. Nella seconda stagione, sono Tiberio e Germanico gli antagonisti di Arminio, che vorrebbe diventare re per avere controllo sulle altre tribù, ma al quale viene preferito Marbod che è alleato dei romani. Naturalmente la serie si prende alcune libertà rispetto alla realtà storica, ma secondo me è una produzione molto valida. In particolare ho apprezzato il fatto che a interpretare i romani siano attori italiani che parlano in latino, mentre i barbari sono attori tedeschi o austriaci che parlano appunto tedesco. La visione è comunque consigliabile in lingua originale perchè il latino recitato dagli attori suona piuttosto diverso da quello dei doppiatori, ovvero come una lingua viva.
martedì 21 marzo 2023
sabato 18 marzo 2023
undicesima settimana
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la vista dalla Certosa di San Martino |
Questa vacanza la potremmo intitolare "Vedi Napoli e poi ti fotti le ginocchia definitivamente" XD. Era da un po' che col marito avevamo in programma questo viaggio e, come per Milano, quando avevamo prenotato la situazione delle mie ginocchia non era grave com'è poi diventata. Confesso che per come stavo il giorno dopo essere tornata da Milano non sarei stata in grado di partire, ma poi una settimana di antidolorifici e due TECAR devono essere contati a qualcosa e ho visto un lieve miglioramento. Occhio perchè significa solo che ho un po' meno male, non che il male mi è passato del tutto; diciamo che sono passata dal tirare madonne ogni minuto e tirarne ogni mezz'ora. Alla partenza lunedì mattina avevo con me gli antidolorifici di cui sopra oltre alla ginocchiera, al ghiaccio secco per gli impacchi serali e ai benedetti bastoni da Nordic Walking, che non volevo prendere ma che penso abbiano fatto la differenza. Infatti non mi sono certo risparmiata. Non so se mi sarei comportata ugualmente se fossi stata da sola, probabilmente avrei camminato meno e riposato di più, ma essendo al seguito di un nazista del turismo so di avere esagerato. Ogni notte mi addormentavo chiedendomi se il giorno dopo sarei stata in grado di camminare... ed incredibilmente sono riuscita ad arrivare in fondo a questa vacanza di cinque giorni.
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nella Reggia di Caserta |
Venendo alla vacanza in sè: a Napoli c'eravamo già stati, ma così tanti anni fa che non ce lo ricordiamo più. Eravamo comunque due baldi giovani. Abbiamo dunque rivisto diverse cose, ma ci tornavano nuove: non solo le vie del centro, ma anche il Museo Archeologico Nazionale e Capodimonte (dove abbiamo preso un forte temporale e il marito si è salvato dall'infreddatura solo grazie a un gentile negoziante che gli ha improvvisato un impermeabile con un sacco di plastica), così come la Reggia di Caserta. In quest'ultima per fortuna hanno un servizio di navette che conduce in fondo al parco; diversamente sarebbero stati tre km. ad andare a tre a tornare e quindi ciao. Invece non eravamo mai stati dentro alla Certosa di San Martino che decisamente meritava la visita.
Napoli per noi che veniamo da una piccola città del Nord è una sorta di mondo parallelo. E' una città di grande bellezza e di grandi contrasti: scorci bellissimi e pittoreschi, e insieme il casino del traffico (il continuo suono dei clacson come sottofondo), il degrado (il nostro B&B era vicino alla stazione e potevamo ammirare la fauna dei barboni che facevano i loro bisogni per strada alla luce del giorno), ma anche la grande simpatia e generosità delle persone. Insomma, Napoli è sicuramente un'esperienza da fare e che noi intendiamo ripetere in futuro, anche perchè di cose da vedere che a questo giro erano chiuse ce ne sono state. Ma poi vogliamo parlare del cibo? Ma quanto si mangia bene a Napoli? Avrei voluto avere più di uno stomaco come le mucche!! Ora che sono a casa, passerò questo fine settimana a riposo prima di ricominciare col solito tran tran.
giovedì 16 marzo 2023
I came by
Quest'anno sto vedendo più film, anche se non li sto recensendo (in effetti alcuni li avevo già visti, per esempio mi sono riguardata tutto Harry Potter e Il Signore degli Anelli). I Came By è una pellicola inglese che è uscita su Netflix già da qualche mese; ne avevo sentito parlare non ricordo più dove e l'ho vista di recente. Io ne ho colto prevalentemente l'aspetto thriller, ma c'è chi ha fatto notare che c'è anche una forte componente politica/sociale. La nostra triste storia ha inizio con due amici per la pelle, Toby e Jameel, i quali da tempo hanno messo in atto una sorta di protesta contro il capitalismo introducendosi nottetempo nelle case dei ricchi e disegnando su una parete un grande graffiti con scritto I came by. Le loro gesta sono oggetto di indagine, ma i ragazzi sono furbi e non si sono mai fatti beccare. Durante il suo lavoro come giardiniere, Jameel capita a casa di un ricco giudice in pensione che pensa possa essere un bersaglio adatto, difatti, già che c'è, fotografa le credenziali per accedere alla rete wi-fi. Succede però che la sua ragazza scopre di essere incinta e quindi lui decide di mettere la testa a posto. Toby, che invece è molto irrequieto e sempre arrabbiato col mondo, vuole fare la bravata da solo e s'introduce a casa del giudice. Qui s'incuriosisce a sentire strani rumori in una casa che dovrebbe essere vuota e, curiosando in cantina, scopre che il giudice ha un hobby segreto, molto in contrasto col fatto che l'opinione pubblica lo considera un santo per via delle sue attività filantropiche. La dimensione politica/sociale sta nel fatto di anteporre quest'uomo ricco e potente a una serie di personaggi poveri, di colore e magari pure richiedenti asilo. Il film mi è piaciuto, non sarà un'opera eccelsa però ha una trama che ho trovato interessante.
martedì 14 marzo 2023
echoes
Leni e Gina sono gemelle identiche, solo la madre riesce a distinguerle. Ecco perchè quando decidono di scambiarsi, nessuno se ne accorge. Quello che da principio è un gioco da bambini diventa però un vero e proprio stile di vita quando le due cominciano ad alternarsi, l'una nei panni dell'altra, per anni interi, scambiandosi in occasione del loro compleanno. Ciò significa scambiarsi anche i mariti, tra l'altro. Le cose cominciano ad andare a rotoli quando Leni scompare dopo un furto di cavalli avvenuto nel ranch di famiglia. Gina torna a casa per unirsi alle ricerche e scopre che la sorella, che in teoria avrebbe dovuto tenerla aggiornata costantemente sulla propria vita, le ha invece nascosto parecchie cose. Il fatto però è che Gina è Leni e quella che è scomparsa è Gina. E questo dimostra che le storie con protagonisti gemelli identici possono creare una discreta confusione. Non è però questo il vero problema di questa serie, che non è infame come qualcuno l'ha dipinta, ma non è nemmeno eccelsa; le darei la sufficienza. Non so bene cosa non ha funzionato, a parte che ci sono alcuni buchi nella trama che non hanno nulla a che fare con lo scambio, il che è tutto dire. Ma tant'è. Se non altro è una miniserie e finisce presto.
sabato 11 marzo 2023
decima settimana
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il cast principale di Priscilla la regina del deserto |
Domenica scorsa io, il figlio maggiore e il mio ginocchio sbriciolato siamo andati a Milano. La gita era stata programmata quando ancora non vedevo le stelle a camminare; siccome mi scocciava di sprecare i biglietti del treno e dello spettacolo che volevamo vedere, ho deciso di andare comunque. Se non altro non sarei stata in giro da sola. A Milano per prima cosa il figlio maggiore è voluto andare a fare colazione al bar, visto che prima di partire non era arrivato. In effetti l'avevo dato per perso quando, all'annuncio che il treno era in arrivo sul binario, di lui sul binario stesso ancora non c'era traccia. E' arrivato insieme al treno. Non riuscirò mai a capire come riescono i miei figli a vivere sempre sul filo del rasoio; io sono una viaggiatrice prudente che si prende i suoi tempi e loro mi fanno sempre venire l'ansia per procura. Comunque sia, dopo la colazione tardiva ci siamo recati a Porta Genova, dove in teoria doveva esserci un mercatino che però si è scoperto essere stato spostato non so dove da tempo. E dire che avevamo controllato su Internet sia io e che lui, ma come sempre in Italia non c'è mai nulla di aggiornato. Porta Genova comunque è a ridosso del Naviglio Grande, quindi abbiamo fatto due passi lì in attesa che ci raggiungessero il figlio minore con la fidanzata. Altri due passi e un pranzo veloce, dopodichè abbiamo riguadagnato la metro e siamo andati al Teatro degli Arcimboldi a vedere il musical Priscilla la regina del deserto. Lo spettacolo coloratissimo e divertente è piaciuto molto a tutti; finito quello, la fanciulla è andata a casa (abita fuori Milano), mentre noi tre siamo tornati in stazione e abbiamo ammazzato il tempo in attesa del treno facendo merenda. Questa gita devo dire che mi ci voleva proprio. E' stata certamente faticosa perchè cammino col passo di una tartaruga zoppa, inoltre lunedì ho avuto più male del solito per essermi sforzata. In settimana comunque ho fatto altre due sedute di TECAR e ho preso appuntamento con l'ortopedico, visto che adesso ha cominciato a farmi male anche il ginocchio destro, probabilmente per via del fatto che lo sto sforzando per compensare le mancanze dell'altro. Insomma, ci manca che mi venga un bell'attacco di mal di schiena e poi mi metto definitivamente a letto!
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Kowa Sushi a Castelbolognese |
Mercoledì sono stata fuori a cena con la mia amica F che voleva provare un sushi-tarocco che si trova in una città vicina. Dal punto di vista dell'estetica è un gran bel posto e mi è piaciuta l'idea di queste specie di capannine che forniscono una certa privacy a gruppi fino a 7/8 persone. Il cibo era nella media, con la differenza che per ordinare si usa un tablet che spedisce l'ordine direttamente in cucina. Peccato che nessuno ci avesse spiegato come fare; essendo la prima volta che ci andavamo, siamo restate un bel pezzo ad aspettare convinte di aver spinto il tasto giusto, fino a che non mi sono messa a smanettare e non ho risolto il mistero, dopodichè il cibo ha cominciato magicamente ad arrivare. Anche stasera esco a cena, stavolta col marito e una coppia di amici, ma andremo sul tradizionale e sul sicuro perchè torneremo in una osteria con cucina casereccia dove avevamo già mangiato ottimamente in passato.
giovedì 9 marzo 2023
Travelers
Avevo voglia di vedere una serie di fantascienza e sono stata fortunata a imbattermi in questa, che ho trovato molto ben fatta e coinvolgente. Formata da tre stagioni, non ho capito se è stata interrotta o no, ma se non altro si chiude. Ovvero: si può prendere il finale per un finale o ci si può attendere sviluppi futuri. Non so se sono riuscita a spiegarmi, il succo è che davanti all'ultima puntata non ci si rimane di cacca come davanti ad altre serie interrotte. La storia è ambientata ai giorni nostri; siccome il XXI secolo è una sorta di punto di svolta per il futuro dell'umanità, in quanto vi si verificheranno eventi che porteranno la razza umana sull'orlo dell'estinzione, dal futuro vengono inviati del viaggiatori. In pratica si tratta di un trasferimento di coscienza e, per non nuocere a nessuno, ci si serve dei corpi di persone che sarebbero morte comunque. Questi viaggiatori sono organizzati in team di cinque, ognuno con una propria specializzazione, e devono svolgere delle missioni - per lo più sventando attentati terroristici o deviando asteroidi in rotta di collisione con la terra - il tutto mentre cercano di farsi passare per le persone i cui corpi hanno occupato. Ci sono molte cose interessanti in questa serie; naturalmente tutto il discorso dei viaggi nel tempo, con il fatto che cambiare eventi del passato porterà a conseguenti cambiamenti nel futuro. C'è poi tutto l'insieme delle relazioni che i viaggiatori intessono con i terrestri contemporanei, con coinvolgimenti non preventivati. Ad un certo punto salta fuori un secondo gruppo di viaggiatori che fanno parte di una fazione politica avversa a quella che vuole cambiare il passato, e non sto a dire chi è che dà gli ordini perchè non voglio spoilerare troppo. Insomma, una gran bella serie!
martedì 7 marzo 2023
la primera vez - la prima volta
Uno dei motivi per cui apprezzo Netflix è che ci puoi trovare serie da paesi dai quali solitamente non si vedono cose. E' il caso di questa serie colombiana. A proposito di prodotti televisivi colombiani, la prima parola che viene in mente è telenovela, ma non è questo il caso. Ambientata a Bogotà nel 1976, è la storia di un gruppo di ragazzi di un liceo maschile la cui tranquilla e scontata routine viene sconvolta dall'arrivo della prima studente: Eva. Mentre i maschi appaiono spesso immaturi e chiusi nella mentalità machista imperante, Eva è un piccolo tornado: colta e intelligente, naturalmente femminista, indipendente, incurante di infrangere le regole o di esprimere apertamente il proprio pensiero. I cinque amici Camilo, Martin, Rodrigo, Gustavo e Alvaro sono conquistati da Eva, che però dice fin da subito di vederli solo come dei fratelli e di non avere alcun interesse romantico nei loro confronti, cosa che non impedisce loro di innamorarsi di lei. Camilo soprattutto è quello più preso dalla ragazza; egli è anche la voce narrante e quello il cui percorso di crescita interiore è seguito più da vicino. In effetti Camilo, che al contrario di Eva appare timido e passivo, combina un bel po' di casini, in parte per amore di Eva e in parte per codardia. La serie è decisamente differente da quelle adolescenziali americane - o in stile americano - che vanno per la maggiore. Sarà per l'ambientazione - che è comunque fonte di ispirazione per parlare di tematiche che ai tempi erano avveniristiche, per così dire, vedi il rapporto tra i genitori di Camilo, col padre tradizionalista e la madre dalla mentalità aperta che non accetta il ruolo di donna obbediente e sottomessa che era la norma. Insomma, volendo vedere qualcosa di diverso dal solito, è certamente una serie valida. Per non dire che mi è piaciuto il fatto di dare a ogni episodio il titolo di un libro - spesso citato da Eva nel corso dell'episodio relativo.
sabato 4 marzo 2023
nona settimana
La raccolta dei rifiuti porta a porta è cominciata benissimo: nella mia strada domenica sera molte persone hanno messo fuori i sacchi della carta - perchè prima venivano ritirati il lunedì mattina - anzichè aspettare il giorno giusto per mettere fuori i bidoncini appositi. Intanto la zona dei cassonetti - non ancora rimossi - trabocca perchè c'è chi continua a portare i rifiuti lì invece di usare i propri bidoncini. Del resto, senza voler spiare, si vedono diversi balconi in cui i bidoncini sono ancora impilati come quando li hanno consegnati e dunque inutilizzati Spero sia solo una partenza difficile e che le cose si sistemino.
Un piccolo quiz per i miei lettori: che cosa capite voi dalla conversazione qui sopra? Non mi capita spesso di mettere cose in vendita su Ebay e le rare volte che l'ho fatto non ho mai avuto problemi; purtroppo però mi sono imbattuta in questa persona che evidentemente non sa leggere perchè, dopo che le ho spedito il solo corpo femminile, si è lamentata perchè si aspettava di riceverli tutti e tre. Va bene che ho l'Alzheimer, ma me sembrava che fosse molto chiaro che voleva solo quello al centro, cosa che del resto ho specificato nella risposta proprio per evitare fraintendimenti. Lo scambio di messaggi è continuato per un po', tanto che mi sono chiesta se non fosse piuttosto questa persona ad avere l'Alzheimer, o forse ad essere un'alfabeta funzionale. Comunque, per amore del quieto vivere, ho risolto la cosa spedendole l'altro corpo che voleva senza guadagnarci nulla.
Finalmente sono stata dal mio fisioterapista! La settimana scorsa era pieno, perciò non ho potuto andarci prima. Lui dice che non ha senso aspettare maggio senza fare nulla e che ci sono cose che si possono già fare che comunque male non fanno. Quindi ho cominciato un ciclo di TECAR che dovrebbe servire a curare la tendinite. Tra un paio di settimane vediamo come va e in base a quello lui suggerisce di fare anche una visita ortopedica - il medico dal quale sono stata è un fisiatra. Fare qualcosa, pur non avendo la certezza che conti, mi ha leggermente sollevato il morale perchè non c'è nulla che io detesti quanto starmene immobile ad aspettare gli eventi XD
giovedì 2 marzo 2023
la biblioteca della magia
The Bureau of Magical Things è una serie vietata ai maggiorenni che in Italia è già andata in onda su alcuni canali a pagamento; io ho visto la prima stagione su Netflix e mi auguro che venga distribuita anche la seconda. Normalmente non guardo programmi per bambini, ma le rare volte che l'ho fatto ho trovato cose molto carine e che non risultano affatto noiose per noi maggiorenni, come questa insomma. Perchè ogni tanto ci vuole anche la cosa leggera e poco impegnativo, esattamente come con le letture. La protagonista è un'adolescente che, a causa di un incidente, acquisisce dei poteri magici e scopre così che fate ed elfi esistono, e che vivono a fianco degli umani, ad essi invisibili e proteggendoli da eventuali minacce soprannaturali. Kyra si trova quindi ad alternare le sue normali attività umane alle lezioni di magia presso la grande biblioteca magica. Fa amicizia con due fate e due elfi e ad un certo punto si trova ad assorbire una potentissima magia che la rende l'essere più potente del mondo magico. Questo crea naturalmente scompiglio e preoccupazione, ma niente paura: va tutto a finire bene. Insomma, anche se ho almeno quarant'anni più del pubblico di riferimento, questa serie mi ha divertito!
martedì 28 febbraio 2023
letture di febbraio
Prima guerra mondiale: Sean Courtney è un generale e conosce in trincea il giovane Mark Anders, dotato di una mira eccellente e quindi spesso utilizzato in missioni pericolose in cui deve eliminare i cecchini nemici. Anche questa volta Mark ha successo, ma viene ferito e rimpatriato. Tornato a casa e ansioso di rivedere il nonno che l'ha allevato, scopre che il vecchio è morto e che tutte le sue proprietà sono state vendute a una società capitanata da Dirk Courtney. Costui, dopo essersene andato di casa e aver rotto col padre, si è arricchito enormemente tramite gesta criminose e ora continua ad espandere il suo impero economico ricorrendo anche a minacce e violenza. In effetti quando Mark scopre che egli è figlio di quel generale che aveva ammirato, rimane interdetto. In seguito però gli capita di incontrare di nuovo Sean e capisce che la sua prima impressione era giusta. Sean, da parte sua, finisce per considerarlo come suo figlio, visto che Michael è morto in guerra e Dirk lo ha ripudiato. Ultimo romanzo della prima serie che Smith ha dedicato ai Courtney, questo A Sparrow Falls ha un'inedita vena ambientalista, oltre a tutti i soliti temi che questo scrittore tocca.
Alla fine, dopo Perlasca, sono tornata in braccio al nazismo con questo romanzo. Anche il libro di questa autrice si basa su fatti realmente accaduti e personaggi veramente esistiti, però reinventati per creare la sua storia; questo dunque non è quello che potremmo chiamare romanzo storico, ma è comunque interessante per le cose a cui s'ispira. In questo caso la narrazione procede su due piani cronologici per raccontarci il passato - durante la Seconda Guerra Mondiale - e il presente - relativo, poichè in questo caso è il 1950, anno in cui alcuni dei protagonisti stanano una criminale di guerra nazista che è fuggita all'estero ed è diventata un'insospettabile donna di casa. La Quinn secondo me ha fatto un buon lavoro perchè la trama è avvincente e i personaggi che ha creato sono credibili, perfino l'aviatrice russa, che è quello più particolare. Anche qui però non c'è nulla di inventato rispetto alla sua carriera in quanto la Russia fu l'unica nazione che in quella guerra schierò un corpo di aviatrici donne.
Gather, Darkness! è uno di quei romanzi che gli appassionati di fantascienza considerano un caposaldo. L'autore è l'eclettico Fritz Leiber, che oltre ad aver vinto diversi premi per le sue storie di fantascienza, ha scritto anche romanzi di genere fantasy eroico (o, come li ha chiamati lui, sword & sorcery). Devo però fare una confessione: a me questo libro non ha entusiasmato. Del resto penso che capiti a tutti che qualche libro, da altri osannato, non piaccia. La trama sembrava interessante: siamo nel futuro di una terra devastata da esplosioni atomiche. Subito dopo il disastro, un gruppo di scienziati ha instaurato una teocrazia per poter tenere a bada quel che restava del genere umano, ma secoli dopo il risultato è che gli scienziati tengono il potere nelle vesti di sacerdoti di un culto miope e fanatico, mentre la gente comune è ridotta al rango di servi della gleba. La gente non sa che i cosidetti miracoli o qualunque altra cosa facciano i preti ha origine scientifica e non soprannaturale, per cui dominarla con la paura è facile. Ad un certo punto però pare che sorga un movimento di ribellione che, in antitesi al clero ufficiale, si dichiara seguace di Satana. E qui casca l'asino, in quanto mi sarei aspetta a questo punto una lotta in stile eroico oppure una sfida di astuzie, invece della veloce débâcle del movimento ribelle. Quindi non posso che concludere con un mah. Devo dire però che sono incuriosita dalla produzione fantasy di Leiber, visto che amo questo genere, e quindi in futuro non escludo di buttare un occhio ad altri suoi romanzi.
Si può ben dire che con questo A Traitor to Memory la George abbia messo molta carna al fuoco, ma il castello da lei costruito regge in ogni parte. La storia procede lungo due linee narrative: il punto di vista del violinista prodigio Gideon Davies e la semplice narrazione degli eventi. Gideon sta tenendo un diario su suggerimento della psicologa alla quale si è rivolta dopo un blocco; durante un concerto infatti si è ritrovato incapace di suonare e da allora non ha più messo mano al violino. Qualcosa lo tormenta dal profondo ed egli percepisce questo disagio, anche se non lo sa descrivere. Il padre, che si è impegnato sempre in prima persona per seguire e costruire la sua carriera, non si capacita della cosa e pensa si tratti più di un capriccio che di un problema serio. La famiglia di Gideon è un groviglio di reticenze e segreti, e proprio questi sono alla base di un omicidio e di alcuni tentati omicidi. La vittima è la madre dello stesso Gideon, investita da un'auto mentre si recava a un appuntamento. Difficile per l'ispettore Linley e i suoi collaboratori venire a capo del caso, difatti vengono fatte diverse ipotesi che però non reggono. Linley poi è anche preoccupato che il suo superiore non finisca tirato in ballo in quanto, anni prima, aveva avuto una relazione con l'uccisa. Insomma, un bel pasticcio davvero! E in tutto questo Helen è pure incinta, mentre ci scommetto che Nkata si è preso una scuffia per una donna coinvolta nel caso.
Lo confesso: ciò che mi ha attirato verso questo libro è stato il titolo particolare, tra l'altro tradotto letteralmente - una volta tanto. Hito no sekkusu o warau na 人のセックスを笑うな segna il debutto di questa autrice - che in realtà non dovrei chiamare al femminile, ma al neutro perchè questo è ciò che vorrebbe - ed ha vinto un importante premio per opere prime, oltre ad essere tradotto in un lungometraggio qualche anno dopo. Parliamo del 2004, quindi ci hanno messo solo diciotto anni a decidere di tradurlo in italiano; non lo dico per amore di polemica, ma perchè sono sinceramente incuriosita e mi piacerebbe sapere come ragiona il mondo dell'editoria XD Comunque sia, si tratta di un racconto lungo e quindi lo si legge in fretta, insieme all'altro racconto più breve che completa il volumetto (Carie e gentilezza, titolo originale non pervenuto). La storia è quella di un amore tra uno studente diciannovenne e la sua insegnante di pittura che ha vent'anni di più. Lei è sposata a un uomo più anziano con le quali le cose non sembrano andare bene e ha a volte atteggiamenti che la fanno sembrare infantile. Lui è innamorato perso, anche se a volte gli pesa dover farsi sempre carico degli aspetti pratici, come cucinare e pulire - lei è negata nei lavori domestici. La relazione si conclude quando fa retromarcia lei, partendo per un lungo viaggio insieme al marito. Si tratta di una di quelle narrazioni leggere e piacevoli tipiche della letteratura giapponese contemporanea, cose che scorrono via lievemente e che però sembrano in seguito continuare ad aleggiare nel nostro pensiero. Un po' alla Banana Yoshimoto, se vogliamo.
Ho ripreso in mano Maurice Leblanc, l'inventore di Arsenio Lupin. Tempo fa avevo letto una raccolta con i primi nove racconti e in seguito mi ero procurata l'opera omnia. Come sempre procedo in modo cronologico e, dopo aver letto un paio di racconti nei quali Lupin si scontrava nuovamente con Sherlock Holmes - o meglio: Herlock Sholmes, com'è battezzato da Leblanc - arrivo a questo romanzo del 1909 che, benchè incentrato principalmente sullo scontro fra Lupin e il giovane e geniale studente Isidore Beautrelet, ha nel personaggio di Holmes/Sholmes un elemento certamente molto importante per lo svolgersi delle trame successive - o almeno è quanto ritengo, visto che alla fine di questo libro causa un lutto gravissimo a Lupin. Il faraglione cavo del titolo è un nascondiglio segreto leggendario la cui ubicazione viene tramandata attraverso i secoli fin dai tempi dei Galli. I re di Francia vi nascondevano il tesoro, ma con la Rivoluzione e l'uccisione di Luigi XVI il segreto era andato perduto. Chi, se non Lupin, poteva scoprirlo e servirsene come propria base inespugnabile? A sconfiggere l'astuto ladro però non è lo studente, bensì l'amore. Leblanc ha un modo di scrivere molto dinamico e divertente, adatto al suo spumeggiante protagonista.
Terzo volume di questa serie, e ultimo tradotto in italiano (per ora). Spero che in futuro traducano anche i successivi, perchè mi sta piacendo. In questo volume Isabelle viene incaricata di indagare sul suicido del capo della polizia di Tolone, quel Bastian che le ha sempre messo i bastoni tra le ruote trattandola con arroganza. In effetti il suicidio non sembra compatibile con il carattere dell'uomo, che però ha lasciato una lettera d'addio in cui spiega di avere scoperto di avere il cancro e di non voler affrontarne le conseguenze. Isabelle non tarda molto a scoprire delle incongruenze, così come scopre che Bastian aveva un'amante. Quando anche l'amante muore in circostanze particolari, ecco che l'ipotesi di un omicidio si fa sempre più concreta. In questo libro come sempre c'è il giusto equilibrio tra lavoro investigativo e vita privata della protagonista, ora costretta a una relazione a distanza dal fatto che il sindaco ha accettato un incarico a Parigi; salta fuori anche una vecchia conoscenza del secondo libro, ovvero il miliardario della cui protezione aveva dovuto occuparsi.
Venezia, 1753: perfetta ricostruzione storica per un giallo con protagonisti e vicende inventate, a parte la presenza en passant di personaggi realmente esistiti come Goldoni e Casanova. Marco Leon è l'eroe della situazione; nobile decaduto e diseredato, viene riconvertito in agente segreto della repubblica. Alla guida di un gruppetto di uomini la cui esistenza è ugualmente tenuta segreta, egli deve sventare i pericoli che metterebbero a repentaglio l'esistenza della repubblica stessa. In questo libro si trova con ben due gatte da pelare: da un lato si viene a sapere di un importante documento politico che sta per essere venduto al miglior offerente, dall'altro viene assassinato il rampollo di una delle più eminenti famiglie veneziane. Su quest'ultimo caso Leon viene chiamato in causa per fare un favore al suo mentore, amico del padre dell'ucciso. Ci sono però altri cadaveri in ballo, per esempio quello di un attore che viene trovato morto nello stesso teatro e la stessa sera in cui è rinvenuto cadavere il nobiluomo, per non dire dei collaboratori segreti di Leon che vengono assassinati uno a uno, mostrando che non sono più così segreti. Molto bello questo libro. Mi piacciono le storie ambientate in precisi contesti storici quando sono così ben documentate, per non dire che anche la trama gialla è interessante. Un autore che non conoscevo, ma che è certamente da tenere d'occhio.
Erlendur si è preso le ferie e, tagliando i ponti con tutti, se n'è andato a zonzo nella sua regione natale, perciò ad occuparsi dell'ennesimo delitto è la sua collega gourmet Elínborg. Il cadavere è quello di un trentenne, trovato sgozzato nella sua abitazione; l'uomo è stato prima imbottito di Roipnol, la droga dello stupro, e non ci vuole molto a scoprire che era uno di quegli infami individui che drogano le donne prima di violentarle. In casa viene rinvenuto uno scialle, il che fa pensare che ad accopparlo sia stata la sua ultima vittima. Ed Elínborg puntualmente la rintraccia, prendendo anche un granchio - ma non per cucinarlo. Mi è mancato Erlendur in questo romanzo, ma è stato comunque bello leggerlo perchè il personaggio di Elínborg viene approfondito, inoltre le trame di Indriðason sono sempre molto avvincenti.
sabato 25 febbraio 2023
ottava settimana
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anche quest'anno la mimosa del giardino è fiorita con largo anticipo rispetto all'8 marzo |
Il figlio minore è tornato per una toccata e fuga per poter festeggiare tutti insieme il compleanno del marito. Speravo restasse un po' di più, ma in questo periodo ha lezione e quindi aveva la necessità di tornare a Milano al più presto.
Mentre ero in coda alla segreteria del mio studio medico ho incontrato un vecchio amico, Ciccio. A dire il vero mi ha riconosciuta lui per primo, infatti tra berretti, occhiali e mascherine - per non dire del mio consueto stato di rincoglionimento - probabilmente non avrei fatto caso a lui. Penso che non ci vedessimo da trent'anni come minimo! Abbiamo chiacchierato un po' ed è stato molto piacevole; Ciccio faceva parte del gruppo di amici con i quali uscivo tra i diciotto e i ventidue anni. Non eravamo amici stretti, però mi è sempre stato simpatico e non ho mai avuto screzi con lui. Insomma, tutti motivi per cui è stato un bell'incontro.
Stavo riflettendo sul fatto che la vita spesso sembra divertirsi a mettermelo in quel posto. Sono stata tre anni felicemente chiusa in casa a fare l'eremita, e quando deciso di tornare fuori ecco che mi esplode il ginocchio e sono costretta sul divano mio malgrado. In realtà non è che non riesco a muovermi, ma poichè farlo al momento è doloroso, chiaramente cerco di limitarmi. Non so se gli integratori che sto prendendo serviranno a qualcosa - non lo sapeva nemmeno il fisiatra - e non voglio imbottirmi di antidolorifici - anche perchè mi è stato consigliato il riposo a prescindere che abbia male o no - e in generale mi tocca stare nel limbo fino a metà maggio, quando andrò a fare la risonanza magnetica - questi sono i tempi biblici per questo esame. Ho però delle cose pianificate alle quali non voglio rinunciare, quindi boh. Forse mi conviene noleggiare una sedia a rotelle.
giovedì 23 febbraio 2023
little women
Lo ammetto: mi sono lasciata fuorviare dal titolo. Pensavo che fosse una versione coreana del famoso romanzo di Louisa May Alcott, invece ci sono solo dei vaghi accenni e per il resto è tutta un'altra cosa. Rientriamo nel campo della lotta di David contro Golia, ovvero del cittadino comune che si batte contro qualcuno che ha enorme potere e moltissimo denaro. La lotta è impari e condotta senza scrupoli, per cui i margini di vittoria sono risicati, ma come altre storie simili ci insegnano (e anche perchè questa è una serie e non la vita reale) il bene trionfa sempre. Le tre sorelle protagoniste sono cresciute povere per via dei debiti di gioco del padre; la madre non è molto migliore, per esempio scappa con i soldi duramente risparmiati per mandare la sorella minore in gita scolastica. Delle due sorelle maggiori, la più anziana lavora come contabile in una ditta ed è trattata come una paria dalle colleghe, mentre la mezzana fa la reporter e ha sviluppato un problema di alcolismo per riuscire a sopportare le notizie drammatiche che deve riportare. Dal lato dei cattivi abbiamo invece un ricco uomo d'affari che si sta candidando alla carica di sindaco di Seoul e che per tutta la vita è stato disposto a tutto per soldi e potere, e sua moglie che è semplicemente psicopatica. Dietro ci sta una sorta di società segreta i cui membri sono disposti a dare la vita a comando, ma l'idea forse più geniale - oltre che originale - è la rara orchidea blu dagli effetti soporiferi e allucinogeni che è simbolo di questa associazione. La serie ha dalla sua anche un cast di prim'ordine, inoltre è piena di colpi di scena. Decisamente un ottimo lavoro, anche se un paio di punti mi sono rimasti non del tutto chiari.
Dicevo del cast. Su tutti spicca Kim Go-Eun (al centro nella foto) che interpreta il ruolo della sorella maggiore e che, per quello che è il mio modesto parere, è un'ottima attrice; il politico disonesto ha il volto di Uhm Ki-Joon, Kim Mi-Sook è la nonna delle sorelle, Jang Gwang un membro della setta segreta, Wi Ha-Joon è l'esperto di finanza e fondi neri che collabora con le sorelle. Ci sono anche alcuni camei o ruoli minori ricoperti da volti noti, come Oh Jung-Se (un manager che viene ucciso) e Song Joong-Ki (un commesso). Infine vorrei annotare che una volta tanto a dirigere c'è una donna: Kim Hee-Won.
martedì 21 febbraio 2023
Lockwood & Co.
In un punto non meglio precisato del passato, in Inghilterra ha avuto inizio quello che è stato chiamato il Problema: un'invasione di fantasmi cattivi, capaci di procurare la catalessi - o pure peggio. I fantasmi però li possono percepire solo i bambini e gli adolescenti, e quindi sono proprio i più giovani ad essere addestrati e mandati a combatterli. Lucy, dopo un incidente in cui alcuni dei suoi compagni hanno perso la vita e la sua migliore amica è rimasta in stato catatonico, incidente avvenuto per colpa del suo sovrintendente, decide di scappare di casa e andare a Londra. Qui però nessuno la vuole assumere perchè non ha il permesso dei genitori; la sua ultima speranza è una piccola agenzia indipendente formata da due ragazzini: la Lockwood appunto. Insieme si troveranno non solo a combattere fantasmi, ma anche a risolvere un delitto del passato e a sventare un non meglio identificato complotto. Questa serie è tratta da una serie di libri di Jonathan Stroud e una volta tanto chi l'ha vista dopo averli letti ha plaudito a come è stata realizzata; un caso piuttosto raro, visto che di solito i libri vengono spesso alterati e peggiorati nella messa in scena. Io l'ho trovata molto godibile e certamente spero che ne producano altre stagioni. Ormai questo è diventato un terno al lotto, o meglio, un terno all'algoritmo, poichè serie anche amate e valide sono state abbandonate per via che l'algoritmo di Netflix ha deciso che non erano state abbastanza di successo.
sabato 18 febbraio 2023
settima settimana
Il coniglione qui sopra è stato abbandonato dai vicini davanti al garage di un altro condomino che si è trasferito a Modena, si accettano scommesse su quanto tempo questo derelitto resterà lì. Forse fino a quando l'appartamento verrà venduto e arriveranno i nuovi proprietari? Che poi era una fatica così immane prenderlo su e cacciarlo nel cassonetto - che sta pure poco lontano? Cosa tra l'altro fattibile solo fino al 26, perchè dal 27 parte la raccolta dei rifiuti porta a porta e al cassonetto diremo addio. A proposito, aspetto di vederne delle belle con la raccolta porta a porta.
Nell'ennesima settimana di riposo forzato, mi sono rivista Sense8. Con tutte le serie che ci sono al mondo forse non ha senso perdere tempo a guardarne una già vista, ma per me Sense8 è una delle cose che mi sono piaciute di più in assoluto.
Finalmente sono stata dal fisiatra per il ginocchio: ho vinto l'artrosi e una tendinite. Mi ha prescritto la risonanza magnetica, in attesa della quale devo prendere integratori e antidolorifici, e indossare una ginocchiera se cammino o sto molto in piedi. Dovrei anche fare degli esercizi per rafforzare i muscoli della gamba incriminata, quindi dovrei andare dal fisioterapista. Ha suggerito un paio di cose che non penso che farò - lo so, sono una pessima malata XD. Quindi fino alla risonanza me la prenderò comoda, proverò a camminare un po' però con la ginocchiera; dopo la risonanza sarà chiara l'entità del danno alla cartilagine e si capirà se devo passare anche dall'ortopedico.
giovedì 16 febbraio 2023
45 revoluciones (45 giri)
Questa miniserie spagnola è di quelle che mi piacciono grazie alla passione dei personaggi, che sono di quelli entusiasti e matti, pronti a infrangere anche le regole pur di ottenere quello che vogliono. Come suggerisce il titolo, in questo caso l'argomento è la musica. Siamo agli inizi degli anni Sessanta e i giovani stanno scoprendo il rock and roll, che però non è visto esattamente di buon occhio dal regime franchista. In realtà penso che la dittatura di Franco sia un altro personaggio di questa serie, in quanto la si vede strisciare spesso tra le quinte e alcune volte diventa protagonista. Comunque sia, al centro c'è l'ascesa e la breve carriera di un giovane cantante rock, Roberto detto Robert. Grazie alle manovre spesso spregiudicate di un produttore musicale in disgrazia e alle competenze di una giovane strappata al segretariato, Robert diventa una stella. Egli però ha un segreto: è malato di cuore e non gli resta molto da vivere. Si procede quindi, puntata dopo puntata, come una doppia suspence: vedere come i nostri eroi riescono a uscire dai pasticci in cui si trovano e sperare che a Robert non venga un infarto all'improvviso. Serie dinamica, piena non solo di risate, ma anche delle tante tristezze che succedono nella vita, e che però alla fine risulta piena di ottimismo grazie alla grinta e alla gioia di vivere dei protagonisti.
martedì 14 febbraio 2023
MIU 404
Mi è piaciuta molto anche questa serie giapponese, il cui titolo fa riferimento a un'unità di pronto intervento della polizia che si occupa di indagini preliminari. In seguito a un taglio del personale, viene creata in via ufficiosa l'unità 404, alla quale sono assegnati un veterano, un detective degradato, un super-raccomandato e un soggetto non meglio inquadrato - nessuno degli ex-colleghi si sbottona su di lui, limitandosi a dire che corre. Si tratta quindi di una serie crime, ma quelli che sono abituati allo stile americano rimarranno delusi perchè la giapponesità di questa serie spicca su tutto. Anche se ci sono dei casi di omicidio, niente è particolarmente truculento e largo spazio hanno le interazioni tra i personaggi. Quello maggiore è dedicato alla coppia di agenti formata da Shima e Ibuki (il degradato e il tipo strano) che, come spesso accade sullo schermo, anche se appaiono diametralmente opposti finiscono per lavorare bene insieme. Dopo alcuni casi scollegati, si comincia a vedere un filo che lega alcuni di essi e che porterà alla cattura finale del super-cattivo di turno. Tra i volti a me noti ci sono Aso Kumiko (comandante dell'unità) e Namase Katsuhisa (un pezzo grosso della polizia), mentre non ricordo di avere mai incrociato Hoshino Gen che interpreta Shima. Una menzione a parte la merita Ayano Gou nei panni di Ibuki; lo considero un ottimo attore e anche qui non mi ha affatto deluso, anche se è la prima volta che lo vedo in un ruolo così leggero - almeno all'apparenza: il suo personaggio è del tipo che appare svalvolato e superficiale, ma che in realtà ha delle buone doti.
sabato 11 febbraio 2023
sesta settimana
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di nuovo un bel piatto di curry rice, che col freddo di questi giorni ci sta! |
Siccome non mi va di farmi mancare niente, negli ultimi giorni mi è venuto anche male a un dente. Non da impazzirci, difatti va e viene e finora non ho nemmeno preso antidolorifici, però ho preso appuntamento dal dentista, oltre che dal fisiatra. Mi scoccia sempre molto andare dal medico, ma se per la maggior parte delle cose tendo a rimandare sperando che passino da sole, con il dentista sono sempre stata sollecita. Penso che aiuti molto il fatto che il mio dentista è una persona deliziosa, di quelle che frequenterei anche nella vita quotidiana. Questa settimana quindi è stata di nuovo di stasi e riposo, tanto ho visto che il ginocchio preferisce il divano e quindi non ha senso sforzarlo a caso. Il mio umore però in generale ha subito un lieve miglioramento, inspiegato perchè in realtà ho avuto una brutta notizia (che però mi aspettavo) e si è manifestata una rogna (della quale al momento non conosco l'entità). Purtroppo abbiamo avuto anche un lutto in famiglia: è morta la zia del marito. Aveva compiuto da poco novant'anni ed era al quarto tumore, però ha avuto almeno la fortuna si andarsene serenamente nel sonno. Mi spiace anche per mio suocero che ora resta senza la compagnia domenicale della sorella.
giovedì 9 febbraio 2023
le 7 vite di Léa
I francesi sono riusciti a stupirmi piacevolmente anche con questa miniserie, tratta dal libro di Nataël Trapp che in Italia è stato distribuito col titolo di 7 giorni 7 vite, ma che in originale s'intitola Les 7 Vies de Léo Belami; già da questo si capisce che la serie si è presa come minimo la libertà di cambiare il sesso del protagonista, che sullo schermo diventa una ragazza. Ad ogni modo, non avendo letto il libro, posso solo dire che la serie mi è piaciuta un sacco. Léa è una diciassettenne confusa e abbastanza depressa, al punto che durante una festa sul fiume, mentre è strafatta di alcol e droga, pensa di suicidarsi; a fermarla è il ritrovamento di uno scheletro. La polizia non ha idea di chi sia nè se la morte sia stata accidentale o no; quella notte stessa però Léa, addormentatasi, si risveglia nel corpo di un adolescente di origine araba. Grazie al braccialetto che il ragazzo indossa e che lei ha notato accanto allo scheletro, capisce che si tratta della stessa persona. Dopo un po' scopre pure di essere tornata nel giugno del 1991. La cosa si ripete anche le notti successive: ogni volta Léa si sveglia nel corpo di una persona diversa e ne approfitta per cercare di capire che cosa è successo al ragazzo. Una trama che unisce il fantastico all'investigazione, e che permette alla protagonista di conoscere meglio anche i propri genitori. Finale all'altezza del tutto, cosa che in storie bizzarre come questa non è così scontata. Purtroppo ho sviluppato una vera e propria ossessione per la canzone Our Secret che fa parte della colonna sonora, ma che non si trova da nessuna parte. Per ascoltarla, mi tocca rivedere più e più volte la scena in cui viene eseguita; se Netflix fosse un DVD, si sarebbe consumato XD
martedì 7 febbraio 2023
les papillons noirs
Passo dalla Spagna alla Francia con questa miniserie dai toni molto diversi: cupi e violenti. Dopo un'adolescenza di violenza, una gioventù a fare il pugile in Thailandia, l'alcolismo e una permanenza di alcuni mesi in carcere, Adrien mette la testa a posto e comincia a fare lo scrittore. Campare però non è facile, quindi a volte accetta lavori come ghostwriter. Proprio in questa veste viene contattato da un anziano malato che vorrebbe scrivere le sue memorie; il suo racconto però è quello di un serial killer che negli anni Settanta ha mietuto vittime per tutta la Francia con la complicità della compagna. Adrien, da principio scettico sulla veridicità di queste storie, si convince che sono vere e si fa coinvolgere sempre di più dal racconto del vecchio. Intanto un poliziotto indaga privatamente su una serie di delitti insoluti e le sue ricerche lo portano infine a casa del vecchio. Questo è il tipo di storia che non va assolutamente spoilerata, quindi mi fermo qui e spero di non avere già detto troppo. Si tratta di una serie con alcune scene decisamente forti e che possono disturbare le persone più sensibili, ma è anche un prodotto molto valido e ben fatto che merita sicuramente la visione.
sabato 4 febbraio 2023
quinta settimana
Questa settimana è stata più o meno la replica di quella scorsa, anche se il tempo è cambiato: sole smagliante e temperature miti nelle ore centrali della giornata. Non so se è stata una buona idea, ma ho provato ad andare un po' a zonzo malgrado il ginocchio ancora dolorante. In realtà ho fatto giusto una breve passeggiata e due giretti in bicicletta. Miglioramento non pervenuto, invece la passeggiata non sembra aver giovato affatto. Vedrò se continuare o meno con una moderata attività fisica la prossima settimana; quello che è certo è che, in un modo o nell'altro, dovrò cercare di risolvere questo problema perchè va avanti da troppo tempo. Anche la mia vita sociale è stata più attiva della settimana scorsa, infatti ho passato un gradevole pomeriggio di chiacchiere con la mia amica saggia e sono uscita a cena a festeggiare il compleanno di altri due amici. La lista delle cose da fare invece, benchè breve, è rimasta intonsa. Lo so che dovrei decidermi, ma non ne ho voglia!!
giovedì 2 febbraio 2023
machos alfa
Pedro, Raul, Luis e Santiago sono quattro amici che hanno passato da poco la quarantina e che si trovano a fare i conti con una serie di problemi tipici sia dell'uomo moderno che di ogni coppia. Pedro è un pezzo grosso in una rete televisiva che viene licenziato; al suo posto viene assunta una donna. Raul cornifica da due anni la fidanzata, ma quando lei propone che la loro diventi una coppia aperta va nel panico. Luis non fa più sesso con la moglie, ma è un ottimo padre e se la cava bene anche nei lavori domestici. Santiago è divorziato, l'ex è una pazza furiosa però lui l'ama ancora, mentre la figlia sedicenne gli procura appuntamenti su Tinder perchè lui riesca a dimenticarla. Tutti quanti si trovano a dover mettere in discussione la loro mascolinità tossica e a cercare di cambiare in un mondo dove certi atteggiamenti non sono più accettabili. Questa serie spagnola c'è chi l'ha amata e c'è chi la stroncata; come spesso succede, del resto. A me ha fatto molto ridere, probabilmente perchè l'ho presa come una commedia e non come un documentario o un manuale d'istruzioni.
martedì 31 gennaio 2023
letture di gennaio
Mi sa che questo mese ho battuto il mio record personale di pagine lette! Devi però precisare che il primo libro recensito l'ho letto quasi tutto in gennaio, che quello della Yoshimoto è piuttosto un racconto e che ho guardato poco Netflix, dedicando perciò più tempo alla lettura.
Di ritorno alla civiltà dopo anni passati a cacciare elefanti nell'entroterra, Sean Courtney ha una brutta sorpresa: convinto di sistemarsi da uomo ricco, scopre che è scoppiata la guerra tra inglesi e boeri, il che significa che il suo conto in banca è stato congelato e che non è salutare per lui restare a Ladybird. Venduta per una cifra irrisoria la sua merce e dopo aver pagato gli uomini, di fatto è di nuovo poco più che in braghe di tela e non gli resta altro da fare che andare ad arruolarsi. Lungo la strada però trova il modo di perdere la testa per una donna già sposata, con la quale concepisce una figlia in un'unica notte di passione. Una buona metà di questo libro è ambientata durante la guerra del 1899-1902, ma non ci sono certo solo storie dal fronte. Ai personaggi di Smith ne succedono sempre di tutti i colori, e anche qui a Sean non mancano sorprese e traversie. Mi sembra un buon modo per cominciare l'anno di letture proseguendo con questa saga; in questo inizio d'anno con temperature da primo autunno, ho pensato che dovesse fare più freddo in Sudafrica (almeno la notte).
Eccellente come al solito, con questo romanzo Qui Xialong affronta il problema dell'inquinamento che affligge la Cina. L'equazione è semplice: c'è un tacito patto fra il popolo e il governo, patto che consiste nell'accettare uno stato che è tutt'altro che democratico in cambio del benessere economico. Il problema è che il forte sviluppo economico della Cina passa anche attraverso le violazioni delle più basilari regole ambientali, ad esempio sversare in fiumi e laghi i rifiuti industriali consente alle fabbriche di registrare utili molto più alti rispetto a una gestione che predilige depuratori e corretti metodi di smaltimento. L'ispettore Chen si trova davanti esattamente questo tipo di scenario; invitato a trascorrere un periodo di vacanza sulle sponde del lago Tai, da sempre noto per le acque chiare e pulite, scopre che è molto meglio evitare di mangiare pesce lì pescato e che anche solo immergere i piedi è sconsigliato. Lo mette al corrente della situazione una giovane chimica che lavora in una fabbrica dove è stato appena commesso un omicidio. Ed ecco che la vacanza di Chen si trasforma nell'ennesima caccia all'assassino.
Il titolo originale di questo romanzo è In Pursuit of the Proper Sinner e credo che in questo caso sia giusto sottolinearlo perchè non vi è traccia nè di morsi nè di serpenti. D'accordo, col senno di poi si potrebbe pensare a un senso figurato, ma lo trovo comunque un titolo che non c'entra nulla. La ricerca del giusto colpevole invece ha molto più senso, visto che ci sono diversi possibili responsabili per il duplice omicidio al centro della trama, e che si arriva fin quasi alla fine prima di capire finalmente qual è quello giusto. Perfino Linley si fa fuorviare ed è merito di Barbara Havers se la verità viene alla luce. Barbara però è caduta in disgrazia a causa della grave insubordinazione della quale si è macchiata nel romanzo precedente, quando è arrivata a puntare la pistola contro la sua superiore che non voleva fermarsi a soccorrere la piccola Hadiyyah; tornata in servizio dopo una lunga sospensione e degradata a semplice agente, spera nella comprensione di Linley, che invece non la sostiene e vuole relegarla a un lavoro d'ufficio. Lei però non ci sta e preferisce seguire le proprie intuizioni, anche se questo significa disobbedire nuovamente agli ordini. Linley a sua volta nel corso del caso si troverà in una situazione tale in cui il cuore avrà più peso del dovere. Non delude mai questa autrice, che anche qui riesce a costruire una storia complicata e semplice allo stesso tempo, dimostrandosi un'acuta osservatrice dell'animo umano.
Se non ci fosse il buio, non si potrebbe apprezzare la luce. Se nella mia lista dei brani preferiti su Spotify non ci avessi messo anche canzoni che mi piacciono così così, non mi perderei così tanto in quelle che adoro. Allo stesso modo, se a volte non leggessi questo genere di romanzi che hanno successo popolare ma che, stringi stringi, poco ti lasciano in mano, non mi godrei ancora più a fondo ogni pagina scritta dai miei giallisti preferiti. Difatti mi chiedo se quelli che esaltano Bryndza hanno mai letto un libro della George o di Indriðason, perchè c'è veramente un abisso di stile e di tematiche. Che poi, sì, volendo restare sui libri da leggere mentre si viaggia in treno, questo qui va benissimo. Stavolta la detective Erika Foster deve affrontare un cold case e la vittima non è una ragazza, come suggerisce il titolo italiano (quello originale è Dark Water), bensì una bambina di sette anni scomparsa e ritrovata ormai in forma di scheletro ventisei anni dopo. Mi pare che sia tutto un po' esagerato, ma questa è la caratteristica dei successi popolari (uh, come suono snob perfino a me stessa nel dirlo!). Insomma, alla fin fine è tutta questione di gusti.
Ed eccolo qui, il mio islandese preferito, con un romanzo particolarmente introspettivo e dolente che mi è piaciuto moltissimo. Erlendur si trova fra le mani un caso di suicidio e molto tempo libero perchè sul lavoro non c'è granchè da fare. Il suicidio è quello di una donna di mezza età che viene trovata impiccata nella sua casa vacanze sulle rive di un lago. Da principio non sembra esserci niente di strano, ma una sua amica consegna a Erlendur la registrazione di una seduta spiritica alla quale la defunta, ossessionata dall'aldilà, aveva partecipato; Erlendur s'incuriosisce e decide di investigare in maniera ufficiosa. Contemporaneamente riprende in mano anche i vecchi casi di due ragazzi scomparsi decenni prima e mai ritrovati. Penso che una volta tanto l'altisonante affermazione sulla copertina corrisponda al vero, ma secondo me questo libro va ben oltre il suo genere e tocca argomenti che chiunque di noi prima o poi nella vita ha certamente affrontato. E poi ci si meraviglia se faccio la snob riguardo ai romanzi di successo popolare come quello precedente XD
Alla fine non ho capito bene che cosa cavolo ho letto. Ovvero: pare che ci dovrebbero essere cinque racconti sotto questo titolo, ma nell'ebook che ho acquistato ne ho trovato solo su una ragazza che scopre di essere stata rimpiazzata dal fidanzato storico. デッドエンドの思い出 - Deddoendo no omoide è stato pubblicato nel 2003 ed ha l'unico difetto di essere troppo breve, per il resto è la Yoshimoto al suo meglio. Con la sua usuale leggerezza, ci viene presentata Mimi, apparentemente passiva e insulsa, della quale un altro dei personaggi dice che:
Pensare che una persona, solo perchè sta sempre in casa e non si muove molto, o perchè fa una vita regolare e a vederla sembra tranquilla, è una persona semplice, chiusa e limitata anche internamente, riflette una mentalità incredibilmente meschina.
E io vorrei ringraziare pubblicamente la Yoshimoto per questa riflessione perchè mi ci ritrovo in pieno. Comunque sia, Mimi scopre la doppia vita del fidanzato e capisce che ha bisogno di elaborare la cosa da sola, lontano dalla famiglia che la tratterebbe come un fragile bambola. In questo breve periodo di solitudine conosce il gestore del bar sopra il quale abita ed è in fondo grazie a questa amicizia se riesce a rimettere le cose in prospettiva e a procedere poi con la propria vita in modo sereno. Tutto qui? Tutto qui, ma è una di quelle storie che fanno bene al cuore.
Fa ancora abbastanza freddo perchè io possa riuscire a leggere un libro in cui non passa pagina senza che ci siano temperature eccessive, afa e sudore che cola. Non ho mai nutrito un particolare interesse per andare a fare del turismo in Africa, ma Ballario di certo contribuisce a farmene passare ogni voglia XD Comunque sia, questa seconda indagine del Morosini mi è piaciuta più della precedente. Il nostro viene inviato a Mogadisco per cercare di risolvere alcuni omicidi misteriosi dei quali il locale nucleo dei Carabinieri non è riuscito a venire a capo. Insieme a due fidi collaboratori, comincia a indagare su casi apparentemente scollegati ma che egli invece riesce a legare tra loro. Questo non significa che sia vicino a scoprire l'identità dell'assassino, anche se alla fine ovviamente ci arriverà. In effetti il movente per i delitti è forse la cosa più debole di questo romanzo, che però è uno di quelli che si apprezzano per l'ambientazione e per i quali si può chiudere un occhio se la trama gialla è traballante. Il garbo della scrittura e la simpatia per il protagonista sono elementi sufficienti ad apprezzare il tutto.
Molto carino anche il secondo volume di questa serie, pure in questo caso l'ho forse apprezzato più del primo. Isabelle ha preso la decisione che tutti si aspettavano e ha rinunciato alla carriera nella Police Nationale per una rilassante vita in Provenza. Grazie all'influenza del suo potente superiore, è stato creato un ruolo ad hoc per lei: investigherà su crimini irrisolti. In questo modo si potrà tenere occupata e non pesterà i piedi alle forze di polizia locale. Peccato che, durante una passeggiata notturna in spiaggia, motivata dall'insonnia causata dal mistral, i piedi li pesti davvero, ma ad un cadavere. Rilasciate le dichiarazioni del caso e tornata a Fragolin, comincia a interessarsi a un vecchio omicidio commesso proprio lì in paese, mentre il suo ex-capo le affibbia la protezione di un testimone chiave in un processo importante. Insomma, per una che si vuole rilassare la vita si fa sempre può frenetica. Direi che Pierre Martin ci ha proprio azzeccato con questo personaggio e con questa serie, che risulta leggera e piacevole malgrado effettivamente i crimini descritti non lo siano.
Avendo messo gli occhi su un'altra trilogia dedicata a una scuola di assassini, ho deciso che fosse il caso di completare questa, in modo da avere margini di manovra in futuro. Difatti mi sarebbe scocciato cominciare una nuova trilogia avendone già a mezzo un'altra, così mi sono tolta il pensiero. A dire la verità, ero anche piuttosto curiosa di sapere come sarebbe andata a finire la storia di Mia. In questo volume conclusivo appaiono evidenti due cose: la corruzione della Chiesa Rossa e il fatto che Mia sia la prescelta a riportare equilibrio nei cieli. Per non incorrere in spoiler, mi limiterò a dire che anche in questo libro non mancano linguaggio scurrile, scene di sesso e troppe note (il problema di queste ultime l'avevo già risolto al secondo volume) e che malgrado la costante nota di autocompiacimento dell'autore, la lettura si è rivelata nuovamente scorrevole e divertente, per non dire che per uno che dice di non credere nel lieto fine, la conclusione non poteva esserlo di più, nonostante la scia di cadaveri che Mia si è lasciata alle spalle - per sua o altrui opera.
La Finlandia è il paese col maggior numero di suicidi in Europa e se la cava bene anche nella classifica mondiale. Verrebbe da dire che se già il suicidio non è un argomento su cui scherzare, da quelle parti lo è ancora di più. Invece Paasilinna, autore che in patria è molto popolare e del quale ho fatto la conoscenza proprio con questo libro, si è inventato una storia su di un gruppo di aspiranti suicidi che decidono di riunirsi per porre fine alle proprie vite tutti insieme. L'idea parte da un colonnello e da un imprenditore fallito; i due s'incontrano quando il primo, recatosi in un granaio per impiccarsi, viene sorpreso dal secondo che si è recato nello stesso granaio per spararsi. Interrotto momentaneamente l'intento di uccidersi, i due cominciano a parlare e hanno l'idea di mettere un annuncio sul giornale, perchè sanno bene anche loro che nel paese ci saranno senz'altro molti come loro. All'annuncio rispondono più di seicento persone, quindi si organizza un convegno. Alla fine il gruppo di quelli che hanno deciso di suicidarsi insieme partono alla volta di Capo Nord sul pullman di lusso di proprietà di uno di loro. E' l'inizio di un viaggio che, manco a dirlo, rimetterà tutto in prospettiva. A Paasilinna non fa certo difetto il senso dell'umorismo ed ho molto apprezzato questo suo lavoro, nel quale sono presenti alcuni tocchi surrealisti che però risultano sempre perfettamente verosimili. Un altro autore che vorrò incontrare anche in futuro.
Dobbiamo ringraziare il fratellino dell'autrice che nel 1919 si è ammalato se questo romanzo ha visto la luce. La Heyer infatti lo scrisse per intrattenerlo mentre era costretto a letto, e due anni dopo venne pubblicato riscuotendo molto successo e avviando così la sua prolifica carriera di scrittrice. Ambientato nel Settecento - prima della Rivoluzione Francese - vede protagonisti alcuni nobili inglesi. La Falena Nera del titolo è il soprannome di un duca degenere, dedito al gioco d'azzardo e al libertinaggio; il nostro eroe però è John Carstares, un conte che alcuni anni prima degli eventi narrati ha lasciato l'Inghilterra con ignominia dopo essersi preso al posto del fratello minore la colpa di aver barato a carte. Ah, il senso dell'onore di questa gente! Carstares ha girovagato per l'Europa mantenendosi con le vincite al gioco e con le lezioni di scherma; al ritorno in patria, si mette invece a fare il bandito in stile Robin Hood a tempo perso. Proprio così si imbatte nel fratello e poco dopo viene rintracciato dall'avvocato di famiglia che lo informa della morte del padre, ma lui rifiuta l'eredità sempre per via della vecchia storia d'onore. Poi entrerà ovviamente in gioco una fanciulla. La lettura di questo romanzo è sicuramente divertente e mi ha riportato alla dimensione dei libri della Invernizio, con la differenza che i personaggi della Heyer appaiono tutti più sani di mente. Sarà che sono inglesi e non italiani, ma i loro sentimenti provocano meno crisi isteriche XD
In occasione del Giorno della Memoria ho letto questo libro che ricostruisce la storia di Giorgio Perlasca, l'uomo che nel 1944 si spacciò per il console generale spagnolo a Budapest e riuscì così a salvare la vita di più di cinquemila ebrei. Il testo è interessante perchè parla anche del contesto in cui venne alla luce la sua storia, oltre che a spiegare un certo atteggiamento culturale che vorrei definire dell'epoca - inizio anni '90 - ma che non sono sicura non resista ancora. Ho scelto questo libro perchè di nefandezze naziste ho già letto molto in passato e ho preferito una storia di umanità e di coraggio. La cosa particolare di Perlasca è che egli era stato un fascista convinto e in realtà non si è mai dichiarato antifascista; era però un uomo che evidentemente ragionava con la propria testa e che aveva il cuore al posto giusto. Del resto anche il più noto Oskar Schindler era stato membro del partito nazista, ennesima dimostrazione che gli esseri umani sono sempre più complicati di quello che sembrano.