Davidone Perpenna aveva una faccia colore della roccia, un naso enorme, la mascella prognatica. Era una faccia che sembrava buona per il circo equestre o per fare lo scalatore.
Arraffato un altro dei romanzi di Andrea Vitali saccheggiato da mio marito in biblioteca prima che chiudesse di nuovo causa Covid. A questo giro sono in ballo più di trecento monete antiche d'oro zecchino; le ritrova nell'intercapedine di un muro un sedicente geometra che, lungi dal farlo sapere ai proprietari del muro stesso, pensa bene di intascarseli e usarli per vivere di rendita. Il problema è che siamo nell'Italia degli anni Trenta e l'unico modo per venderle è farle arrivare clandestinamente in Svizzera. Sempre divertente, il Vitali. E non mi stancherò mai di sghignazzare ai nomi che si inventa!
Il sangue non ha odore.
Nello scantinato si sentiva odore di carbone, e di sudore, e un puzzo acido che veniva da un angolo, dietro uno dei grossi bidoni pieni di carbone. Ma l'ispettore Steve Carell non sentiva l'odore del sangue.
Con lo pseudonimo di Ed McBain, Evan Hunter ha scritto una serie di gialli con protagonisti i detectives dell'87° distretto di polizia di New York: la bellezza di cinquantasei titoli dal 1956 al 2005. Questo Ax è del 1964 ed è il diciottesimo. La vittima è l'anziano custode di un palazzo, brutalmente ucciso a colpi d'ascia. Difficile capirne il motivo, in quanto l'uomo non sembra essere immischiato in niente di losco, almeno fino a quando non salta fuori che ha sempre avuto tra le mani più denaro di quanto un semplice portiere potrebbe permettersi. Mi è capitato di incrociare McBain/Hunter anche in passato; è uno di quegli autori con i quali si va sul sicuro. Questo giallo quindi è stato come mi aspettavo: piacevole da leggere, con alcuni personaggi pittoreschi e un colpevole insospettabile.
Anche se ha fatto tutto quello che c'era da fare, anche se ha raggiunto quel che si era prefissata, c'è ancora qualcosa di sostanziale che la rende infelice.
Attraverso l'analisi della figura di otto donne che appartengono al mito o alla letteratura, i miei due filosofi preferiti si occupano di quello che chiamano il problema senza nome, ovvero ciò che impedisce alle donne di sentirsi realizzate e felici. Per esempio ci sono condizionamenti inconsci per il semplice fatto di essere nate donne che sono come altrettante sbarre di una gabbia. Ho trovato la lettura di questo libro molto interessante perchè, narrando le vicende di queste donne esemplari, è facile riconoscere dinamiche nella quali magari ci si è ritrovate senza riuscire a capire la ragione del nostro malessere. E' importante riconoscere le cause, è l'unica maniera per potere poi cercare una soluzione. E' sicuramente un testo consigliato a tutte le donne.

Pensierino: Raccontate che cosa avete fatto oggi.
Svolgimento: Oggi a scuola il Duce ha parlato e ci ha detto di fare ginnastica per diventare forti, educati e pronti ad una sua chiamata per difendere la nostra grande Italia, perchè c'è la guerra.
Ambientato in Toscana tra il 1943 e il 1944, questo libro ci mostra il fascismo attraverso gli occhi di una bambina. Penny e Baby, rimaste orfane, vengono affidate al ricco zio che abita in una grande villa; mentre le sue figlie sono istruite a casa, Penny e Baby vanno a scuola insieme ai figli dei contadini e sono indottrinate come tutti. Ecco perchè Penny ama il Duce ed è contenta di essere una piccola italiana. Il suo ingenuo entusiasmo infantile, insieme a quello della sorellina e degli amici, da un lato è commovente e dall'altro è agghiacciante perchè mostra quanto sia facile fare credere qualunque cosa ai bambini. C'è però un piccolo dettaglio che rovina l'insieme: lo zio è ebreo. La conclusione è dunque inevitabile. Lorenza Mazzetti (morta quasi un anno fa) è stata anche una regista; questo romanzo è il primo di una trilogia dedicata a Penny e Baby ed è autobiografico in quanto la Mazzetti e sua sorella gemella da bambine vennero effettivamente affidate a conoscenti (niente di meno che il cugino di Albert Einstein, Robert) e scamparono all'eccidio della famiglia. Da questo libro è anche stato tratto un film nel 2000 per la regia di Andrea e Antonio Frazzi, film che ha ricevuto un premio e alcuni candidature.

Parigi!
Nessuno aveva gridato quel nome. Era la città che se ne incaricava da sola. Il grido saliva dai muri opachi fra i quali s'andava inoltrando il treno con un continuo stridore di freni. La stazione lo inghiottiva misteriosamente.
Solitamente sono i film (e ora le serie TV) a essere tratti dai libri, ma capita anche che, se un film ha avuto molto successo, ne viene tratto successivamente un libro. E' questo il caso; I Cugini, film del 1959 considerato come uno dei primi esempi della nouvelle vague francese e vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino, è alla base di questo romanzo che però, onestamente, di vedere il film mi ha fatto passare la voglia XD La storia è quella di un giovane provinciale che va a Parigi per completare gli studi e viene ospitato dal cugino, che invece di studiare passa le giornate gozzovigliando in vari modi. Naturalmente ci sarà di mezzo pure una donna, a causa della quale si arriverà a un finale tragico. A me le storie di gente che passa la vita bevendo, drogandosi e facendo sesso quasi sempre annoiano; questo non vuole essere un giudizio morale, è solo una questione di gusti personali. Ecco perchè questa storia non mi ha trasmesso nulla se non una certa dose di tristezza e una grandissima voglia di mollare ceffoni a diversi personaggi.

Il mio nome da nubile è Naolo Nakamura. Sposandomi sono diventata Naoko Tanaka. E una volta, per un breve periodo di tempo, c'è stato un altro nome, un nome insolito che mi fu attribuito nel corso di una cerimonia non convenzionale celebrata sotto un vecchio albero carico di luci tremolanti.
Giappone, 1957. La diciassettenne Naoko s'innamora, ricambiata, di un marinaio americano e rimane pure incinta. Il problema però è che la sua famiglia, un tempo molto ricca e decaduta per via della guerra, vuole invece che lei sposi il rampollo di un importante partner commerciale. Naoko scappa di casa con la complicità della madre e si sposa con rito shintoista, ma senza documenti ufficiali; il marito però deve ripartire subito per una missione e lei, tornata a casa per via di un presentimento, si ritrova poco dopo in una clinica dove le ragazze incinte degli americani rimangono fino al parto e dove non si sa ben che fine facciano i neonati. Ispirato sia a vicende realmente accadute sia a un aneddoto famigliare, questo libro – che mi ha attirato per via dell'ambientazione giapponese – pigia un po' troppo sul melodramma per i miei gusti, e tuttavia non posso dire che non mi sia piaciuto, se non altro perchè parla di cose poco note e anche poco edificanti per i giapponesi (soprattutto) e gli americani.

Whether you buy a homesite in the Scholl Section, broad acres in the Shaker Country Estates, or one of the houses offered by this company in a choice of neighborhoods, your purchase includes facilities for golf, riding, tennis, boating; it includes unexcelled schools; and it includes protection forever against depreciation and unwelcomed change.
Grazie al Black Friday ho preso l'ebook di questo romanzo per la modica cifra di € 0,99. In versione originale, so what? Se sono riuscita a leggermi i tre tomi di Robin Hobb, la scusa che temo di non capire niente non regge più XD Comunque, sono stata felice di cogliere l'occasione di leggere questo libro visto che la serie mi era piaciuta; e sono stata felice anche di aver visto la serie prima, così non ci sono rimasta male. Infatti, com'era prevedibile, il libro è molto più bello. Essenziale, intenso, toccante, dritto al nocciolo del problema. Per chi non conoscesse la trama: la storia è ambientata nel 1998 a Shaker Heights, Ohio, un sobborgo residenziale di Cleveland che ha avuto l'onore di dare i natali a Paul Newman. Shaker Heights nacque come comunità pianificata all'inizio del Novecento e venne costruita seguendo criteri di omogeneità architettonica – tutt'ora rigidamente osservati. La scrittrice Celeste Ng vi ha abitato diversi anni e la descrizione che ne fa è quella di un luogo esteriormente idillico, ma che gronda conformismo e rigidità. In questo contesto si inseriscono due donne, madre e figlia, che stridono fortemente con l'ambiente; stridono soprattutto in contrasto con la famiglia Richardson, i loro padroni di casa. Elena Richardson è nata e cresciuta a Shaker Heights e ne ha assorbito il carattere; non è una persona cattiva, però vede il mondo in bianco e nero, bada alle apparenze, è convinta che le cose si possano fare in un solo modo – il suo, quello giusto – e per questo resta spiazzata da Mia Warren e dalle sue scelte di vita in netto contrasto con i suoi principi. Mia è un'artista, una ragazza madre che ha passato gli ultimi quindici anni viaggiando avanti e indietro per gli Stati Uniti senza fermarsi mai troppo a lungo nello stesso posto. Poichè gli opposti si attraggono, è inevitabile che la figlia ribelle di Elena, Izzy, si senta attratta dalla libertà che respira accanto a Mia, e che la figlia di Mia, Pearl, aneli invece alla solidità della famiglia di Elena. E' anche un romanzo sul rapporto tra genitori e figli, oltre che su come la vita si possa vivere in molti modi diversi, non solo in bianco e nero. Naturalmente ho riscontrato differenze con la serie TV che è stata innanzitutto scritta basandosi sui soliti criteri politicamente corretti, cosa che non cessa di irritarmi. Ovvero: se scrivi un testo originale puoi infilarci tutto il politicamente corretto che vuoi, ma se si tratta della trasposizione di un libro, perchè accidenti non puoi rispettare le scelte dell'autore? Questo però è un altro discorso che qui non c'entra. Concludo dicendo che questo è davvero un gran libro.