Lo Sci-Fi Club è un'inziativa del Trieste Science+Fiction Festival in collaborazione con Mymovies; vengono riproposte le pellicole che sono state selezionate per il festival negli anni passati, il tutto naturalmente per un periodo di tempo limitato, ma gratis. In questi giorni non avevo tempo di stare davanti al computer tutto il giorno, così ho visto qualcosa qua e là. Per cominciare, questi due film polacchi...
The Man with the Magic Box
Człowiek z magicznym pudełkiem
Nella Polonia del 2030 le cose vanno male: è uno stato di polizia che, grazie alla tecnologia digitale, tiene sotto controllo tutta la popolazione. Che dire poi del trattamento riservato agli oppositori? A loro viene cancellata la memoria, così da reinserirli, mansueti e innocui, nella società. Un uomo, che non si sa bene se è stato resettato o no, viene mandato a lavorare come factotum in una grossa ditta; qui avvia una relazione con una delle impiegate. Nella fatiscente casa in cui abita, l'uomo trova una vecchia radio che trasmette degli strani programmi; la cosa è chiaramente illegale, ma questo non lo ferma. E poi ecco che ci troviamo nella Polonia del 1952 e quello stesso uomo è appena tornato da un esperimento che avrebbe dovuto mandarlo nel futuro. Questo è il tipo di film in cui si avanza capendoci poco, poi per fortuna il finale fa luce sulle stranezze precedenti. Cinica ma divertente l'idea di voler scappare dall'oppressione della Polonia del 1952 per ritrovarsi in quella ancora peggiore del 2030; il film però vuole anche avanzare una tesi riguardo a quella che chiamiamo anima gemella. Ognuno può trarre la propria conclusione in proposito. A me il film è piaciuto, anche se c'è un grosso interrogativo che non sono riuscita a risolvere; lo lascio dov'è, perchè se ci mettiamo a cercare il pelo nell'uovo è fatta.
I am REN - Jestem REN
Di nuovo una tristezza e un'amarezza per questo film che è tratto dal libro scritto dalla stessa regista e che ha come protagonista un'androide. REN è stata progettata per essere moglie e madre perfetta; difatti il film ce la mostra sorridente e felice insieme a marito e figlio adolescente. REN tuttavia ha un malfunzionamento del quale non ricorda nulla; si risveglia sul divano e sente il marito che parla con alcuni tecnici, i quali suggeriscono di dismetterla e sostituirla con un modello più recente. Lei però non ci sta perchè, come ogni androide cinematografico che si rispetti, ha dei forti sentimenti nei confronti di quella che considera la sua famiglia. Accetta di andare in cura presso un centro specializzato dove un'altra androide cerca di recuperare la memoria che ha perduto. Il film è davvero amaro per via del contrasto tra questa creatura artificiale che ha sviluppato un'anima ed è quindi disposta a tutto per guarire, e gli uomini che invece vedono in lei solo una macchina che si può sostituire senza problemi.
non conoscevo questa iniziativa
RispondiEliminaE' una delle conseguenza positive del covid. Ci sono anche quelle in effetti, ovvero i festival di cinema sono diventati online da un anno a questa parte e questo mi dà l'occasione di vedere cose che altrimenti non potrei vedere (molti film non vengono distribuiti sugli schermi italiani).
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