lunedì 28 febbraio 2022

letture di febbraio

 

Era stato proprio un gran maleducato. Le aveva starnutito fragorosamente in faccia, inondandola di schizzi, dopo aver resistito allo stimolo per almeno tre quarti d'ora, neanche fosse stato l'avanguardia di Enrico Tudor nella battaglia di Bosworth.

A Great Deliverance è il primo romanzo della serie in cui compare l'ispettore Lynley di Scotland Yard, felice invenzione della statunitense Elizabeth George. Qui lo conosciamo trentaduenne, alle prese con una collega che non lo sopporta, l'amore della sua vita che ha appena sposato il suo migliore amico e un caso di decapitazione. In un villaggio dello Yorkshire infatti è stato ritrovato cadavere uno stimato agricoltore; sua figlia si accusa del delitto e precipita poi in una sorta di stato catatonico, tanto che viene rinchiusa in manicomio. Il sacerdote del villaggio però afferma che è impossibile che sia stata lei a uccidere il padre. Lynley riuscirà a sbrogliare la matassa e l'aiuto della collega si dimostrerà fondamentale. Sono di nuovo in uno di quei periodi in cui mi attirano prevalentemente i gialli e mi stavo giusto interrogando sul perchè ami questo genere. Credo che la cosa che più mi interessa sia la scoperta delle motivazioni che stanno alla base dei delitti. Di conseguenza apprezzo quegli autori che sanno costruire delle trame solide e credibili, come in questo caso. Se poi il tutto vede come protagonista anche un azzeccato investigatore, tanto meglio.

Primo: potrebbe andare peggio. Ci sono pendolari a cui va molto peggio, e devo tenerlo sempre presente. Secondo: ne vale la pena.

Si può ben dire che Sophie Kinsella è uno dei miei guilty pleasures letterari. Mi piace il suo stile gradevole e divertente che a volte tocca vertici di umorismo, e mi piace che alla fin fine le sue eroine, benchè finiscano per coronare i loro sogni d'amore, siano comunque ragazze che contano su se stesse per farcela, che si tratti del lavoro o di trovare soddisfazione nella vita. Qui ne abbiamo l'esempio perfetto. Kathie - che da quando ha cominciato a lavorare in una prestigiosa agenzia pubblicitaria londinese si fa chiamare Cat - viene dal Somerset e ci tiene a camuffare le sue origini contadine; ha cambiato pettinatura, accento e naturalmente stile nel vestire, ma il vero problema è che il lavoro non è molto ben pagato, Londra è carissima, l'appartamento condiviso che può permettersi la costringe a viaggi lunghi ed estenuanti per l'ufficio, e per giunta la sua capa è una stronza. Così Kathie compensa come fanno tutti a questo mondo: postando su Instagram le immagini di una vita perfetta. Sì, perchè il succo del libro è proprio questo, nel fatto che oggigiorno si sia tutti fissati nel volere essere perfetti e nell'avere una vita perfetta, dimenticando che in quanto esseri umani si tratta di un obiettivo tanto irrealizzabile quanto assurdo. Quando Kathie viene licenziata, le tocca tornare in campagna e paradossalmente è proprio questo fatto che la fa uscire dalla crisi lavorativa ed esistenziale. Non solo fa un ottimo lavoro nel lanciare la nuova attività del padre, ma un giorno si trova davanti come cliente la sua stronza ex-capa. Dagli intenti iniziali di vendetta passa a vederla qual è realmente, ovvero una donna che non è affatto perfetta come vuol far credere al mondo. Questo è il genere di lettura leggera ma non stupida, adatta per distrarsi in modo piacevole.

La brusca inclinazione dell'albero costrinse il ragazzo ad aggrapparsi al bordo della coffa dov'era accovacciato, sessanta piedi sopra il ponte, mentre la nave virava di bordo e prendeva l'abbrivio col vento in poppa.

Wilbur Smith lo conoscevo - finora - solo di fama. Il motivo è il mio noto snobismo alla rovescia che mi porta a storcere il naso davanti ai bestsellers, sarà che non ho mai superato il trauma provocatomi da Il Codice Da Vinci. Smith è uno che in vita sua ha praticamente scritto solo bestsellers e quindi non lo avevo mai preso seriamente. Poi succede che da tempo le mie letture siano di tipo scacciapensieri e quindi ci sta di concedere una chance a questo autore. Questo libro è il primo della saga che vede protagonista la famiglia Courtney; non è il primo scritto in ordine cronologico, ma è il primo per ambientazione temporale. Smith infatti ha saltellato abbastanza tra le varie epoche; a me è sembrato sensato cominciare dal primo Courtney della lista, ovvero Francis. Siamo nel 1667 ed egli è un corsaro inglese, impegnato ad arrembare le navi olandesi lungo le coste sudafricane - infatti in quel periodo Inghilterra e Olanda erano in guerra. Gli riesce un colpaccio, ma in seguito al tradimento di un suo marinaio e di un altro corsaro, viene catturato e condannato a morte, mentre i pochi superstiti del suo equipaggio, tra i quali il figlio Henry, sono destinati ai lavori forzati. Henry però dal padre ha imparato bene e riesce a fuggire, andando poi a cercare il tesoro nascosto prima della cattura. Romanzo d'avventura quindi, con personaggi di fantasia inseriti in un preciso contesto storico e geografico. Quello che posso dire è che di certo non si corre il rischio di annoiarsi tra queste pagine.

Credo ci sia una grande ironia nella professione che ho scelto.

Una perfetta geiko è sempre sotto i riflettori, mentre io ho trascorso la maggior parte della mia infanzia nascondendomi nel buio di un armadio.

Iwasaki Mineko è stata la geisha - o geiko, come preferiscono dire a Kyoto - più famosa degli anni Sessanta e Settanta del Novecento ed è considerata tra le cento geiko più famose di sempre. Questa sua autobiografia, che è stata scritta in collaborazione con la scrittrice e traduttrice americana Rande Brown, s'intitola in originale Geisha. A Life e non ha assolutamente nulla di proibito. Mineko ha deciso di scriverla in risposta al popolare romanzo  Memorie di una Geisha di Arthur Golden, infatti Golden l'aveva intervistata - insieme ad altre - promettendole l'anonimato, salvo poi ringraziarla pubblicamente nei crediti del suo libro. A Mineko la cosa diede molto fastidio e oltretutto la sua storia è stata a tratti travisata, di qui la decisione di fornire la propria versione dei fatti. Nella sua autobiografia dunque la seguiamo da quando a tre anni ha il primo incontro con il mondo del fiore e del salice fino ai ventinove, quando decide di ritirarsi - cosa che destò molto scalpore e provocò il ritiro di alcune decine di altre geiko. Se si vuole sapere esattamente in che cosa consistono la formazione e la vita di una geisha, questo è il libro perfetto. A me è piaciuto molto.

Da lontano, l'edificio sembrava un carcere. Da anni non beneficiava di alcun intervento di manutenzione. Tagli alla sanità, così si chiamavano, e a subirne le prime conseguenze erano sempre le strutture come quella, ossia gli ospedali.

Arnaldur Indriðason è un autore la cui conoscenza volevo approfondire da tempo. Avevo letto un suo libro - forse due - anni fa e ora parto dall'inizio, ovvero da quello che apre la serie dedicata al commissario Erlendur, la sua creatura più famosa. Siamo in Islanda, terra di pochi abitanti e, di conseguenza, di pochi crimini gravi; difatti la polizia non si trova mai a dover affrontare complicati casi di omicidio, i delitti avvengono sempre sull'onda del momento e i responsabili sono facilmente rintracciabili. Erlendur però si trova davanti a uno scenario particolare: un uomo è stato arso vivo all'interno della propria abitazione. Per caso un altro uomo che anni prima era stato suo alunno e che da anni è rinchiuso in un ospedale psichiatrico con una diagnosi di schizofrenia, si suicida quello stesso giorno. Erlendur non tarderà a scoprire il legame tra i due e si troverà a cercare di fare luce su eventi accaduti più di trent'anni prima. Non è certo un caso se Indriðason è considerato uno dei maestri del giallo nordico; in questo libro coniuga argomenti che all'epoca in cui fu scritto (fine anni Novanta) erano di attualità a esperimenti del passato. Da lettrice accanita di gialli, apprezzo molto le trame in cui il livello di plausibilità è alto e gli omicidi non devono necessariamente essere il più raccapricciante possibile; penso che il succo non sia quello e, come già detto, ciò che più mi intriga è la scoperta delle motivazioni.

Sabato 22 ottobre 1977, John Kleberg, comandante della stazione di polizia dell'Università, mise sotto stretta sorveglianza l'area della facoltà di medicina della Ohio State University.

Billy Milligan aveva ventitre anni quando venne arrestato per tre stupri e rapine. Le prove a suo carico erano tali che la pubblica accusa riteneva di avere già la vittoria in tasca, ma i suoi difensori si resero conto ben presto che c'era qualcosa che non andava in lui e lo fecero visitare da uno psichiatra. Risultò che Billy soffriva di disturbo dissociativo dell'identità e per questo fu il primo caso in cui negli Stati Uniti un colpevole venne assolto perchè ritenuto incapace delle proprie azioni. Questo è solo l'inizio della storia, perchè Billy passò attraverso vari dottori e varie strutture. Dalle prime dieci personalità riconosciute, si passò ad altre quattordici, per un totale di ventiquattro. Daniel Keyes ha trascorso quasi un anno a intervistare sia Billy che moltissime delle persone coinvolte nel caso, riuscendo così a ricostruire tutta la sua vita. Questo libro è molto interessante, così come è affascinante sbirciare dentro la mente unica di quest'uomo.

Quando tutto cominciò, Paulo Araña era annoiato. Annoiato e assonnato. Gli mancava solo un anno prima del pensionamento dall'impiego alla Fondazione nazionale dell'indio, meglio conosciuta come FUNAI, l'acronimo in portoghese.

Prima di morire, Crichton aveva cominciato a scrivere il seguito di Andromeda; il libro è stato completato da un altro scrittore e pubblicato postumo. I fatti sono ambientati circa cinquant'anni dopo il primo incidente e hanno inizio quando nella foresta amazzonica fa la sua apparizione uno strano oggetto. Sono cinquant'anni che è in vita un progetto di sorveglianza e anche se molti lo ritengono ormai superfluo, in questo caso è una bella fortuna che esista, infatti non appena viene lanciato l'allarme vengono prese alcune decisioni tempestive, tra le quali quella di inviare sul posto un team di scienziati. In questa storia però il nemico non è solo alieno; ci mette del suo anche una delle scienziate, che lavora per il proprio fine e non per quello per cui è stata arruolata. Come libro d'avventura dai connotati fantascientifici questa storia funziona, anche se il salvataggio finale richiede una dosa massiccia di sospensione dell'incredulità XD Mi è piaciuto, però preferisco il primo Andromeda.


sabato 26 febbraio 2022

ottava settimana

Questa settimana abbiamo avuto temperature da primavera avanzata e sole splendente, il che non è affatto una buona notizia perchè significa che in campagna tutto fiorirà precocemente e di conseguenza c'è il rischio di seri danni in caso vengano gelate tardive. Del resto questo schema si ripete già da diversi anni, ahimè. Non solo il clima è impazzito, anche il genere umano, perchè a me che Putin abbia deciso di invadere l'Ukraina è una chiara dimostrazione di follia. Non c'entrano le sue motivazioni o gli interessi che possono stare dietro a questa mossa sconsiderata; una guerra come questa è assurda, punto e basta. Del resto sono anni che il soggetto dimostra di soffrire di delirio di onnipotenza e che impone al suo Paese la propria visione, perseguitando chiunque cerchi di opporsi. Ed è pure in buona compagnia, perchè la categoria dei despoti non è certo in diminuzione.

Venendo ad argomenti più mondani, i giorni scorsi sono stata a mangiare fuori per ben due volte perchè il marito ha compiuto gli anni. Prima ci siamo fatti un pranzo di famiglia presso una trattoria che è appena fuori città e vanta piatti caserecci e prezzi bassi, poi siamo usciti a cena con una coppia di amici per provare una nuova pizzeria che ha aperto nel quartiere. Il posto è ricavato da un'ex-officina meccanica, per distinguersi hanno puntato su ingredienti a chilometro zero; intento sicuramente lodevole, e alla fine i prezzi, benchè leggermente superiori alla media, non sono elevati come quelli dell'altra pizzeria fighettina che c'è in città. Anche se la pizza ci è piaciuta molto però non penso che ci torneremo perchè c'era troppo casino, al punto che non si riusciva a conversare.


venerdì 25 febbraio 2022

Japanese film festival - seconda parte

 Oz Land

Ozu Rando: Egao no Maho Oshiemasu 

オズランド 笑顔の魔法おしえます

Kurumi è una ragazza soddisfatta: di se stessa, della sua città, del suo lavoro e del fidanzato. E' particolarmente contenta del fatto di essere stata assunta nella stessa ditta in cui lavora anche lui ma, ahimè, un bel giorno viene trasferita in quel di Kumamoto, a lavorare presso un parco di divertimenti. La sorpresa peggiore però ce l'ha quando, invece di essere assegnata alla pianificazione degli eventi, viene spedita a raccogliere la spazzatura. Tratto dal romanzo Ozu no sekai di Komori Yoichi, questo film non mi ha particolarmente impressionato. In genere le storie di questo genere contengono sempre una lezione o una morale, in questo caso, come da titolo, si dovrebbe insegnare la magia del sorriso. Difatti la protagonista passa dal broncio iniziale ad un inaspettato entusiasmo per il suo nuovo posto di lavoro, il tutto grazie al suo superiore che ride sempre e comunque. Mah. Quanto al cast, Kurumi è interpretata da Haru, il suo superiore da Nishijima Hidetoshi, mentre tra i vari colleghi ci sono Hashimoto Ai, Emoto Akira e Hamada Mari.

Mio's Cookbook

Mio-Tsukushi Ryouri-Chou みをつくし料理帖

Una cosa che mi ha sempre fatto sorridere dei giapponesi è che quando una storia piace la declinano in tutte le salse. Vedi questo film, che dopo due dorama (serie TV), ripropone le vicende narrate in una serie di dieci romanzi scritti da Takada Kaoru, ovviamente in maniera parziale. La Mio del titolo è una giovane di Osaka che è rimasta orfana nel 1801, in seguito a un'alluvione. Dopo aver perso la casa, la famiglia e anche la sua migliore amica Noe, viene salvata dal vagabondaggio dalla padrona di un ristorante che la prende come apprendista. Dieci anni dopo Mio è a Edo (Tokyo) e aiuta il proprietario di un ristorante di soba, mentre Noe, che lei crede morta, da bambina è stata venduta a un bordello ed è ora la cortigiana più famosa. Mio comincia a sperimentare in cucina perchè vuole fondere i sapori di Tokyo e di Osaka, ma il suo successo suscita invidia nel padrone del ristorante più famoso della città che prima copia la ricetta che l'ha resa popolare, poi paga un sicario per incendiarle il ristorante. Sarà proprio Noe ad aiutarla, offrendole una grossa somma di denaro per ricominciare. Film che non solo mi è piaciuto, ma mi ha anche fatto venire l'acquolina in bocca! Non conosco le due attrici protagonista, ma tra i comprimari ho riconosciuto Kobozuka Yosuke (il samurai di cui s'innamora Mio), Nakamura Shido (il protettore di Noe) e Sorimachi Takashi (l'indovino).

It's a Summer film

 サマーフィルムにのって Samaa Film Ninotte

Hadashi è appassionata di cinema; lei ama i film di samurai, ma il club del quale fa parte, che ogni anno finanzia un solo progetto, ha preferito produrre la pellicola romantica in cui recita la ragazza più popolare della scuola. Sostenuta dalle amiche, Hadashi decide di girare comunque il suo film dopo che finalmente trova un ragazzo adatto a interpretare il ruolo del protagonista. Quest'opera prima, molto carina, gioca con gli stereotipi dei film per adolescenti infilandoci anche un tema fantascientifico; malgrado questo non è affatto un film fantastico, ma resta ancorato alla realtà scolastica e a quei momenti in cui si comincia a diventare grandi avendo però ancora tutti i propri sogni intatti. 

Masked ward

Kamen Byoto 仮面病棟

Un rapinatore mascherato assalta un konbini, ferisce una passante, la rapisce e si rifugia con lei all'interno di una clinica per lungodegenti. Proprio in questa clinica ha appena preso servizio il dottor Hayami, che ha ripreso a lavorare dopo un incidente stradale nel quale ha perso la vita la sua fidanzata incinta. Mentre lui e il resto del personale viene tenuto in ostaggio dal rapinatore, Hayami instaura un rapporto con la ragazza ferita e scopre stranezze che lo portano a convincersi che nell'ospedale avvengano delle attività illecite. Ennesimo film tratto da un libro, questa volta di un tale Chinen Mikito che è sia medico che scrittore; questo romanzo in Giappone è stato un best seller, ma a parer mio il film non se la cava abbastanza bene, ha un ritmo più da prodotto televisivo che da grande schermo. Nel cast gli unici volti noti sono la mitica Eguchi Noriko che fa una delle infermiere e Otani Ryohei che è l'amico del protagonista.

Patema inverted

Sakasama no Patema サカサマのパテマ

A causa di un incidente durante un esperimento, si inverte la gravità terrestre, cosa che causa distruzione e perdita di vite umane. Molti anni dopo i sopravvissuti si sono divisi in due gruppi; da un lato ci sono quelli che non hanno subito alterazioni, dall'altro quelli per cui la gravità non esiste più. I primi vivono sotto una dittatura che nasconda quanto avvenuto, mentre i secondi vivono sottoterra e sottosopra; se non altro non vengono trascinati in cielo. Patema è la figlia del capo di quelli che vivono sottoterra; è curiosa e spesso va a girovagare in quella che è considerata la zona proibita. Un giorno viene sorpresa da un cosidetto "uomo-pipistrello" - in realtà una guardia della superficie - e mentre fugge cade e finisce appunto sulla superficie, dove viene salvata a nascosta da Age. I due ragazzini impareranno a conoscersi e a superare la reciproca diffidenza. Ero convinta che questo anime fosse tratto da un manga, invece è successo il contrario. Devo dire che mi è piaciuto e ho anche apprezzato l'idea originale. 

martedì 22 febbraio 2022

Japanese film festival - prima parte

Con mia grande gioia, riecco anche quest'anno il festival dedicato al cinema giapponese: gratuito e comodamente visibile online, offre una selezione di film significativi, non necessariamente nuovissimi. Per esempio hanno riproposto Rashōmon di Kurosawa, mentre due film li avevo già visti grazie al Far East Film Festival (Ito e The Floating Castle). Qui di seguito parlerò dei film che ho visto, elencati in ordine cronologico di visione.

Aristocrats

Ano Ko wa Kizoku あのこは貴族

A ventisette anni Hanako è stata lasciata dal fidanzato. La sua famiglia, benestante e tradizionalista, le fa pressioni affinchè trovi marito al più presto. L'ideale sarebbe un medico che potesse prendere le redini della clinica di famiglia, ma il candidato che incontra all'omiai (l'incontro da due single in cerca di accasamento) è del tutto inadatto. Hanako prosegue la ricerca fino a che non conosce Koichiro, collega del cognato. Per lei è amore a prima vista, e quindi è ben contenta di continuare a frequentarlo e accetta senza esitare la proposta di matrimonio, fatta dopo solo sei mesi che si conoscono. Koichiro fa parte di una famiglia aristocratica, non solo molto ricca, ma anche coinvolta nella politica; per loro naturalmente le apparenze contano moltissimo. Intanto a una festa un'amica di Hanako nota che Koichiro pare avere un rapporto di familiarità con una donna, Miki, e si convince che i due siano amanti; organizza quindi un incontro tra Hanako e Miki. Non solo non scoppia nessuna scenata, ma le due si fanno simpatia. Hanako e Miki rappresentano due facce opposte della donna giapponese; se la prima accetta il suo ruolo tradizionale - ovvero doversi sposare e restare quindi a occuparsi della casa e dell'eventuale prole mentre il marito lavora - la seconda rappresenta la donna che si fa strada nella vita grazie alle proprie forze. E' chiaro da che parte pende la simpatia della regista Sode Yukiko, tanto che ad un certo punto Hanako chiede il divorzio - ma la famiglia di lui lo rifiuta per evitare scandali - e ritrova finalmente il sorriso quando diventa la manager di sua amica. I ruoli principali sono interpretati da Kadowaki Mugi (Hanako; era stata anche la protagonista di  Dare to Stop Us), Mizuhara Kiko (Miki; la Mikasa del live action di Attack on Titan) e il sempre ottimo Kora Kengo (Koichiro).

Her love boils bathwater

湯を沸かすほどの熱い愛  Yu o Wakasu Hodo no Atsui Ai

Normalmente evito i film che parlano di malati terminali perchè non mi va di ritrovarmi a piangere come una fontana, ma di solito riguardo ai film dei festival non sto a fare troppe discriminazioni e quindi, come c'era da aspettarsi, ho fatto fuori due fazzoletti XD Questo film del 2016 ha vinto diversi premi ed era anche stato proposto per l'Oscar al miglior film straniero, ma non è stato accettato. Racconta di una donna, Futaba, che quando scopre di avere un tumore ormai incurabile decide di mettere a posto le cose prima di morire. Questo mettere a posto riguarda naturalmente i suoi affetti famigliari. Per esempio c'è la figlia Azumi, che è vittima di bullismo a scuola e deve imparare a farsi rispettare; e c'è il marito Kazuhiro che un anno prima è uscito per una commissione e non si è più fatto vedere. Futaba poco a poco riesce a ricostruire la sua famiglia, a svelare segreti nascosti e a lasciare quindi il suo grande amore in eredità a quelli che restano. Con pellicole di questo genere il rischio non è solo la lacrima facile, ma lo stucchevole (almeno per quelli che sono i miei gusti), però devo dire che questa mi è piaciuta molto. Ottimo il cast che vede Miyazawa Rie nel ruolo di Futaba, Odagiri Joe in quello del marito e Sugisaki Hana in quello di Azumi.

Happy flight

Haapi Furaito  ハッピーフライト

Malgrado il titolo allegro, questa pellicola del 2008 narra di uno scampato disastro aereo, ma lo fa con uno stile da commedia, anche se ovviamente ci sono dei momenti di tensione. Il tutto parte quasi come un documentario introducendo i vari personaggi e i loro ruoli. C'è l'assistente di volo eccitata per il suo primo volo internazionale (Ayase Haruka), il co-pilota che si trova sulle spalle la vita di tutti i passeggeri durante l'emergenza (Tanabe Seiichi), il veterano del controllo traffico che fatica ad adattarsi alle nuove tecnologie (Kishibe Ittoku), eccetera. A causare i problemi all'aereo è un gabbiano o, se vogliamo, una coppia di ecologisti che si spacciano per giornalisti e si accodano all'addetto agli uccelli, ovvero l'uomo che deve allontanare i volatili dalla pista prima che l'aereo decolli. Gli ecologisti pensano che lui spari agli uccelli quando invece si tratta di pallottole a salve che devono solo spaventare, ma intanto distraendolo dal suo compito fanno sì che uno stormi di gabbiani finisca dritto sul muso dell'aereo appena partito. Sarà proprio un gabbiano inghiottito da uno dei motori a provocare l'avaria. Per fortuna tutto si conclude bene. Film decisamente gradevole e, come dicevo, leggero malgrado l'argomento trattato. Dirige Yaguchi Shinobu, un regista che ho già incontrato altre volte.

Awake

La mia esperienza con i giochi di tattica è limitata a quando da bambina giocavo a dama (male) con mio nonno, ragion per cui per me vedere questo film è stata una vera e propria sfida contro la palpebra che calava XD Scherzi a parte: anche se di shōgi non ci capisco nulla nè l'argomento mi interessa, di apprezzabile in questa storia si potrebbe trovare il rapporto tra i protagonisti e tra i protagonisti e il gioco. Eiichi e Riku gareggiano fin da bambini e sognano entrambi di diventare giocatori professionisti, ma Eiichi finisce per ritirarsi dopo essere stato sconfitto da Riku. A quel punto è allo sbando perchè in pratica non ha fatto altro che concentrarsi sul shōgi per tutta la sua vita. Gli capita però di vedere un gioco di shōgi online e così, mentre Riku prosegue la sua carriera professionistica, la sua nuova ossessione è di creare un programma imbattibile. Yoshikawa Rio interpreta Eiichi, mentre mi sono ignoti gli altri attori.

Until the break of dawn

Tsunagu ツナグ


E' del 2012 questo film, tratto dall'omonimo romanzo di Tsujimura Mizuki. Il titolo originale significa "connettere" e fa riferimento alla particolare attività della famiglia di Ayumi. Da secoli infatti ci si tramanda uno specchio che permette di evocare i defunti. Solo un membro della famiglia per volta può usare lo specchio, mentre ogni defunto può essere evocato una sola volta e, allo stesso modo, ogni vivente può chiedere di incontrare un defunto una sola volta. L'incontro avviene durante le notti di luna piena e dura fino all'alba - da qui il titolo internazionale. Ayumi assiste la nonna, che al momento ha la gestione dello specchio, facendo da intermediario tra le persone interessate a questo particolare servizio e i defunti evocati. Lui stesso è l'erede designato e sta cercando di capire il senso del tutto. Assiste così ad alcuni incontri: un figlio che vuole rivedere la madre con la scusa che non trova l'atto di proprietà della casa, ma che in realtà ha nostalgia di lei; un uomo che da sette anni attende il ritorno della fidanzata partita per un viaggio e che scopre così che la ragazza in realtà è morta; una compagna di classe dello stesso Ayumi che crede di aver causato la morte della sua migliore amica a causa della propria gelosia. Se devo essere sincera, non vado matta per questo tipo di argomento, che però sembra essere molto popolare - vedi i vari caffè ancora caldi, eccetera. Il film comunque è bello ed è pieno di volti a me noti: Matsuzaka Tori (Ayumi), Kiki Kirin (la nonna), Sato Ryuta (l'uomo che cerca la fidanzata), Kiritani Mirei (la fidanzata scomparsa), Hashimoto Ai (la compagna di Ayumi), ed Endo Kenichi (l'uomo che vuole rivedere la madre).

sabato 19 febbraio 2022

settima settimana

 

Questo è Teo, uno dei gatti della mia amica F. L'ho visto finalmente dal vivo quando sono stata a cena da lei qualche giorno fa, ma fotografarlo si è rivelato un'impresa perchè non stava mai fermo. Ho scelto di mettere questa foto perchè due giorni fa era la festa del gatto, però me la sono dormita e non ho fatto niente per festeggiarla - a parte pulire il vomito di Mafalda XD

Questa settimana volevo ricominciare ad andare a camminare, ma alla fine ho fatto solo due passeggiate. Avendo alle spalle molti mesi di ozio totale, ho deciso di procedere gradatamente e dunque non ha senso che me ne vada in collina; mezz'ora di auto per fare poca strada a piedi non ha molto senso, inoltre la collina in inverno non è la stessa cosa che in primavera. E' quindi capitata a fagiolo la revoca dell'obbligo di mascherine all'aperto perchè la prima volta ho gironzolato per la città. La seconda ho invece individuato un percorso di lunghezza ottimale; si tratta di una pista ciclopedonale che parte da dietro casa mia e va verso le colline. Per comoda è comoda, ma è completamente allo scoperto e dunque adatta solo alla stagione fredda. Ad un certo punto del percorso mi sono imbattuta in questa opera d'arte che segna l'ingresso di un Giardino dell'Arte; incuriosita, ho cercato su Google una volta tornata a casa e ho scoperto che si tratta della casa-museo di un ceramista locale. Confesso che non lo conoscevo e, da quel po' che ho visto dei suoi lavori, posso anche continuare così - a non conoscerlo, intendo XD


giovedì 17 febbraio 2022

amore e guinzagli

 

E' raro che i coreani mi deludano, ma questo film l'ho trovato insipido e scontato. Pensare che dovrebbe essere tutto il contrario, visto che parla di un rapporto piuttosto particolare. Ji-woo e Ji-hoo sono colleghi. Lei è la tipica impiegata perfetta che però appare troppo severa al genere maschile e per questo è ancora single; lui è segretamente amante del BDSM e fraintende Ji-woo credendola della stessa sponda. Ji-woo però è una donna curiosa e di mentalità aperta e quindi accetta di imbarcarsi in un temporaneo rapporto di dominazione-sottomissione in cui lei è la padrona e Ji-hoo il sub. Verrebbe da pensare che questo film sia la risposta coreana alle Cinquanta Sfumature, ma in realtà non credo sia così perchè è tratta da un magwa.

Il titolo originale, sia del mangwa che del film, è "senso morale" - 모럴센스 - e naturalmente non so quanto il film sia fedele all'originale perchè non l'ho letto. Quello che so è che non ci ho trovato nulla di eccitante, forse perchè non m'interessa il sadomasochismo, e alla fine i rapporti tra i due si evolvono esattamente come ci si aspetta. I due protagonisti sono anche cantanti, oltre che attori, cosa che in Corea accade piuttosto di frequente.


martedì 15 febbraio 2022

E' stata la mano di Dio

 

Il mio disinteresse per il cinema italiano contemporaneo è tale che finora Paolo Sorrentino lo avevo solo sentito nominare. Ho deciso di vedere la sua ultima fatica incuriosita dai premi vinti e dalla candidatura a miglior film straniero alla prossima edizione degli Oscar; il fatto che fosse comodamente disponibile su Netflix ha aiutato molto. La storia è ambientata a Napoli negli anni Ottanta; l'adolescente Fabietto sembra vivere in una famiglia serena, almeno fino a quando la telefonata dell'amante del padre non porta la madre a una crisi isterica, dimostrandoci che forse così tanto felici non sono. Segue una tragedia che lo costringerà a crescere. Che devo dire? Lo stile di Sorrentino in questo film - non so se anche negli altri, che non conosco - mi ha fatto pensare a Fellini per il fatto di certe scene surreali e per l'aria da corte dei miracoli di quasi tutto il cast. La prima parte, quella più leggera, mi ha fatto molto ridere; la mia preferita è la scena con il pranzo coi parenti, davvero esilarante. La parte più seria invece non mi ha emozionato più di tanto; il sottofondo calcistico mi ha provocato una vaga insofferenza, anche se capisco che è funzionale alla storia. Non posso dire che sia un brutto film, semplicemente non è granchè nelle mie corde e onestamente non mi ha suscitato l'entusiasmo che presumibilmente dovrebbe generare un film pluripremiato; confesso di essermi addirittura un po' annoiata verso il finale. Insomma, per me è un mah, però comprendo i motivi dei molti premi; è il caso esemplare di film che posso apprezzare con la testa ma che non mi prende dal punto di vista delle emozioni.


sabato 12 febbraio 2022

sesta settimana

 

Questa settimana finalmente è arrivata la mini macchina da scrivere che avevo ordinato ancora prima di Natale. Arrivava dalla Russia, quindi ero pronta all'attesa. La macchina da scrivere è uno di quegli oggetti ai quali sono ancora affezionata, forse perchè da bambina mi divertivo a un sacco a giocare con quella che era nell'ufficio di mio padre. Purtroppo non ho il posto dove metterla, ma mi piacerebbe comprarne una di quelle vecchie per la mia stanza dei ricordi. In alternativa, ho preso questa miniatura per le mie bambole; è realizzata in argilla polimerica e la trovo molto carina. L'autrice è specializzata in miniature realizzate con questo materiale, l'anno scorso da lei avevo anche preso una macchina fotografica.

a sinistra Oli London, a destra Jimin:
trova la differenza XD

Quasi quasi volevo inaugurare una nuova rubrica intitolata Il Disagio, poi ho desistito e ho deciso invece di concentrarmi sul fatto che questa settimana ho appreso per la prima volta dell'esistenza della transrazzialità. Che cos'è? Come da definizione su Wikipedia,

è la condizione degli individui che attribuiscono a se stessi una identità razziale differente da quella fenotipica di nascita.
Ovvero come se io, che sono più bianca di una mozzarella e quindi innegabilmente di origine caucasica, mi identificassi invece con gli africani. La mia limitata intelligenza fatica a non considerare questa cosa come un disturbo mentale, ma siccome non voglio offendere nessuno mi limiterò a dire che il mondo è bello perchè è vario XD Comunque sia, sono venuta a sapere di questa cosa per via del ragazzuolo della foto, che risponde allo pseudonimo di Oli London ed è ossessionato dalla Corea, tanto che si è sottoposto a numerosi interventi di chirurgia estetica nel tentativo di somigliare il più possibile a Jimin, appartenente al super-famoso gruppo BTS. Anche Oli London si definisce transrazziale e afferma convinto di essersi trasformato da inglese in coreano. L'ultima trovata - che spero vivamente sia una bufala - è che avrebbe intenzione di sottoporsi a un intervento di riduzione del pene visto che i coreani ce l'hanno piccolo. E pensare che a volte io mi sento strana perchè alla mia età gioco con le bambole...

giovedì 10 febbraio 2022

Lulli

 

Lulli, una studente di medicina, è egocentrica e presuntuosa, ma soprattutto non ascolta mai nessuno. Per esempio non ascolta il fidanzato, che ha una crisi esistenziale e qualche reale malessere fisico; non lo ascolta nemmeno quando le dice di essere allergico ai gamberi, tanto che lo spedisce al pronto soccorso. Qualche tempo dopo però Lulli ha un incidente e da allora acquisisce la facoltà di leggere il pensiero. Questo la porterà a sviluppare l'empatia e l'umanità che le serviranno per diventare un buon dottore. La lettura del pensiero è un argomento che mi affascina da sempre e quindi ho voluto guardare questo film malgrado le tiepide recensioni. Ahimè, è stata una perdita di tempo - non troppo grave, fortunatamente, visto che dura solo novanta minuti - perchè con un argomento del genere si poteva fare scintille e invece tutto scorre liscio e piatto.


martedì 8 febbraio 2022

Jimmy - la vera storia di un vero idiota

 

Quest'anno bisogna che mi dedichi seriamente a sfoltire la mia infinita lista di cose da vedere su Netflix. So che può sembrare un'affermazione strana perchè l'anno scorso ho visto un sacco di serie, ma mi sono fatta spesso tentare dalle cose nuove o da quelle che mi venivano proposte dall'algoritmo e ho tralasciato quelle che io stessa avevo messo in lista. Comincio quindi recuperando Jimmy~アホみたいなホンマの話 - Ahomitai na honma no hanashiserie giapponese che racconta la storia di Jimmy Onishi - nome d'arte di Onishi Hideaki. Affetto da un leggero ritardo mentale, trova lavoro come tuttofare in un teatro di Osaka e qui incontra quello che sarebbe diventato il suo mentore, ovvero Akashiya Sanma. 

da sinistra: Kitano Takeshi, Tamori e Sanma

Siamo agli inizi degli anni Ottanta e Sanma sta diventando sempre più popolare; in effetti il suo successo è poi stato tale che egli è considerato, insieme a Kitano Takeshi e Tamori, uno dei "Big 3" - i più popolari attori comici della TV giapponese. Sanma dunque scopre Jimmy e piano piano lo introduce nel mondo dello spettacolo dove, malgrado le difficoltà e i fraintendimenti causati dalla sua condizione, egli riesce ad avere successo. In seguito scoprirà di avere talento per la pittura e si dedicherà a questa nuova attività.

il vero Jimmy Onishi (a sinistra) insieme all'attore
che l'interpreta, Akiyoshi Nakao

La serie ha la particolarità di essere aperta e chiusa dai commenti dei veri Jimmy e Sanma. Vengono raccontati spesso gli stessi aneddoti che poi si vedranno recitati, a voler ribadire che è tutto successo realmente. La serie in sè è divertente, il merito è che si riesce a ridere con Jimmy e non di Jimmy. Akiyoshi Nakao, la sua versione recitata, a volte forse esagera un po' con le smorfie, ma fa certamente un buon lavoro.

l'attrice Otake Shinobu insieme al vero Sanma;
i due sono stati sposati per alcuni anni e hanno
avuto una figlia, la cantante IMALU

Nel cast figurano Tamayana Tetsuji (Sanma), Ikewaki Chizuru (Otake Shinobu), Satō Kōichi (il produttore Miyake) e Kimura Takuya che fa un breve cameo.


sabato 5 febbraio 2022

quinta settimana

La settimana è partita in maniera poco brillante; sono stata infatti a fare la terza dose del vaccino anti-Covid e a questo giro mi sono toccati febbra alta, mal di testa lancinante, dolore alle ossa e debolezza che non stavo in piedi, per cui ho passato quasi 24 ore a letto. Fortuna che figlio minore e fidanzata erano già ripartiti per Milano, così ho potuto soffrire in pace XD

Sinceramente la rielezione di Mattarella non me l'aspettavo. Se da un lato mi fa piacere che abbia accettato perchè ritengo che finora abbia fatto un buon lavoro, dall'altro penso che il fatto di non aver trovato un altro per sostituirlo sia preoccupante. Nessuno è insostituibile e in democrazia questo dovrebbe essere ancora più vero. Vero anche che dei nomi che erano usciti non ce n'era uno che si salvasse, ma potevano anche rifletterci un altro po'. Non sarebbe stata la prima volta che l'elezione di un presidente della repubblica avrebbe richiesto tempo.

Questa settimana, più precisamente martedì, c'è stato il capodanno cinese ed è cominciato l'anno della Tigre. Dovrebbe portare cambiamenti e con essi opportunità, ma siccome a questo giro la tigre è legata all'elemento acqua, significa anche imprevedibilità e instabilità. Viene da sorridere per quanto il tutto suoni vago, ma stare sul vago è il modo migliore per azzeccare un oroscopo XD

mercoledì 2 febbraio 2022

The sinner

Non cambiare mai idea è forse più grave che cambiarla troppo spesso; ad ogni modo sono contenta di aver cambiato idea riguardo a questa serie perchè, dopo aver visto la prima stagione, avevo deciso di non proseguirla. Infatti la prima stagione è tratta da un libro, mentre quelle che seguono sono soggetti originali e mi sembrava che la cosa non avesse molto senso. In realtà lo ha nella misura in cui ogni stagione costituisce un caso a sè e l'anello di congiunzione è il detective Ambrose (interpretato da Bill Pullman). Ambrose, che è uomo dal passato incasinato, ha la qualità di voler guardare oltre le apparenze ed è la sua empatia ad aiutarlo a sbrogliare la matassa. Nella seconda stagione si trova davanti al caso di un tredicenne che ha avvelenato una coppia; salta fuori che i due l'avevano rapito dalla comune nella quale era nato e viveva. Per Ambrose è importante capire il retroscena di questo duplice delitto e si trova così ad avere a che fare con Vera, madre del ragazzino e a capo della comune, oltre che con un suo vecchio amico la cui figlia poliziotta lavora all'indagine. Il ragazzino è veramente colpevole, su questo non ci sono dubbi, ma tutto quello che salta fuori dalle indagini è tanto doloroso quanto sorprendente. La terza stagione ha come protagonista un mite professore di storia con moglie molto incinta che sbrocca dopo aver rivisto un ex-compagno di Università. I due hanno un incidente d'auto nel quale l'amico muore, ma un paio di particolari fanno sospettare Ambrose che ci sia sotto qualcosa di losco. Per riuscire prima a capirci qualcosa poi a carpire una confessione, egli si avvicina pericolosamente all'uomo. Entrambe le stagioni mi sono piaciute, anche se ho preferito la seconda.