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Se a marzo lo scoppio della pandemia e il conseguente lockdown ha lasciato tutti scioccati in vario grado, aprile è stato il mese della consapevolezza e della presa di coscienza, infatti mi è capitato di leggere diverse analisi interessanti che hanno espresso in maniera chiara ed esauriente quasi tutto ciò che avevo già intuito da sola. Per me è stato nuovamente un mese tranquillo e sereno a livello personale, preoccupato a livello nazionale e globale, ma non per la malattia in sé (mi spaventa molto di più il cancro, per dire) quanto per tutte le conseguenze. Non mi faccio illusioni: dubito fortemente che verrà colta l'occasione di cambiare in meglio. La mia impressione è che la gente non aspetti altro che tornare a com'era prima; non che non lo voglia pure io, per esempio non vedo l'ora di poter riprendere le mie passeggiate, eppure sento che se tutto questo non ha insegnato niente a nessuno allora è stata veramente una grande occasione sprecata.
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In aprile ho cominciato a poltrire di più a letto la mattina. A che scopo svegliarmi presto? Vorrebbe dire avere una o due ore in più da ammazzare prima che torni il momento di andare a dormire. Quindi ho assecondato molto volentieri la mia natura, visto che da sempre sono propensa a svegliarmi tardi e normalmente non lo posso fare. Ho continuato a leggere di gusto e a vedere film e serie TV con divertimento, malgrado abbia letto di diverse persone che non sono state più in grado di farlo perchè sopraffatte da altri pensieri dettati dalla paura. Non crediate che sia un mostro di freddezza o un'incosciente; anche la mia famiglia ha offerto il proprio sacrificio umano al Covid-19. Ho solo la fortuna di affrontare le cose con un atteggiamento diverso da quello di tanti e mi sono liberata della paura anni fa, in circostanze diverse. Com'è vera la frase un giorno tutto questo dolore ti sarà utile: lo è stato. Comunque sia non mi va di parlare ancora di virus & compagnia.
yukata sperimentale per la Blythe; richiede alcuni aggiustamenti, ma è già molto che sia andato a buon fine il primo tentativo visto che il modello l'ho fatto a occhio |
Malgrado la mia poco tenera età, mi sono rimessa a giocare con le bambole. Vorrei costruire altri mobili a misura Barbie, ma ultimamente mi sono focalizzata principalmente sui vestiti. Da bambina mi divertivo molto a farli, anche se le mie scarse capacità producevano più che altro delle schifezze. Ho ripreso ago e filo in mano molti anni dopo per i miei figli, soprattutto per produrre costumi di carnevale e affini. Non mi sono mai interessata seriamente a imparare a cucire frequentando corsi, sono autodidatta e là dove non arriva l'intuito, arrivano fortunatamente i tutorial di Youtube. Vestire Barbie e Blythe per me è una sfida ulteriore per via delle piccole dimensioni, per questo ho deciso un approccio lento e prudente; prima di avventurarmi a usare stoffe serie, mi sto facendo le ossa con degli scampoli destinati al cassonetto. In questo modo verifico che i modelli vestano bene e alleno le dita in attesa di fare sul serio.