Non cambiare mai idea è forse più grave che cambiarla troppo spesso; ad ogni modo sono contenta di aver cambiato idea riguardo a questa serie perchè, dopo aver visto la prima stagione, avevo deciso di non proseguirla. Infatti la prima stagione è tratta da un libro, mentre quelle che seguono sono soggetti originali e mi sembrava che la cosa non avesse molto senso. In realtà lo ha nella misura in cui ogni stagione costituisce un caso a sè e l'anello di congiunzione è il detective Ambrose (interpretato da Bill Pullman). Ambrose, che è uomo dal passato incasinato, ha la qualità di voler guardare oltre le apparenze ed è la sua empatia ad aiutarlo a sbrogliare la matassa. Nella seconda stagione si trova davanti al caso di un tredicenne che ha avvelenato una coppia; salta fuori che i due l'avevano rapito dalla comune nella quale era nato e viveva. Per Ambrose è importante capire il retroscena di questo duplice delitto e si trova così ad avere a che fare con Vera, madre del ragazzino e a capo della comune, oltre che con un suo vecchio amico la cui figlia poliziotta lavora all'indagine. Il ragazzino è veramente colpevole, su questo non ci sono dubbi, ma tutto quello che salta fuori dalle indagini è tanto doloroso quanto sorprendente. La terza stagione ha come protagonista un mite professore di storia con moglie molto incinta che sbrocca dopo aver rivisto un ex-compagno di Università. I due hanno un incidente d'auto nel quale l'amico muore, ma un paio di particolari fanno sospettare Ambrose che ci sia sotto qualcosa di losco. Per riuscire prima a capirci qualcosa poi a carpire una confessione, egli si avvicina pericolosamente all'uomo. Entrambe le stagioni mi sono piaciute, anche se ho preferito la seconda.
Sono felice che questa seconda stagione sia persino meglio della prima.
RispondiElimina"Solo i cretini non cambiano mai idea", hai ragione.
Allora eccomi, cretina presente all'appello, perché io continuo a non guardare le serie, senza nemmeno provarci. ;)
Sei giovane, hai ancora tempo!!
EliminaAmore mio, se adesso non le guardo perché ho l'Alzehimer, figuriamoci fra vent'anni. Ahahhaha 😘
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