martedì 31 maggio 2022

letture di maggio

Non solo immagina cosa è successo.

Lo sa perfettamente.

Tanto che potrebbe risparmiarsi la fatica di interrogarlo.

Questo non è il primo libro che parla di delitti celebri che leggo, ma l'ho particolarmente apprezzato perchè non si limita a questo. Vengono infatti fornite molte informazioni sul contesto storico (per i casi più vecchi), curiosità e particolarità varie, oltre a specifiche sulla procedura e i metodi investigativi. Ne esce quindi fuori un lavoro a tutto tondo che parte dall'inizio dell'Ottocento per arrivare fino a quasi ai giorni nostri. Non tutti i delitti qui descritti hanno trovato una soluzione, nè appaiono pari per gravità ed efferatezza. Prendiamo per esempio il caso di Baby Lindberg (figlio del celebre aviatore Charles Lindberg che venne rapito e ritrovato morto qualche tempo dopo) che potrebbe essere rimasto semplicemente ucciso in un incidente durante il rapimento e quello del mostro di Milwaukee (al secolo Jeffrey Dahmer) che ha ispirato Il silenzio degli innocenti per via degli atti di cannibalismo commessi su alcune delle sue diciassette vittime. Si tratta comunque sempre di una lettura interessante che permette in qualche misura di entrare dentro la testa di questi assassini.

I tre ragazzi risalirono la gola dietro la cappella, così da non essere scorti dalla villa e dalle scuderie. 

Sono passati più di vent'anni dalle vicende narrate ne Il Leone d'Oro ed Henry Courtney ormai vive in Inghilterra insieme ai suoi quattro figli, avuti da tre mogli diverse. Il primogenito è stronzo, i gemelli non si somigliano e non vanno granchè d'accordo, il minore è solo un bambino. Quando ad Henry viene chiesto di intervenire per sbaragliare un pirata che cattura le navi commerciali inglesi causando ingenti danni economici, non gli pare vero di affrontare di nuovo un'avventura per mare, e poichè nel frattempo il primogenito si è sposato, gli altri tre figli sono altrettanto felici di seguirlo per non rimanere in sua balia. Durante il viaggio però si accentua la spaccatura tra i gemelli in quanto si innamorano entrambi della stessa ragazza, la quale concede i suoi favori a Tom facendo soffrire Guy. Henry riesce nell'impresa di sconfiggere il pirata, ma a caro prezzo. Questa serie di libri mi sta veramente piacendo, c'è tutta l'avventura che si può desiderare.

Ove ha cinquantanove anni. Guida una Saab. E' il tipo di uomo che indica le persone che non gli piacciono un po' come se fossero dei topi d'appartamento e il suo indice una torcia della polizia.

Ove è un rompicoglioni. Ed è anche un po' stronzo. Definirlo vecchio come spesso fa l'autore però tuttavia mi pare eccessivo, dopotutto qui da noi a quell'età c'è chi si sente ancora un ragazzo XD Ove è solo, sembra odiare il mondo, ogni mattina fa la ronda nel vicinato per controllare che nessuno abbia violato le regole del quartiere che egli pretende siano rigidamente rispettate. Oppure: Ove è un uomo introverso, di recente rimasto vedovo e per giunta appena licenziato - o meglio, prepensionato. E' legato a valori tradizionali che ormai nessuno sembra più rispettare, cosa che lo irrita profondamente. Alla fine scopriamo che Ove non è affatto stronzo e con qualche sorriso si può riuscire a bucare la sua corazza. Opera prima di Fredrik Backman, scrittore svedese del quale avevo parlato quando avevo visto Gli ansiosi, questo En man som heter Ove (un uomo chiamato Ove) ha avuto un grande successo e ne è stata tratta una versione cinematografica. E' una di quelle storie che fanno sorridere e commuovono allo stesso tempo, e l'ho trovata molto piacevole.

Dal mese di luglio del suo secondo anno di università, Tazaki Tsukuru aveva vissuto con un solo pensiero in testa: morire. 

Ogni volta che comincio un libro di Murakami mi chiedo "chissà che cosa si sarà inventato questa volta". Questo autore infatti ha il vezzo di inserire sempre qualche elemento soprannaturale nei suoi romanzi (uso il termine in senso lato). Questo 色彩を持たない多崎つくると、彼の巡礼の年 Shikisai o motanai Tasaki Tsukuru to, kare no junrei no toshi, uscito in Giappone nel 2013 e per noi italiani magistralmente tradotto da Antonietta Pastore, di soprannaturale ha forse un po' meno rispetto ad altri, anche se ad un certo punto mi ero fatta l'idea che dovesse essercene di più. Verrebbe quasi da concludere che si poteva risparmiare anche quel poco in quanto, alla fin fine, la vicenda funziona benissimo anche nel mondo reale al 100%, e non lo dico come critica, ma come semplice osservazione. Il Tazaki Tsukuru del titolo è un trentaseienne che da sempre vive convinto di essere senza colori. La definizione era nata come burla all'interno del suo gruppo di amici, in quanto gli altri quattro avevano tutti un ideogramma indicante un colore nel cognome. Questo però non aveva impedito loro di essere molto affiatati durante i tre anni della scuola superiore e il primo dell'università. Questo grande affiatamento era dovuto anche al fatto che, poichè il gruppo era formato da tre maschi e due femmine, si era tacitamente concordato di tenere amore e sesso fuori dalle sue dinamiche. Un bel giorno però Tsukuro, tornato nella natale Nagoya da Tokyo, dove studia, viene liquidato da uno degli amici per telefono con la semplice affermazione che non lo vogliono più vedere. Nessuna spiegazione viene fornita nè lui ha il coraggio di chiederla, ma questo essere ripudiato all'improvviso è un fatto che lo porterà prima sull'orlo del suicidio e che lo segnerà poi per il resto della vita, fino a quando la sua attuale fidanzata non gli farà capire che deve risolvere questo nodo per poter andare avanti più serenamente. Così come i suoi romanzi contengono sempre un elemento soprannaturale, allo stesso modo hanno il dono di coinvolgermi profondamente, per questo considero Murakami uno dei miei scrittori preferiti. 

Nell'anni che furo 'ntorno al milli e novecento e trenta, 'na quinnicina di jorni prima di ogni cangio di stascione, ogni lunidì Ciccino Firrera, 'ntiso «Beccheggio», immancabilmente arrivava a Vigàta col treno delle otto del matino che viniva da Palermo.

Era da un sacco di tempo che non leggevo qualcosa di Camilleri e non mi ero accorta di quanto mi mancasse. Questi otto racconti, quasi tutti ambientati tra gli anni Trenta e Quaranta nella città di Vigàta, sono tutti molto divertenti. C'è il solito campionario di varia umanità e il solito dispiego di accadimenti fortuiti o abilmente giostrati. E qui mi fermo perchè Camilleri non ha bisogno di presentazioni!

La notte in cui tutto cambiò per sempre iniziò con lo squillo di un telefono.

Finalmente leggo un libro di Donato Carrisi, autore che ha raggiunto una grande fama pure all'estero. Non volendomi impelagare in una serie, ho scelto questo romanzo che è una storia a sé stante. In un paesino di montagna sparisce una ragazzina; sul caso si butta Vogel, detective più preoccupato dei dati dell'audience che della ricerca della verità. Difatti fin da subito agisce per catturare l'attenzione dei media, basandosi su illazioni più che sui fatti, anche se effettivamente il fatto che la ragazzina sia stata rapita e uccisa piuttosto che sia fuggita di casa si rivela giusto. Il circo mediatico però ha bisogno di un colpevole, e Vogel lo identifica in un mite professore di lettere, attirando su di lui l'attenzione tramite una fuga di notizia orchestrata ad arte. E qui mi fermo, anche se da questo libro è stato tratto un film qualche anno fa, girato dallo stesso Carrisi, e quindi chi l'ha visto saprà anche come prosegue la storia. Può darsi che Carrisi abbia peccato nel creare un finale sbalorditivo, ma la storia non solo regge, ma cattura alla grande. Mi è anche piaciuto che si sia disquisito di come i media si interessino ai delitti che, come si suol dire, forniscono materiale con poca spesa e tanta resa. Conclusione: leggerò sicuramente altro di questo autore.

Il giardino sul retro del cottage di Lower Mall a Hammersmith era predisposto per favorire il lavoro di un artista. Tre tavole di pino nodoso poggiate su sei cavalletti malridotti fungevano da banco di lavoro.

Mentre Helen vaga per la Grecia dopo avergli dato il due di picche, l'ispettore Linley affoga le pene d'amore nel lavoro, sfinendosi a forza di straordinari. Un giorno lo va a trovare un suo ex-compagno di studi che non vedeva da quasi due decenni; l'uomo ora lavora in un college esclusivo e si ritrova con una bella gatta da pelare perchè un allievo risulta scomparso. Da principio si crede che abbia pianificato una fuga perchè sarebbe riuscito a fare credere di essere in due posti contemporaneamente, mostrando così di aver architettato la propria sparizione, ma poi viene ritrovato cadavere, per giunta nudo e con segni di tortura. Linley e la sua ormai fidata collega Havers si trovano così a scavare nel torbido della vita di collegio. Well-Schooled in Murder è il terzo libro della serie con Linley, serie che continua a non deludermi. Della George apprezzo l'alto livello di realismo e la plausibilità delle trame, tanto che non esito a definirla superiore, tanto per fare un esempio, al su citato Carrisi. Ho intenzione di leggermi tutta questa serie, a botte di uno al mese ci metterò quasi due anni (sono ventuno libri, sempre che non ne scriva un altro nel frattempo). A differenza del passato, dove mi ingurgitavo le serie tutte d'un fiato, ultimamente sto porzionando i vari volumi perchè ho l'impressione di godermeli di più. Non faccio passare tanto tempo da rischiare di scordare le caratteristiche dei protagonisti, ma abbastanza da provarne nostalgia e ritrovarli con grande piacere. E con questa ennesima esternazione superflua, passo e chiudo le recensioni letterarie fino a fine giugno!


sabato 28 maggio 2022

ventunesima settimana

trovata sul web

 

In realtà non sono una persona solare nemmeno quando è freddo, ma di sicuro il mio umore peggiora con l'aumentare delle temperature, quindi il fatto che quest'anno il caldo sia arrivato già a maggio, privandomi di alcune settimane in cui avrei potuto stare ancora bene, per me è motivo di lutto. Sì, lutto. Per i prossimi quattro mesi infatti seppellisco il riuscire a dormire decentemente, l'andare a passeggiare, il cucinare tutto ciò che comporta l'uso del forno, il sentirmi a mio agio e in forma, e l'apparire diversa da un mocio Vileda strizzato male. Siccome camminare mi fa sudare più dell'immaginabile, sto usando la bicicletta, che almeno comincio a grondare solo quando mi fermo; finchè pedalo infatti a volte ho quasi l'impressione di sentire un po' di aria sulla pelle, per non dire che quando incontro una discesa mi lancio senza freni - che sensazione bellissima! E non siamo nemmeno ancora al peggio, che a quello non c'è limite (difatti la prossima settimana sarà peggio). Ma non potevo nascere durante l'era glaciale?

Di solito non faccio necrologi sul blog, ma mi tocca un'eccezione per Andy Fletcher, tasterista e membro dei Depeche Mode, che è deceduto giovedì all'età di sessant'anni. I Depeche Mode li ascolto da quando ero adolescente e non ho mai smesso, si può ben dire che la loro musica mi accompagna da tutta la vita, di conseguenza questa morte mi ha rattristato particolarmente perchè, anche se non conoscevo Andy personalmente, una frequentazione virtuale così lunga me lo fa sentire comunque un po' come uno di casa.


mercoledì 25 maggio 2022

My country: the new age

 

Ogni nazione ha i propri eroi e periodi storici particolarmente significativi; per i coreani uno di questi contesti è rappresentato dalla rivoluzione portata avanti dal generale Yi Seong-Gye - poi incoronato col nome di re Taejo - che mise fine al corrotto regno di Goryeo e fondò la dinastia Joseon, rimasta al potere dal 1392 al 1897. Questa serie, come altre che ho visto, è ambientata proprio all'inizio della dinastia Joseon ma, benchè inserisca nella storia avvenimenti e personaggi realmente esistiti, gioca anche parecchio di fantasia. I due protagonisti sono amici fin da bambini. Seo Hwi si è preso cura da solo della sorellina dopo che il padre, un rispettato generale, è stato giustiziato dopo essere stato falsamente accusato di aver rubato beni dell'esercito; Nam Seon-Ho è figlio di una schiava e di un nobile che, alla morte dell'erede legittimo, ha deciso di riconoscerlo e di farlo studiare. Entrambi i ragazzi sono cresciuti con addosso un peso: il primo dell'onta di essere figlio di un uomo giustiziato, il secondo di quella di essere figlio bastardo e per giunta di una schiava. I loro destini s'intrecciano appunto a quelli di Yi Seong-Gye e di suoi figlio Yi Bang-Won, il quale è determinato a diventare re malgrado sia solo il quintogenito e a dispetto del fatto che il padre faccia di tutto per tenerlo lontano dal trono. Hwi e Seon-Ho, separati dalle circostanze avverse, a dispetto di tutto continuano a volersi bene, diventano (forse) nemici, poi tornano alleati, ma insomma dimostrano che il loro legame è tanto forte da non poter essere spezzato. Davvero notevole, considerato che gliene succedono di tutti i colori. Questa è poi una serie carneficina, perchè i cadaveri non si contano. Perfetta attendibilità storica o no, quel che è certo è che furono anni turbolenti e che tipicamente molto sangue viene versato per prendere e per conservare il potere. E' una serie che mi è piaciuta, anche se mi ha rattristato l'ineluttabilità del finale. 

Anche il cast è stato di mio gradimento, visto che i due attori protagonisti Yang Se-Jong (Hwi) e Woo Do-Hwan (Seon-Ho) sono entrambi sia bravi che belli - il primo è più sul puccioso, il secondo è un figo della Madonna. 

Soprattutto, a interpretare Yi Bang-Won c'è Jang Hyuk che, come già detto, è uno dei miei attori coreani preferiti. Ancora una volta ha fornito un'interpretazione misurata, senza i gigioneggiamenti del passato, ed è stato semplicemente magnifico nel rappresentare un personaggio controverso che non si sa se ammirare oppure odiare per la sua determinazione di realizzare il suo sogno di un regno più giusto a qualunque costo. Proprio per alimentare questa ambiguità egli ha spesso mantenuto un'espressione da sfinge, in cui anche solo un battito di ciglia bastava a mostrare un sentimento. Come sempre in produzioni di questa importanza ci sono molti volti a me noti, per esempio Ahn Nae-Sang che interpreta lo stronzissimo padre di Seon-Ho e che vorrebbe incarnare il personaggio storicamente vissuto di Nam Eun; Jang Young-Nam è a capo della casa dei piaceri, Yu Oh-Seong è il padre di Hwi e Kim Young-Chul è Yi Seong-Gye.


sabato 21 maggio 2022

ventesima settimana

Bun bo nam buo

Lo scorso fine settimana sono stata a mangiare fuori due volte. Con la mia amica F sono stata a provare per la prima volta in vita mia la cucina vietnamita, approfittando del fatto che nella vicina Brisighella è stato aperto un ristorante dove a cucinare è una signora appunto vietnamita, cosa che dovrebbe garantire l'autenticità dei sapori. La signora infatti in un'intervista ha detto che i piatti che cucina sono autentici, non adattati al palato occidentale, e chi è stato in Vietnam ha confermato. Io ero curiosa, visto che apprezzo altre cucine orientali. In quello che - forse con non molta originalità - è stato chiamato Cucina Vietnamita, ho assaggiato degli involtini che mi hanno ricordato gli involtini primavera cinesi e il piatto della foto, che consiste in una porzione di spaghetti di riso accompagnati da bocconcini di carne di maiale, carote, insalata e arachidi. Il condimento consisteva in salsa di soia (poca evidentemente, perchè praticamente non si sentiva) e salsa di pesce, che invece secondo me è stato il dettaglio che ha guastato tutto, infatti mi lasciava a ogni boccone uno retrogusto che non gradivo. Il piatto era bello abbondante e quindi non sono riuscita a mangiare altro, quindi ho deciso di sospendere il giudizio in attesa di provare altre specialità in futuro.

fritto misto all'italiana

Col marito invece siamo andati sul tradizionale e sul sicuro, recandoci a pranzo al ristorante Il Camino di Marradi. E' un posto che frequentiamo da decenni, visto che è stato aperto nel 1965, e che non ci ha mai delusi. Anche a questo giro infatti abbiamo mangiato molto bene, peccato però che il locale abbia rischiato di prendersi due recensioni negative su Tripadvisor durante le due ore che siamo stati lì. Al tavolo accanto al nostro infatti una coppia ha ordinato prima l'antipasto della casa, benchè sul menù fosse chiaramente indicato che viene servito solo a cena, e i tortelli di marroni, serviti solo quando è stagione - anche questo chiaramente indicato sul menù; dopo i due dinieghi del cameriere si sono messi a brontolare e dire che il posto era da recensione negativa. Andati via loro, sono arrivati altri due; erano circa le 13.45 quando hanno ordinato e hanno chiesto il fritto misto all'italiana allettati da quello che mi stavo gustando io (e che era fenomenale); il cameriere però ha spiegato che il piatto richiede una preparazione di più di un'ora e che quindi ormai non era più possibile preparalo - avrebbe significato servirli alle 15. Come si è allontanato, la signora ha cominciato a inveire pesantemente, e anche in seguito si è lamentata dei tempi lunghi e di quella che secondo lei era la sciatteria del cameriere - cameriere che era il giovane figlio dei titolari, in quanto il ristorante è a gestione famigliare e in cucina c'è infatti la madre, che fa tutto da sola, il che spiega perchè il servizio non sia rapido come una saetta. Io e il marito masticavamo con gusto,  sorridendo e condividendo la convinzione che molta gente avrebbe un gran bisogno di darsi una calmata.


Da un po' avevo in mente di andare a fare una foto specifica alla chiusa di Errano; ci ero stata l'anno scorso e avevo trovato un angolino perfetto per i miei scopi. Sulla chiusa una volta ci si passava in auto, anche se di stretta misura, poi è stata limitata al solo traffico di pedoni e ciclisti, ma quando infine ci sono tornata, ho scoperto che l'hanno interdetta a qualunque transito. Il problema è che il posto in cui volevo andare stava sulla riva opposta... Potendo scegliere tra tornare a casa con le pive nel sacco o riprovarci un altro giorno passando dall'altro lato del fiume (perchè ero in bici e solo tra andare e tornare da casa mia ci vuole un'ora), ho invece deciso di scavalcare la transenna e passare, memore di quella volta ad Amburgo. Queste transenne tra l'altro sembravano fatte apposta per un'anchilosata come me, visto che consistevano in tre grosse barre di ferro poste in orizzontale: in pratica come salire una scala. Perciò ho proceduto senza problemi, anche se alla fine la foto non è venuta come volevo perchè l'acqua era più abbondante del previsto e copriva quasi tutta la riva.

Questa settimana sono anche tornati i muratori. Hanno esordito con millemila improperi perchè hanno scoperto che il tubo rotto era affogato nel calcestruzzo, cosa che gli ha reso il lavoro più lungo e difficoltoso, con in più il rischio di sfondare nell'appartamento disotto. Già che c'erano, hanno accidentalmente bucato il tubo del termosifone, così siamo rimasti senz'acqua per diverse ore fino a che non è venuto l'idraulico a riparare il danno. Prima di andarsene, hanno scoperto per caso che il tubo di scarico del lavandino è sfondato pure quello, così abbiamo dovuto richiamare l'idraulico. Sto seriamente meditando di andare in pellegrinaggio a Lourdes... Comunque, adesso pare che sia tutto a posto, almeno fino a quando, fra qualche giorno, non ci chiameranno di nuovo i vicini per dire che gli piove in casa XD


mercoledì 18 maggio 2022

Black Money Love

Ci ho messo letteralmente mesi per vedere questa serie turca che conta la bellezza di 164 episodi e che risale al 2014/2015. Sono ancora leggermente sotto shock e quindi mi perdonerete se non so decidere se lo sceneggiatore è un genio o se era perennemente ubriaco. Un'altra spiegazione potrebbe essere che di sceneggiatori ce n'era più di uno e che ciascuno scriveva la sua parte ignorando quanto scritto dagli altri. Oppure è colpa mia che tengo un atteggiamento logico e razionale davanti a cose costruite al solo scopo di suscitare emozioni negli spettatori. Un altro dubbio che ho riguarda un possibile titolo alternativo: Scemo & Più Scemo o Ai Confini Della Realtà? Questo per sottolineare sia la grande intelligenza dimostrata dai vari personaggi che l'estremo realismo che caratterizza questa serie. Pensare che ho letto che è diventata un cult da che Netflix l'ha distribuita. Certamente ha il pregio di prenderti perchè, come in ogni soap-opera che si rispetti, c'è tutta una serie di personaggi ben caratterizzati e uno finisce per affezionarsi. Per esempio, c'è la zia ippopotamo, la sorella piagnona, la sorella isterica, la cognata apro-la-bocca-e-le-do-fiato, la collega coniglietto, il fratello bigamo e corrotto, mentre il cattivo è alto un metro e mezzo e brutto come la merda, oltre a sfoggiare un gran paio di baffi (che nelle serie turche non mancano mai). Ma insomma, di che cosa parla tutto ciò? Di una coppia che lotta per il proprio amore, ovviamente, e che lo fa dibattendosi tra delitti insoluti, traffico internazionale di diamanti, soldi neri, differenze sociali, famiglie impiccione, bugie e complotti, per non parlare delle paturnie di lei. Vorrei anche dire che i turchi hanno uno strano senso della giustizia; dei cattivi, che ce ne sia uno che lo mettono in galera e ci rimane. Tra quelli suicidati, quelli morti e quelli evasi, alla fine nessuno resta dietro le sbarre. Insomma, posso ben affermare che questa è una delle più grandi polpette che ho visto nella mia vita! Però mi è venuta voglia di assaggiare la cucina turca (che non conosco per nulla) e vorrei tanto visitare il paese che appare nelle puntate finali (Gölyazı, sul lago Uluabat: era troppo carino!).

sabato 14 maggio 2022

diciannovesima settimana

Forse per controbilanciare la settimana scorsa che è stata così piatta, questa invece è stata bella tosta. L'ho cominciata andando a visitare la mostra-scambio (ovvero il mercatino dell'usato) di Gambettola. E' uno dei miei mercatini preferiti e non ci andavo dal 2019; tra l'altro lo fanno solo due volte all'anno. Il marito mi ha dato buca, quindi sono andata in treno (ci vogliono 35 minuti; all'andata non c'era un cane, ma al ritorno ho rischiato di rimanere in piedi perchè c'erano quelli che tornavano dal raduno degli Alpini svoltosi a Rimini). Non ho comprato molta roba, giusto un paio di bambole e alcune riviste vintage (per via delle copertine bellissime), però mi sono divertita molto. E fortuna che il tempo doveva essere variabile: c'era il sole e già un gran caldo.

Arezzo, Piazza Grande

Siccome il marito era a casa in ferie, abbiamo fatto anche un paio di gite insieme. Martedì siamo stati ad Arezzo, dove eravamo stati solo una volta molti anni fa in occasione della Fiera Antiquaria. La prima tappa è stata alla chiesa di San Francesco per vedere il ciclo di affreschi di Piero della Francesca, la Storia della Vera Croce. Abbiamo visto anche Santa Maria della Pieve, la Cattedrale e San Domenico, mentre Casa Vasari era chiusa (ma che giorno di riposo è il martedì? di solito musei e monumenti non chiudono di lunedì?). Il pranzo lo abbiamo fatto all'Osteria dell'Agania che offre cucina verace a prezzi onesti; i francesi di fianco a noi hanno concluso il pasto con un cappuccino... fiorentina & cappuccino, wow!! Mentre eravamo stravaccati in un parco, è passata la nuvola di Fantozzi che ci ha costretti a rifugiarci al coperto per evitare di inzupparci; fortuna che le previsioni avevano messo be tempo tutto il giorno, difatti non mi ero manco presa dietro  l'ombrello!

La rocca di Sant'Agata Feltria

Giovedì invece l'ombrello l'avevo e naturalmente è stata una giornata sempre soleggiata, con temperature già estive ma fortunatamente temperate dal vento. Questa volta ce ne siamo andati in Val Marecchia. La prima sosta è stata San'Agata Feltria che abbiamo raggiunto passando da Sarsina e che non visitavamo da un ventennio. Ci siamo goduti la visita del teatro Angelo Mariani, un gioiellino che si è mantenuto intatto da qualche secolo e che è interamente in legno. Ci siamo poi spostati alla Rocca Fregoso che domina la cittadina e al cui interno è stato allestito un percorso multimediale dedicato alle fiabe, divertente e interessante sia per i bambini che per gli adulti.

Petrella Guidi

Dopo una sosta per pranzo, siamo andati nella vicina Petrella Guidi, un piccolo borgo che, ancora una volta, è costruito intorno a una rocca. In questo caso però ne restano solo i ruderi della torre. Anche qui c'eravamo stati un sacco di anni fa e siamo rimasti piacevolmente sorpresi nel vedere che è stato tutto restaurato. Il borgo era un'oasi di pace e ci siamo volentieri riposati su una panchina all'ombra, tra le ginestre e la torre.

veduta di Rimini e del mare Adriatico da Verucchio

Abbiamo poi infilato la via del ritorno con alcune brevi soste: Torricella e Sartiano, altri borghi minuscoli, e infine Verucchio, dove eravamo stati non troppo tempo fa a visitare il castello e dove abbiamo fatto una sosta per prendere qualcosa di fresco al bar e ammirare il panorama.


mercoledì 11 maggio 2022

il caso (fallet)

La svedese Sophie Borg non è una brava poliziotta: ha il grilletto facile e spara spesso a sproposito, andando contro gli ordini diretti dei suoi superiori. Nemmeno l'inglese Tom Brown è un bravo poliziotto: è indeciso e privo di autostima, e la sua eccessiva gentilezza finisce per ritorcerglisi contro. Quando in un pacifico paese svedese viene assassinato in maniera bizzarra un uomo inglese, entrambi vengono assegnati al caso come ultima occasione per redimersi. Questa miniserie svedese l'ho trovata molto divertente, di quel tipo di umorismo che piace a me, non volgare, sottile, a volte tanto che si rischia di perdersi una battuta - quasi quasi varrebbe la pena vederla due volte. Ho anche apprezzato l'ironia riguardo certi aspetti della cultura svedese e il politicamente corretto.


sabato 7 maggio 2022

diciottesima settimana

Questa settimana mi è volata via senza che combinassi granchè. Il momento più divertente è stato probabilmente l'incontro col gatto della foto qui sopra. Stavo rientrando a casa sulla pista ciclabile e l'ho visto spuntare da dietro una siepe. Mi sono fermata e ho cominciato a chiamarlo; da principio sembrava pauroso, poi si è avvicinato ed è rimasto cinque minuti a miagolare e a farsi fare le coccole. Nel frattempo è passato un signore che abita in zona e che mi ha detto che questo gatto è un abile cacciatore, una volta l'ha addirittura visto con una gazza in bocca!

E' stato belle avere di nuovo due bagni funzionanti per quasi quattro giorni, perchè alla fine del quarto ci hanno telefonato dall'appartamento sotto il nostro per informarci che si era fatta di nuovo una chiazza di acqua nel loro bagno, anche peggiore della prima. Così siamo di nuovo confinati a un bagno solo in attesa che i muratori capiscano e risolvano il problema. Siamo tutti molto contenti.

giovedì 5 maggio 2022

Far East Film Festival - terza parte

 Too cool to kill

這個殺手不太冷靜 (this killer is not very calm)

Wei lavora come comparsa e, benchè molto zelante, a recitare fa abbastanza schifo; è anche un po' tonto. Proprio per quest'ultimo motivo, un regista e un'attrice minacciati da un boss mafioso decidono di farlo passare per un temibile sicario e per riuscirci gli fanno credere che stanno girando un film in cui lui interpreterà quella parte. Ispirato al giapponese The Magic Hour (Za Majikku Awa ザ・マジックアワー), questo remake mi ha fatto ridere parecchio e in Cina ha ottenuto un grande successo al botteghino.

Schemes in antiques

Gǔdǒng jú zhōng jú (Antique Bureau Central Bureau) 古董局中局

Xu Yuan è l'ultimo discendente di una dinastia di famosi antiquari, caduta in disgrazia dopo che, cinquant'anni prima, suo nonno ha venduto la leggendaria testa di un Budda in giada a un giapponese, compiendo quello che venne considerato un atto di tradimento. Ora però la nipote del giapponese vorrebbe restituire la testa alla Cina, a condizione che alla cerimonia partecipi Xu. Gli appartenenti alle altre quattro famiglie di antiquari lo disprezzano perchè è un ubriacone malvissuto, ma Xu è anche un uomo di talento e ha una certa astuzia. Sta di fatto che, dopo aver esaminato la testa, afferma che si tratta di un falso. Dove sarà finita dunque quella vera? Ambientato negli anni Novanta, si tratta di una caccia al tesoro con elementi che ricordano un po' lo stile Indiana Jones; il film è tratto da un libro di uno scrittore molto popolare in Cina ed è certamente una di quelle pellicole che riescono a intrattenere molto bene, sia per le parti avventurose che per l'acume dei protagonisti.

Caught in time

Chú bào 除暴

Il capitano di polizia Zhong Cheng è appena stato trasferito quando si trova coinvolto in una rapina e viene addirittura preso in ostaggio. E' l'inizio di una caccia all'uomo che lo terrà impegnato per anni, perchè lui è uno che non molla e vuole assolutamente arrestare i criminali che fanno parte di una banda che compie rapine sanguinose. Il capo dei ladri però è molto furbo e organizzato, tanto da essere sempre un passo avanti alla polizia. Le cose non gli possono però andare bene in eterno. Questo film è di Hong Kong, ma è ambientato nella Cina continentale degli anni Novanta, periodo che si caratterizzò per una diffusa criminalità, facilitata dal fatto che le telecamere per la sorveglianza erano ancora una rarità e che la vendita di armi da fuoco non era stata ancora vietata; è ispirato a un criminale realmente vissuto, Zhang Jun, che insieme alla sua banda fece ventidue rapine e uccise ventotto persone, finendo poi per essere catturato e condannato a morte. Il film mi è piaciuto, mi piacciono sempre queste storie in cui c'è una battaglia di astuzia tra i protagonisti, per non dire che le scene di azione non mancano. Si potevano risparmiare la frasetta propagandistica conclusiva XD

Manchurian tiger

Dong Bei Hu 东北虎

Xu Dong ha una moglie incinta, un'amante e un pastore tedesco. Dei tre, è probabile che voglia più bene a quest'ultimo. La moglie però vuole che il cane se ne vada prima che nasca il bambino, così lui cerca di darlo a qualcuno che se ne prenda cura. Un conoscente gli consiglia di lasciarlo a Zhang Ziyong, un imprenditore che attualmente versa in cattive acque  perchè il progetto nel quale hanno investito amici e parenti non è stato pagato dal committente. Difatti egli ha l'idea di assumere due addetti alla riscossione dei crediti e, per suggellare il loro accordo, prepara un banchetto il cui piatto forte è il cane di Xu. Lui ovviamente non la prende bene. Ecco un film che ha ricevuto molte lodi e ha pure vinto un premio, ma che io ho patito un po' per via della lentezza. Presumo che faccia parte del pacchetto, visto l'ambientazione in una regione fredda e remota, o forse non ero in serata io, fatto sta che il film non mi ha entusiasmato.

The first girl I loved

Hei fun neih sih neih 喜歡妳是妳

Wing e Sylvia sono migliori amiche alle scuole superiori. Frequentano un istituto cattolico femminile e Wing, come metà delle altre ragazze, ha una cotta per il professore d'arte. Sylvia invece le confessa di amarla. Wing, che è una studentessa modello, fa finta di niente per alcuni mesi, fino a quando non si rende conto di essere anche lei innamorata di Sylvia. Purtroppo l'idillio viene interrotto e rovinato quando le due sono viste baciarsi da un'insegnante. Malgrado la promessa di restare in contatto, si perdono di vista fino a quando Sylvia non chiede a Wing di farle da damigella al suo matrimonio. Tenera e delicata storia di amore, davvero molto carina.

One for the road

Wạn s̄udtĥāy… k̀xn bāy ṭhex (the last day before saying goodbye you) 

วันสุดท้าย … ก่อนบายเธอ 

Quando Aood scopre di essere malato di leucemia, decide di congedarsi da tutti quelli che conosce. Usando la lista dei contatti telefonici come riferimento, cancella a mano a mano coloro ai quali ha telefonato; restano alcuni che è necessario incontrare di persona. Per farlo, richiama da New York il suo miglior amico Boss, che si trova là a gestire un bar. Boss lo accompagna a trovare le sue tre ex fidanzate, a ciascuna delle quali vuole restituire qualcosa, ma nessuna è ansiosa di rivederlo. Anche a Boss deve restituire qualcosa di molto importante. Un bel film che mi fa pensare a quanto sia importante comportarsi decentemente prima che sia troppo tardi per rimettere le cose a posto. Conoscevo già il regista Baz Poonpiriya perchè sempre grazie al FEFF avevo visto il suo lavoro precedente, Bad genius.


martedì 3 maggio 2022

Far East Film Festival - seconda parte

Special Delivery

Teuksong (express) 특송

Eun-Ha si occupa di consegne speciali, ovvero di tutto ciò che non può essere spedito per vie consuete. Si tratta spesso di persone in fuga, per esempio all'inizio del film preleva una coppia di criminali e li scarica puntualmente al porto, dove s'imbarcheranno per fuggire all'estero. Un altro lavoro che accetta però si rivelerà molto pericoloso perchè i complici dell'uomo che dovrebbe fare scappare sono due poliziotti. Restata sola con il figlio dell'uomo, dovrà combattere per la sua e la propria vita. Un gran bel film d'azione questo, consigliato anche agli amanti degli inseguimenti in auto. Park So-Dam è Eun-Ha e il suo personaggio è davvero fortissimo. Interessante anche che nel film reciti un attore di colore (la madre è coreana e il padre nigeriano) in quanto in genere nei film coreani non si vedono persone di nazionalità diverse.

Hostage: Missing Celebrity 

Injil 인질

Hwang Jung-Min interpreta una versione di se stesso in questo film, in quanto riveste i panni di un attore famosissimo che viene rapito da una banda di balordi. Loro naturalmente vogliono i soldi, lui sfrutta sia le proprie doti recitative che i trucchi imparati sui set dei film d'azione in cui ha recitato. Per fortuna i poliziotti sono meno tonti del solito e i criminali sono talmente idioti che se la prendono l'uno con l'altro. Divertimento assicurato anche nel caso di questo film, nel quale appare brevemente anche Park Sung-Woong. Si tratta in realtà del remake del cinese Saving Mr. Wu che avevo visto qualche anno fa sempre al Far East Film Festival; in quella pellicola il protagonista era il grande Andy Lau, ma non mi sembra che fossi rimasta particolarmente esaltata dalla sua visione. Purtroppo sono passati già alcuni anni e quindi non sono in grado di dire in cosa si differenziano i due film.

Yuni

La sedicenne Yuni vive con la nonna (i genitori lavorano a Giakarta); è una brava studentessa, tanto che un'insegnante la incoraggia a proseguire gli studi. Per farlo però ci vorrebbe una borsa di studio, così Yuni cerca di impegnarsi anche in letteratura, materia in cui è scarsa. Nel frattempo riceve un paio di proposte di matrimonio che però rifiuta proprio perchè vorrebbe un futuro diverso da quello che tutti si aspettano da lei. Questo film non poteva che girarlo una donna (la regista è figlia d'arte, essendo suo padre uno dei maggiori registi indonesiani). Mi chiedo anche se è stato distribuito in Indonesia visto che, seppure in maniera discreta e delicata, ne esce una potente critica alla società tradizionale e al ruolo che vuole imporre alle donne. Si tratta di una storia che mi ha fatto venire una discreta tristezza, come sempre quando mi ricordo che ci sono posti in cui essere nati femmina è un peso.

One Day, You Will Reach The Sea

Yagate Umi e to Todoku やがて海へと届く

Malgrado sia passato già diverso tempo da quando Sumire è morta, inghiottita dallo tsunami del 2011, la sua amica Mana non si è ancora rassegnata ad averla persa. Questo film tenero e dolente, tratto dal romanzo omonimo di Ayase Maru (lei stessa sopravvissuta allo tsunami), alterna presente e passato, oltre che il punto di vista di Mana e di Sumire, e ha anche alcuni brevi spezzoni animati. Parla della perdita di una persona amata e della sensazione straniante nel realizzare che tutto continua anche senza di lei. La madre e il fidanzato di Sumire, per esempio, si sono fatti una ragione della sua scomparsa e vanno avanti con le loro vite, mentre Mana è come sospesa tra presente e passato. Riuscirà a ritrovare la serenità solo dopo essersi recata nei luoghi del disastro ed aver incontrato alcuni sopravvissuti. A interpretare Sumire c'è Hamabe Minami, mentre Mitsuishi Ken è il capo di Mana.

Slingshot

Tirador

Questo film filippino è del 2007 - dunque fuori concorso - ed è girato con uno stile documentaristico che mi ha fatto venire un po' di mal di mare (problema che ho sempre con la telecamera a mano). Ambientato in un quartiere popolare di Manila molto degradato e povero, ci mostra uno spaccato delle vite balorde dei suoi abitanti che sopravvivono di espedienti e piccola criminalità. Il tutto si mescola alle celebrazioni per la settimana santa e alla campagna elettorale per l'elezione del sindaco, contraddistinta da regali e mazzette distribuite a destra e manca dai vari candidati per guadagnare voti. Il regista non fornisce giudizi, si limita a mostrare le cose come sono, e sinceramente è più che sufficiente perchè è difficile colpevolizzare questi poveretti che faticano a mettere insieme il pranzo con la cena e che in fondo si abbruttiscono per via delle circostanze e non perchè di indole malvagia.

Love nonethelesss

愛なのに Ai Nanoni

Molto carino questo film che racconta le relazioni sentimentali/sessuali di alcune persone. Tada Koji ha trent'anni e gestisce un negozio di libri usati nel quale si reca spesso la sedicenne Misaki che è innamorata di lui. Per attirare la sua attenzione, Misaki ruba un libro e, dopo un inseguimento per strada, si dichiara. Koji però è innamorato di un'altra donna che l'ha rifiutato e che sta per sposare un altro. Costui fa sesso con la wedding planner, e quando lei scopre di essere stata tradita - anche se ignora con chi - decide di tradirlo a sua volta in modo da porsi su un piano di parità. Ovviamente si rivolge a Koji. Leggevo che questo film fa parte di un progetto di rivitalizzare il genere pinku, il che spiega perchè ci siano alcune scene di sesso, eppure quello che spicca è il lato sentimentale delle relazioni, più che quello puramente fisico. Koji è interpretato da Seto Koji, gli altri attori non li conosco.