giovedì 12 novembre 2020

qualcuno deve morire


Questa miniserie in tre episodi è opera dello stesso autore de La Casa de las Flores. Ambientata negli anni Cinquanta nella Spagna franchista, ha un tono decisamente più drammatico dell'altra. Anche qui c'è una forte tematica omosessuale. Gabino, tornato a casa dopo un lungo soggiorno in Messico presso i nonni materni, si è portato appresso il suo miglior amico, Lázaro. Gabino è innamorato di Lázaro, che invece è eterosessuale e si prende subito una scuffia per la madre dell'amico. Nell'omofobica società dell'epoca però viene immediatamente catalogato come omosessuale perchè è un ballerino. La nonna di Gabino - una perfidissima Carmen Maura - tiene le redini della famiglia e detesta la nuora. Il padre di Gabino è vice-direttore in un carcere femminile che fornisce manodopera ad alcune fabbriche, ed è in combutta con il padrone di un calzaturificio; i due pensano di fare sposare i figli per consolidare i propri affari, ma naturalmente Gabino si oppone, mentre la ragazza, Cayetana, ha messo gli occhi addosso a Lázaro. Insomma, le cose si complicano ed arrivano al punto in cui solo l'omicidio può risolverle. Mi è piaciuta molto anche questa serie, malgrado qui non ci sia niente da ridere. Tra i protagonisti ci sono Cecilia Suárez (che era anche in La Casa de las Flores), Alejandro Speitzer (il toyboy di Oscuro desiderio) ed Ester Expósito (vista in Elite).


10 commenti:

  1. Però!
    Ce n'è di carne al fuoco.
    E sì, questa potrebbe davvero piacermi. Anche perché è molto breve.

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    1. Per fortuna ogni tanto producono cose che si vedono in fretta! Mi viene sempre una leggera angoscia quando vado a guardare le informazioni su qualche serie e scopro che ha sei o sette stagioni!

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  2. le tematiche omosessuali ormai sono diventate la norma in tutte queste serie... ne avessi vista una quest'anno in cui non c'erano gay o lesbiche! se poi si pensa che vogliono metterli pure obbligatori per assegnare gli Oscar...

    PS... non che io abbia nulla contro gli omosessuali, intendiamoci ;)

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    1. Guarda, capisco perfettamente. Il problema secondo me è che certe volte ci sono delle forzature e questo mi dà fastidio. Se i personaggi gay sono inseriti in un contesto coerente va benissimo, qui per esempio il dramma parte proprio dall'omosessualità del protagonista, ma altre volte sembra che inseriscano certi personaggi solo perchè ciò è dovuto al politicamente corretto. Il rischio, secondo me, è che finiscano per darsi la zappa sui piedi in questo modo.

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  3. Quindi sostanzialmente diventa thriller-noir, giusto?
    Ma funziona come un giallo o si scopre subito chi muore e chi è il colpevole?

    Moz-

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    1. No, rimane su una vena melodrammatica e il delitto è proprio nel finale, quindi si vede anche subito chi è stato.

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  4. Ciao, è la prima volta che atterro su questo blog e...complimenti: titoli non scontati e ricercatissimi. Ho trovato un tesoro.

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    1. Ciao, ti ringrazio! E ti dirò che non lo faccio nemmeno apposta XD Nel senso che evidentemente ho dei gusti particolari che mi fanno scegliere certe cose piuttosto che altre.

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  5. le cose si complicano ed arrivano al punto in cui solo l'omicidio può risolverle...
    quant'è vera questa frase

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