Ho recuperato un altro libro di Alice Oseman, dopo Solitaire che mi era piaciuto molto. Questa giovane autrice è molto abile a descrivere i tormenti degli adolescenti, soprattutto riguardo la propria identità di genere. Il tema di questo romanzo è l'asessualità, una di quelle parole che sembrano state inventate ieri l'altro e che probabilmente moltissime persone ignorano o fraintendono. Georgia, una diciottenne inglese, parte per l'università insieme ai suoi due migliori amici, Pip e Jason, decisa a trovare se non l'uomo della sua vita, almeno qualcuno a cui dare il suo primo bacio. Sente la cosa come una sorta di missione, in quanto alla festa di addio con i compagni delle superiori, quando è venuto fuori che non ha ancora baciato nessuno è stata trattata come una sorta di mostro. Georgia però realizza di non avere la minima voglia di baciare o di fare sesso nè con maschi nè con femmine, e grazie a un ragazzo conosciuto al college riesce finalmente a capire qual è la sua vera natura. Penso che questo libro sia molto più utile di una ricerca in rete per capire certe sfumature.
Era da un po' che volevo leggere questa saga famigliare e finalmente mi sono decisa. Ottima decisione, aggiungerei, perchè il libro mi è piaciuto molto. Narrazione ovviamente romanzata, ma basata sulla vera storia della famiglia dello scrittore che, nella finzione, assume il nome di Parlante. Ed è la figura di Cipriano Parlante quella che si staglia sopra tutte le altre, sia quelle che lo precedono che quelle che lo seguono, tranne forse quella di papanonno, il capostipite. Ambientata in Puglia, copre un arco temporale che va dall'Ottocento a poco più della metà del Novecento e ha molto da dire quindi sulla neonata patria italiana e i vari accidenti che l'hanno sconvolta, primi fra tutti le due guerre mondiali. E Cipriano la Prima Guerra Mondiale se la fa tutta, rimanendone segnato. Egli è certamente una figura di eroe, di quegli eroi quotidiani che spesso incrociamo per strada senza sapere di che cosa sono stati capaci; in questo caso egli ha fatto molto sia per la famiglia che per la regione dove abita, e addirittura ha salvato la vita al suo socio ebreo e alla sua famiglia quando il fascismo ha iniziato le persecuzioni. Però, come ogni parabola, all'ascesa segue l'inevitabile discesa e ormai di tutto questo non restano che dei ricordi, belli e importanti, che per fortuna l'autore ha voluto condividere con noi lettori.
Erano letteralmente anni che avevo in programma di leggere questo libro. La prima volta che provai a cercarlo era esaurito, si trovava solo l'ebook, e meno male che non lo presi perchè qualche anno dopo uscì una nuova edizione aggiornata, che è poi quella che ho appena finito di leggere. Ammetto che il motivo per questa lettura è frivolo: con tutte le serie coreane a sfondo storico che ho visto, mi era venuta la curiosità di saperne di più. L'autore, già professore di lingua e letteratura della Corea all'Università di Napoli "L'Orientale" e attualmente professore ordinario di Storia della Corea e Culture Comparate presso la Anyang University di Anyang City in Corea, è probabilmente il massimo esperto di questo paese in Italia. Per sua stessa ammissione, questo libro non è che un'infarinatura; copre tutta la storia della Corea dalla preistoria a circa il 2017 e lascia ovviamente spazio ad approfondimenti. Ho trovato la lettura molto interessante perchè mi ha permesso non solo di conoscere la storia di questo paese, ma anche di comprenderne gli aspetti culturali. Molto interessante anche la parte dedicata alla Corea del Nord e la versione che dà l'autore della sua situazione. Non ho potuto fare a meno di scoppiare a ridere quando ho letto che negli ultimi anni è aumentato vertiginosamente il numero di giovani che vogliono studiare il coreano perchè fan dei vari gruppi musicali; esattamente quello che è successo con il giapponese nel momento del boom di manga e anime.
Maledetti giapponesi, mi hanno fatto uscire la lacrimuccia pure questa volta! Questo delizioso romanzo è ambientato, come gli altri della stessa autrice, nella città immaginaria di Kazahaya e il titolo originale Hyakko no mahou ひゃっこの魔法 non ha nulla a che vedere col gatto perchè significa "la magia dei grandi magazzini". E' vero però che un gatto c'entra, difatti un gattino bianco con un occhio giallo e uno azzurro è raffigurato nella vetrata del salone principale dei grandi magazzini Hoshino, inoltre su questo gattino circolano delle leggende. Si dice infatti che ogni tanto si materializzi e che possa realizzare i desideri di chi lo vede. Ed è ciò che succede ad alcuni dei protagonisti di questo libro, manco a dirlo. Come spesso accade in questo genere di racconti, ci sono sempre legami col passato e con il destino tra i vari personaggi. C'è però anche un problema di traduzione, causato dal fatto che le vicende sono narrate al presente, ma gran parte della storia riguarda appunto il passato o i ricordi, e così il salto tra l'uso di passato prossimo/presente e passato remoto e simili risulta stonato. Non so bene che cos'è andato storto, nel senso che non è così inconsueto che in un libro passato e presente si mescolino, ma finora l'alternarsi dei tempi verbali non mi era mai suonato così sbagliato. Ed è un vero peccato, visto che il libro è veramente molto gradevole.
Ogni volta che leggo un libro di questo autore, mi sembra che sia ancora migliore del precedente! Il delitto questa volta riguarda un uomo che fa il portiere in un grande hotel ed è anche incaricato di impersonare Babbo Natale. Siamo difatti a ridosso del 25 dicembre. Il tizio è in ritardo all'incontro con i bambini e viene trovato nella sua stanza, ucciso in una situazione imbarazzante. Erlendur è depresso per via del periodo festivo e assorto nei ricordi del suo passato; arriva a dormire per alcune notti nell'hotel perchè non vuole tornare a casa e di fatto affrontare la propria vita. Mentre investiga, incontra una donna che suscita il suo interesse per la prima volta in non si sa quanti anni; anche lei sembra interessata, ma salta fuori che è sposata, benchè decisa a divorziare. Insomma, i due fanno un passo avanti e due indietro, finendo per non combinare nulla. Quanto al caso, si scopre che la vittima in passato è stato un bambino prodigio dalla voce angelica, ma una precoce adolescenza lo ha privato di quella dote ed ha segnato l'inizio del disastro della sua vita. Tra disagi esistenziali e famiglie problematiche, la storia si dipana fino a un finale amaro, anche se Erlandur finisce per tornare a casa per festeggiare il Natale insieme alla figlia. Questo autore mi piace proprio tanto!
Considerando quanti libri esistono al mondo e quanti ne vorrei leggere, può sembrare idiota che io perda tempo a leggerne uno per la seconda volta, soprattutto uno così corposo, ma dopo aver letto Piranesi non ho fatto che ripensare a quanto mi era piaciuto questo. La prima volta l'avevo letto a ridosso della visione della miniserie che ne era stata tratta e penso di essermi concentrata molto sulle eventuali differenze (inevitabili), mentre questa volta mi sono goduta la lettura al 100%. E che lettura! Penso che la gran parte del fascino che questo libro esercita su di me è che mi trasporta in un mondo fantastico e interessante. Vorrei che la Clarke scrivesse altre cose...
Finalmente ho messo le mano su un romanzo di Harlan Coben! Ho perso il conto delle serie Netflix tratte dai suoi libri e alla fine ho anche scoperto il motivo: ha fatto un contratto per trasformare in serie TV ben quattordici dei suoi libri. Dunque altre ne sono in arrivo dopo quella polacca vista poco tempo fa. Anche da questo No Second Chance è stata tratta una miniserie, solo che è passata sulla TV francese e non su Netflix e quindi non l'ho vista. Nè la voglio vedere, dopo che ho scoperto che il protagonista del libro sullo schermo è diventato una donna. Chissà perchè, poi. Venendo alla trama: un uomo viene ferito gravemente da una pistola in casa sua. Al risveglio in ospedale scopre che anche la moglie è stata vittima dell'assalto, ma non è sopravvissuta. Quanto alla figlia neonata, è scomparsa. Ecco che arriva puntuale una richiesta di riscatto, rivolta in realtà al suocero del protagonista che è molto ricco. L'uomo ovviamente prepara il denaro richiesto, il padre della bambina si deve occupare della consegna, ma le cose vanno a puttane perchè questi decide di avvisare la polizia e i rapitori se ne accorgono. A distanza di un anno e mezzo della piccola ancora non si sa nulla, in compenso arriva un'altra richiesta di riscatto che fa sperare che sia ancora viva. Devo dire che questo romanzo mi è piaciuto molto e quindi voglio assolutamente leggere altri libri di questo autore.
Lucarelli è uno di quegli autori che per me sono una garanzia; penso che riuscirebbe a rendere accattivante anche l'elenco del telefono. Questo libro dovrebbe essere l'unione di due precedenti, da quello che ho capito, con in più un capitolo in cui egli narra cose strane che gli sono successe. Dunque non si tratta di racconti di fantasia, ma della narrazioni di storie più o meno note, che si contraddistinguono appunto per il livello di "incredibilità". Difatti di queste storie alcune le conoscevo, di altre ne sapevo solo una parte, altre ancora le ignoravo. Mi sono divertita molto a leggerle, sia perchè mi piace lo stile in cui sono narrate, sia perchè le storie curiose mi hanno sempre interessato. Poi, col senno di poi, mi rendo conto che avrei potuto risparmiarmi i soldi, come nota il genio qui sotto, autore di una recensione su Amazon:
In realtà ho deciso di fare tesoro di questo illuminante commento e di qui in poi smetterò proprio di leggere libri, perchè tanto si trova la trama su Wikipedia! X°°D
The Mao Case, sesto libro della serie con protagonista l'ispettore Chen, è forse quello in cui appare più chiara la natura di Chen stesso: da un lato profondamente umana (si potrebbe dire che fa di tutto per salvare capra e cavoli), dall'altra almeno in parte astuta (perchè ci vuole una certa astuzia per riuscire a muoversi nella politica cinese senza subire danni). Ancora una volta infatti il caso che egli deve affrontare ha delle implicazioni politiche, tanto più gravi perchè c'entra niente meno che Mao. C'è una giovane ragazza, nipote di una amante di Mao, che improvvisamente è passata dall'indigenza alla ricchezza. La cosa non sarebbe strana se fosse la mantenuta di un riccone, però non risulta che frequenti nessuno. Già sua nonna era stata sospettata di possedere del materiale compromettente su Mao, e ora il sospetto è che la ragazza lo abbia in qualche modo trovato e lo stia sfruttando per vivere agiatamente. Chen decide di farsi passare per uno scrittore e s'intrufola nell'ambiente della ragazza, e intanto chiede a Vecchio Cacciatore di fare qualche ricerca discreta, tenendo però fuori il collega Yu perchè vuole salvarlo da eventuali conseguenze se le cose dovessero andare male. Alcuni lettori si sono lamentati del finale; francamente io non ci ho trovato niente di deludente.
All'inizio del libro, mi ero convinta che la storia vedesse come protagonisti solo St. James, Deborah ed Helen. Infatti il fratello di St. James gli presenta un vecchio amico che si trova nei guai e ha bisogno di un'indagine discreta, che non coinvolga in alcun modo la polizia. L'uomo è il direttore di un giornale scandalistico e undici anni prima ha avuto una breve relazione sessuale con quella che ora è una rampante donna politica del governo di destra. Nessuno sa che è lui il padre della bambina frutto di quella relazione ed sia lui che la madre hanno tutto l'interesse per continuare a mantenere il segreto: lui perchè la relazione è avvenuta mentre era interessato a quella che sarebbe diventata sua moglie e che non prenderebbe affatto bene la notizia, visto che pretende sempre che si dica la verità; lei perchè una relazione con un uomo di sinistra minerebbe la sua carica e la sua carriera in politica. Il problema è la bambina è stata rapita ed entrambi hanno ricevuto un biglietto dove si dice che se non verrà raccontata alla stampa la vera storia della primogenita del giornalista, la piccola verrà uccisa. Elizabeth George è riuscita a stupirmi nuovamente: ma come fa a inventarsi delle storie così? Ancora una volta non mi sarei mai immaginata una conclusione del genere. Peccato per la povera Barbara Havers, mentre le cose vanno molto meglio a Linley perchè finalmente Helen ha accettato di sposarlo.
Sì, lo so, ho letto un sacco anche questo mese. Del resto sto molto meno su Netflix rispetto all'anno scorso, il che spiega questo fatto.