Ecco un altro film che sulla carta prometteva bene, ma che non mi ha convinto. Tratto dall'omonima piece teatrale firmata dal regista stesso, il solo cast vale la visione: Kevin Kline, Kristine Scott Thomas, ma soprattutto la mitica Maggie Smith. Kevin Kline interpreta Mathias, un americano fallito e depresso che si ritrova erede di un grande appartamento con giardino nel centro di Parigi; pensa che sia l'occasione di rifarsi una vita, una volta vendutolo e incassato il denaro, ma ignora che sull'appartamento c'è un vincolo. Il viager è un tipo di compavendita che prevede che il venditore possa continuare ad abitare nell'immobile fino alla morte. Mathias fatica un po' a capire il concetto e trasecola quando scopre che la vecchia signora che vive nel suo appartamento riceve anche un vitalizio di € 2.400 al mese. Inizia così a tramare un modo per risolvere la questione e vendere comunque, e intanto si scontra con la figlia della signora che è altrettanto un osso duro. In questa prima parte secondo me il film funziona perchè, anche se non fa sganasciare della risate, ha comunque il sapore di una gradevole commedia; il tutto però volge alla tragedia quando salta fuori che la vecchia signora è stata l'amante del padre di Mathias. Egli è da sempre convinto che il padre non gli volesse bene e ha ricevuto un colpo ulteriore dal suicidio della propria madre, avvenuto davanti ai suoi occhi; di tutto questo finisce per incolpare la vecchietta. Insomma, non posso dire di aver rimpianto di averlo visto se non altro per il cast, come dicevo, ma questo passare da commedia e tragedia mi ha lasciata un po' spiazzata.
In effetti spiazza.
RispondiEliminaSicuramente era questo il volere di chi ha creato la storia: fingere fosse una commedia e trasformarla in dramma... Molto particolare, però :)
Moz-
Non riesco a smettere di pensare che come commedia sarebbe stato un gran bel film.
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