mercoledì 30 settembre 2020
settembre laborioso
lunedì 28 settembre 2020
un lustro
Il 22 aprile 2015 scrivevo il post di addio sul mio blog tanto amato, ma ormai giunto al capolinea. Il 28 settembre 2015 aprivo questo perchè avere un blog mi mancava molto. Come spiegavo nel post di apertura però partivo con un presupposto diverso, ovvero di restare fondamentalmente a cuocere nel mio brodo. Il blog precedente aveva avuto un suo momento di gloria, non perchè fosse particolarmente popolare - tutt'altro, io sono sempre stata una di nicchia, modesta per giunta - ma perchè per un certo periodo si era creata una bellissima e affiatata comunità di lettori, persone che in diversi casi ho conosciuto personalmente, alcune delle quali ancora sento di quando in quando. Qui invece ho fatto quasi sempre l'eremita fino a quasi un anno fa, quando ho sentito il bisogno di confrontarmi di nuovo con il mio prossimo. Non ho record da annotare, traguardi raggiunti o successi da vantare; sono però soddisfatta di questo spazio perchè l'ho creato a mia misura e mi ci trovo bene. Rispetto al vecchio blog, qui ho evitato quasi sempre di esprimere il mio parere su politica e società, e non comincerò a farlo ora. Motivo n.1: lo fanno già altri e meglio di me, trovo superfluo aggiungere la mia voce al coro. Motivo n.2: in passato ho creduto di poter fare, nel mio piccolo, la differenza. Non penso di esserci riuscita e in certi casi mi ci sono fatta il fegato cattivo, quindi diciamo che ho dato. Non so per quanto tempo ancora resterò qui; di certo fino a che mi divertirò. Se poi qualcun altro, oltre a me, si diverte qui sopra, tanto meglio ^____^
sabato 26 settembre 2020
letture di settembre
Non è che morissi dalla voglia di leggere qualcosa di Licia Troisi, però ho trovato il primo libro di questa trilogia (Il destino di Adhara) nella casetta del book-crossing e ho preso gli altri due (Figlia del sangue e Gli ultimi eroi) in versione ebook perchè volevo sapere come andava a finire. Piccola parentesi: non amo gli ebook, li considero un male necessario in quanto li acquisto solo se non riesco a reperire la versione cartacea o se, come in questo caso, voglio spendere poco perchè tanto non ho interesse a conservare l'opera. Venendo a questi libri, la storia è ambientata cinquant'anni dopo la precedente trilogia che avevo letto - e che mi era piaciuta. In questo lasso di tempo tutti sono vissuti felici e contenti, ma ovviamente non poteva durare. Come da leggenda, dovrò avvenire il periodico scontro tra due personaggi che incarnano il Bene e il Male. A questo giro il Male è nato per vie naturali e in ben due esemplari, mentre il Bene è stato creato artificialmente da un setta segreta che voleva mettersi avanti col lavoro nel caso, appunto, si manifestasse il Male. Il problema è che la setta viene sterminata e il prodotto delle loro fatiche vaga per il mondo senza memoria. Poi gli torna, eh. Anche perchè sennò come farebbe a salvare il mondo? Allora: la storia non mi ha entusiasmato, specialmente l'ultimo volume mi è sembrato un po' tirato via, con descrizioni troppo semplicistiche per comportamenti e situazioni complessi. Penso sia adatto al target di riferimento - gli adolescenti - ma meno apprezzabile da noi vecchietti. Mica che faccia schifo, la Troisi è brava e comunque riesce a tenere desta l'attenzione del lettore, inoltre per i miei gusti ha un gran talento nell'inventare nomi.
Gulley Jimson è un artista puro, uno di quelli che per la propria arte venderebbe anche sua madre. Si ritrova però alla soglia della settantina senza soldi, casa e famiglia. E' stato appena rilasciato di prigione e trova la barca dove abitava devastata. Pieno di debiti, non è nemmeno semplice individuare qualcuno che lo possa aiutare. Ricomincia così a perseguitare un suo vecchio mecenate, spalleggiato da una giovane barista che crede alla sua versione, ovvero che l'uomo l'abbia truffato pagandogli una cifra irrisoria per alcuni suoi quadri di grande valore. In effetti c'è stato un tempo in cui Jimson ha avuto una certa fama, ma in seguito si è dedicato all'arte moderna con risultati molto più modesti. Gli torna anche l'ispirazione, ma come procurarsi colori e tele senza un quattrino? Devo dire che ho fatto fatica ad arrivare in fondo a questo The Horse's Mouth, non perchè non sia un testo valido, ma per la profonda antipatia che ho provato per il protagonista; il fatto che il tutto sia narrato con le sue parole non ha aiutato. Il libro fa parte di una trilogia, ma è un racconto a sè stante; come si evince dalla copertina, ne è stata tratta una versione cinematografica che, presentata alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1958, ha fruttato ad Alec Guinness la Coppa Volpi ed è stata anche nominata per gli Oscar al miglior film straniero. In effetti sarei curiosa di vedere questa pellicola, Guinness era un ottimo attore e magari nel film Jimson è meno antipatico.
Ritrovo il giornalista Qwilleran e il suo geniale gatto siamese Koko – qui affiancati dalla new entry, la gattina Yum Yum – in un altro giallo in cui il contributo del felino è fondamentale. A Qwill viene affidato l'incarico di redigere una rubrica gastronomica; il problema è che lui è appena stato messo a dieta dal suo medico e quindi la cosa capita al momento sbagliato. Per il primo servizio si reca presso la casa di un avvocato gourmet che ha ereditato una magione già centro artistico nel passato; ora il presupposto per abitarvi è invece di avere in qualche modo a che fare con il cibo. Qwill decide di trasferivisi, affascinato dall'ambiente ma soprattutto convinto dalla presenza di una sua vecchia fiamma, che ora vi abita insieme al marito, un pallone gonfiato che fa il ceramista come lei. Dopo qualche giorno però la donna scompare; Qwill le ha firmato un assegno dopo che lei gli ha manifestato l'intenzione di lasciare il marito, eppure l'ipotesi della fuga non lo convince fino in fondo. E se invece le fosse capitato qualcosa? Molto carina questa storia, anche se devo ammettere che sono di parte quando si tratta di gatti. Del resto come non resistere al fascino dei siamesi? La scrittrice, che ne possedeva diversi, è abile non solo a imbastire la trama gialla, ma anche a descrivere questi adorabili animali.
- Signor Adams, siete voi?
Siamo avanti di seimila anni nel futuro; l'uomo ha conquistato tutta la Galassia e la comanda con l'aiuto degli androidi e degli automi che ha costruito. Dopo essere partito per una missione in un remoto pianeta vent'anni prima, torna a casa Asher Sutton. Lo fa a bordo di un'astronave semidistrutta e già questo appare strano; quando poi gli fanno tutte le analisi del caso, scoprono che dev'essere morto tempo prima e il suo corpo dev'essere stato ricostruito e rimesso in funzione. L'altra stranezza è che un uomo che dichiara di venire dal futuro si è presentato al suo capo annunciando il suo prossimo atterraggio e pregando l'uomo di accopparlo non appena messo piede sulla Terra. Si scopre che il motivo per cui dal futuro vogliono morto Sutton è che egli ha scritto un libro rivoluzionario su quanto scoperto sul pianeta remoto. Questo Time and Again venne pubblicato a puntate nel 1951 e costituì il primo successo di Clifford D. Simak, autore di fantascienza molto noto. Trattandosi di una storia che comprende i viaggi nel tempo, come sempre è un po' laboriosa da seguire, e tuttavia risulta interessante e coinvolgente, soprattutto perchè il lettore si chiede il motivo dell'accanimento contro Sutton, così come si chiede se alla fine il corso della storia subirà o no una modifica. Insomma, è uno di quei libri che mi sono piaciuti, anche se confesso che l'ho preso solo per la copertina XD
giovedì 24 settembre 2020
uno spirito di patata
martedì 22 settembre 2020
due film visti in settembre
Ormai da tempo sono stata risucchiata nel vortice delle serie TV, per cui di film in questo periodo ne sto vedendo pochissimi. Ultimamente ho visto questi due e nessuno mi ha entusiasmato...
Beautiful creatures - La sedicesima luna
Il diciassettenne Ethan abita in un paesino del sud degli Stati Uniti dove non succede mai niente e si muore di noia. Le cose si fanno però più eccitanti quando si presenta a scuola Lena, nipote del famigerato Macon Ravenwood che ha fama di essere uno stregone. Anche Lena si porta dietro un discreto seguito di chiacchiere e le cose non migliorano certo quando alcune compagne cominciano a sparlare di lei. Ethan invece non solo se ne sente attratto, ma è convinto si tratti della ragazza dal viso coperto che da tempo gli appare in sogno. Vinta la sua diffidenza, riesce a conquistarla, ma salta fuori che Lena è davvero una strega e che per giunta è anche vittima di una maledizione. Non conosco il libro dal quale è tratto questo film, anche se presumo che sia migliore. La trama non sarebbe nemmeno malvagia, però non mi ha preso più di tanto. E' un film probabilmente rivolto a un target giovanile o del genere che gradisce Twilight, ma devo sottolineare che a paragone di Twilight questo qui è da premio Oscar XD Trovo tuttavia che il talento di Jeremy Irons e di Emma Thompson sia sprecato per questa pellicola.
Il silenzio della palude
domenica 20 settembre 2020
Colony
Sono arrivati gli alieni cattivi e hanno conquistato la Terra. Dopo averla suddivisa in diverse colonie governate col pugno di ferro della peggior dittatura, hanno cominciato a dedicarsi alla produzione di non si sa bene cosa presso la loro base sulla luna, nella cosidetta Fabbrica. Là vengono spediti tutti quelli che si sono in qualche modo macchiati di reati, anche d'opinione, contro il regime. Prima di sbarcare gli alieni, grazie alla nostra abitudine di mettere tutto online, hanno individuato una serie di persone utili ai loro scopi che hanno contattato e informato preventivamente dell'invasione; sono queste persone ora a detenere il potere, benchè relativo perchè dipendono pur sempre dal volere degli alieni. Naturalmente questa situazione causa diversi moti di ribellione che si focalizzano sui collaborazionisti, visti che gli alieni sono irraggiungibili. Will Bowman è un agente speciale che per salvarsi dall'epurazione di tutti quelli come lui ha cambiato nome e lavora come meccanico; il suo secondogenito Charlie è disperso a Santa Monica perchè il giorno dell'arrivo, gli alieni hanno costruito un muro che la divide da Los Angeles. Lui naturalmente vuole andare di nascosto a cercare il ragazzino, e intanto la moglie Katie si è unita a un gruppo di ribelli. Quando Will viene catturato, il governatore di Los Angeles gli offre l'immunità e il ritrovamento del figlio in cambio dei suoi servigi, ed egli accetta pur di salvare la famiglia dalla Fabbrica. Questa serie di tre stagioni è stata interrotta sul più bello, ma io ho voluto vederla ugualmente perchè ne avevo sentito parlare bene, e difatti mi è piaciuta molto. Tuttavia il calo nell'indice di ascolto ha portato alla sua cancellazione e quindi non resta che chiedersi se i nostri eroi si salveranno dall'apocalisse incombente o se la razza umana sparirà dalla faccia della terra.
venerdì 18 settembre 2020
Nel cuore di Yamato - Aki Shimazaki
Sto andando alla compagnia Goshima.
Sono le sette e mezzo del mattino. Sbadiglio. Sono rientrato ieri sera da un viaggio d'affari a Singapore e la stanchezza si fa ancora sentire.
In questo secondo romanzo Aki Shimazaki segue la stessa struttura del precedente: si tratta infatti ancora di cinque capitoli, ciascuno incentrato su un diverso personaggio, ma tutti e cinque questi personaggi hanno una qualche relazione tra di loro. Tutti girano intorno alla Goshima, vuoi perchè ci hanno lavorato, vuoi perchè hanno sposato un dipendente. Ogni personaggio racconta la propria storia, a volte drammatica, a volte semplicemente particolare, fino a fornire una sorta di quadro d'insieme. Il tutto però non risulta toccante e coinvolgente come Il peso dei segreti, forse perchè le storie non sono poi così eclatanti. Si tratta dunque di una lettura gradevole che però non lascia il segno. L'ho comunque apprezzata perchè come sempre ho imparato qualcosa e perchè la Shimazaki, benchè da anni residente in Canada, scrive storie profondamente giapponesi.
mercoledì 16 settembre 2020
il bambolo coreano
Vi rivelo un piccolo segreto: molte delle stoffe che uso per i vestiti che faccio vengono da vecchi abiti dismessi. In particolare, le camicie di mio marito si sono rivelate una fonte preziosa perchè ci sono diverse fantasie che mi piacciono. Per esempio, questa a righe piaceva molto anche a Jun, che mi ha pregato di fargli un completo estivo. Gli ho fatto anche un paio di ciabatte perchè siamo di nuovo in crisi con le scarpe. I piedoni di Jun non entrano nelle scarpe di Oscar, e con shorts e camicia sbracciata non potevo certo fargli indossare gli scarponi con i quali è arrivato.
Abbiamo sfiorato anche l'incidente diplomatico. Mentre si pavoneggiava con gli abiti nuovi, Jun ha incontrato Maddie la quale, dopo averlo squadrato, gli ha fatto i complimenti per il nuovo pigiama. Jun, come suo solito, non ha proferito parola però le ha lanciato uno sguardo da incenerirla, anche perchè è purtroppo permaloso quanto Akiko. Qui Maddie sta cercando di rimediare alla gaffe dicendo che si era scordata di indossare le lenti a contatto e per questo non aveva visto bene. Chissà se Jun ci ha creduto...
lunedì 14 settembre 2020
dead to me ( amiche per la morte)
sabato 12 settembre 2020
The King: Eternal Monarch
Ho una cotta per Lee Min-Ho fin dai tempi di Boys over Flowers e da allora ho cercato di vedere tutte le serie dov'è apparso. Questa è la più recente ed ha come ulteriore bonus il fatto che la sua comprimaria sia l'ottima Kim Go-Eun. Detto questo, non ho ancora deciso se questa serie è valida o se è una cagata pazzesca. E' vero che è una di quelle che non si mollano, anche se la trama è talmente incasinata che più di una volta mi sono trovata alla fine di una scena a pensare che non avevo capito un cazzo (poi spiegherò perchè), però l'ho trovata indecisa tra la commedia romantica dai risvolti drammatici e il complotto misterioso. Quest'ultimo a volte pare lasciato in disparte benchè sia in effetti il pretesto che fa muovere tutto; inoltre occorre riporre la logica in soffitta perchè a volerci ragionare sopra razionalmente, ci sono più buchi che nel formaggio Emmentaler. La storia si basa sul presupposto dell'esistenza degli universi paralleli; nel 1994 nel Regno di Corea, il fratellastro del re tenta un colpo di stato uccidendo il sovrano legittimo e ferendo l'erede al trono, un bambino di otto anni, nel tentativo di rubare un flauto leggendario che viene trasmesso da secoli all'interno della famiglia reale e che ha poteri straordinari. L'intervento di un uomo misterioso salva la vita al principe e mette in fuga il traditore, che però si ritrova con solo mezzo flauto in mano poiché nella collutazione si è rotto. Nel 2019 il principe è ormai un re ed è grazie ai poteri del mezzo flauto in suo possesso che arriva nella Repubblica di Corea, dove incontra subito la persona che cerca da allora, ovvero l'agente di polizia che l'ha salvato quella notte e che egli ha identificato tramite il tesserino di riconoscimento che le è caduto. In effetti la cosa è strana perchè il salvataggio pare essere stato condotto da un uomo, ma il tesserino appartiene a un'agente donna. Il re già la ama, lei invece lo porta in centrale per un'inutile identificazione. In seguito ovviamente i due s'innamoreranno e cercheranno insieme di capire qualcosa nel gran casino combinato dallo zio traditore, che da venticinque anni viaggia tra i due mondi e, per riuscire a portare a compimento i suoi piani, ha sostituito con le buone o con le cattive diverse persone con i propri sosia del mondo parallelo, usandole per i proprio scopi. Ed è proprio lì che è partito il casino, in quando alcune volte non capivo se erano nel regno o nella repubblica e se le persone erano i sosia o gli originali. A complicare ulteriormente le cose, ci si è messa la possibilità di potere anche viaggiare nel tempo, infatti ad un certo punto il re decide di tornare al momento dell'attentato per cercare di fermare il traditore, quindi abbiamo sia i paradossi dei viaggi nel tempo che quelli degli universi paralleli... Insomma, come dicevo è meglio evitare di cercare il pelo nell'uovo e il senso logico, perchè alla fin fine il senso di questa serie è giusto quello di permettere alle fan di rifarsi gli occhi con il loro attore preferito e di sospirare un pochino XD
giovedì 10 settembre 2020
American Vandal
martedì 8 settembre 2020
la tregua
domenica 6 settembre 2020
non chiamatelo più Ken
Fare vestiti per un maschio è certamente meno divertente che farli per le femmine, ci si può sbizzarrire di meno. Io poi non ho una gran fantasia nel vestire di mio, per esempio tendo a fare vestiti semplici quando in genere chi gioca con le Barbie ha un gran giro di abiti da sera o giù di lì. Tuttavia la cosa più complicata è stato trovargli un nome. Mi sono sempre divertita a battezzare bambole e pelouches, peccato non li abbia mai annotati e adesso ormai dei miei compagni d'infanzia ricordo solo qualche nome. Quindi, se considero quelli, ho già una Barbie e anche un Ken. Come chiamare dunque questo secondo Ken? Subito mi era venuto in mente Ben per assonanza, ma mi sembrava molto triste, poi una sera all'improvviso mi si è accesa come un'insegna al neon nel cervello e ho pensato Oscar. E non chiedetemi perchè, che Oscar non è nemmeno uno dei miei nomi preferiti.
A proposito, la nostra Maddie è proprio decisa a conquistarlo, quando lo ha visto con i vestiti nuovi gli si è praticamente buttata tra le braccia con la scusa che voleva sentire se la stoffa era morbida. Non so come fare con questa ragazza...