martedì 31 dicembre 2019

dicembre merdoso

Ok che non può andare sempre tutto bene, ma mi sa che al momento in famiglia l'unica serena è la gatta, che continua imperterrita a dormire tutto il giorno e a vomitare in giro a intervalli regolari. Ai componenti umani della famiglia le cose ultimamente non sono andate molto bene per vari motivi; speriamo che l'anno nuovo riparta con più grinta e ottimismo anche se non ci spero un granchè, malgrado gli ultimi giorni dell'anno sembrino aver portato qualche sollievo. Distrazioni in questo mese molto poche, ho giusto cercato di sopravvivere alle Feste con meno danno possibile. Il 7 dicembre avevo già scritto e spedito gli auguri ai miei amici di penna stranieri e impacchettato i regali per famigliari e amici in loco, dopodichè di fatto ho archiviato le attività natalizie fino all'anno prossimo. Vero che a certe cose non c'è scampo, per esempio ai tour de force culinari, ma almeno quelli hanno la contropartita che poi mi siedo e mangio pure io XD



Una delle poche distrazioni è stata la commedia Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, ispirata al celeberrimo libro e interpretata da Debora Villa. Confesso che sono partita di casa leggermente incarognita perchè mi toccava il loggione, però lo spettacolo è stato così divertente che mi ha fatto dimenticare anche la posizione scomoda.



La seconda e ultima distrazione è stato il breve viaggio che ho fatto in quel di Merano. Per due giorni interi non ho avuto pensieri molesti, ma due giorni su 31 sono un po' pochini...



Per fortuna che, come dicevo, gli ultimissimi giorni del mese sono andati leggermente meglio e la gita per vedere i presepi a Portico di Romagna, della quale da principio non ero entusiasta perchè avrei preferito rimanere a casa a sgobbare, si è rivelata la cosa giusta al momento giusto.


lunedì 30 dicembre 2019

pomeriggio di meraviglie


Un paio di giorni fa siamo stati con una coppia di amici a Portico di Romagna, paese sugli Appennini che dalle nostre parti è noto perchè in occasione delle Feste le vie del centro si riempiono di presepi. Si tratta di un borgo che appare congelato nel tempo, con un bel ponte a schiena d'asino sul fiume Tramazzo e una torre che un tempo era parte del castello. La cornice delle vie su cui si affacciano le vecchie case di pietra si presta a questa esibizione di natività che, anche se non sempre brillano per originalità, con il buio diventano particolarmente suggestive.








i gatti di Portico devono essere particolarmente educati; ho trovato miracoloso
che i presepi fossero tutti intatti, sarebbe nella natura felina saltarci nel mezzo XD

Le sorprese non sono finite qui, perchè ad un certo punto ci siamo trovati davanti a quello che da principio non si capiva se fosse una libreria o una biblioteca. Nessuna delle due: la famiglia che gestisce il vicino albergo-ristorante ha rilevato un esercizio commerciale abbandonato e vi ha trasferito libri raccattati in giro o donati, creando così una biblioteca di book-crossing che è anche luogo di lettura, essendovi presenti all'interno sedie e un divano. Dei libri si può disporre liberamente, in cambio se ne possono lasciare altri oppure fare un'offerta; è ciò che abbiamo fatto noi, visto che non sapendo della cosa non siamo certo andati via di casa con dei libri da lasciare, ma ci siamo ripromessi di rimediare in futuro.







E niente, siamo ripartiti estremamente soddisfatti e sorridenti.



domenica 29 dicembre 2019

i frutti del book-crossing 4


Volevo continuare ad arrampicarmi. E' vero, le mie gambe sono deboli, ma le mie braccia sono forti, probabilmente quanto quelle dei miei compagni del gruppo scout. Sotto di me, ragazzi e adulti mi incitavano gridando: «Forza John! Puoi farcela!». Allungai il braccio sinistro, afferrai la corda e mi tirai su dicendo a me stesso: "Sì, puoi farcela".

Ecco uno di quei libri che procura sia il magone che una forte indignazione. E' la storia di un bambino handicappato relegato in un orfanotrofio russo negli anni Novanta, tenuto in condizioni abominevoli, ma fortunato abbastanza da avere un carattere forte che lo fa notare e amare da molte persone, aprendogli la strada per un futuro migliore. Oltre che a narrare la sua vicenda, il libro vuole anche essere una denuncia del sistema allucinante per cui gli orfani affetti da handicap fisico o mentale venivano abbandonati a se stessi senza le minime cure e, raggiunta una certa età, venivano addirittura trasferiti in manicomio. La mortalità era altissima e sembrava che a nessuno fregasse niente di loro. Ignoro se le cose siano cambiate, ma me lo auguro vivamente.




Anton Quitch si sentiva di ottimo umore. Eppure era appeso per i pollici a una corda fissata al soffitto per mezzo di una carrucola. Le situazioni spiacevoli sono sempre provvisorie. E anche le altre, del resto.

Molto divertente questo romanzo di spionaggio nel quale un agente segreto ubriacone perde la registrazione di un'importantissima conversazione tra rappresentanti russi e americani. Ovviamente i servizi segreti di mezzo mondo sono interessati ad averla ma lui, con la mente ottenebrata dall'alcool, non ricorda più dove l'ha lasciata. Volumetto massacrato (oltre alla copertina molto rovinata, l'interno era pieno di macchie, come se vi fosse stato rovesciato sopra del liquido) che ho raccattato sulla via della stazione per ingannare il tempo durante l'ennesimo viaggio. Perfetto per l'occasione, aggiungerei.




I danesi sono fra i migliori marinai del mondo; le navi danesi sono fra le più efficienti; la cucina danese è ricca e saporita.

Questo libro è una trasposizione letterario dell'omonimo film di Alfred Hitchcock, film che non ho visto e che la critica considera un lavoro meno riuscito di altri. Ho scoperto tutto ciò dopo che avevo letto il libro e ho deciso di conservarlo ugualmente trattandosi di una edizione del 1966 che pur con la copertina rovinata, almeno ha l'interno intatto. La trama vede protagonista un fisico americano che finge di tradire il proprio paese, ma che in realtà deve lavorare come infiltrato e ottenere una formula da un celeberrimo scienziato della Germania dell'Est. Come c'è da aspettarsi succede tutta una serie di inconvenienti che mette a rischio la missione. La lettura si è rivelata ancora una volta gradevole e perfetta per lo scopo che era nuovamente quello di ingannare il tempo durante un viaggio in treno.



Appoggiai il "Chi è?" sulla scrivania, perchè stava diventando troppo pesante da sostenere in quella giornataccia afosa.

Questo brevissimo incipit appartiene a Where There's A Will - Tre sorelle nei guai nell'edizione italiana -  e credo di averlo già letto molti anni fa, abbastanza da dimenticare sia la trama che l'identità dell'assassino. Stout è uno dei miei giallisti preferiti; trovo geniale l'invenzione del personaggio di Nero Wolfe. Qui il pingue detective appassionato di orchidee e di buon cibo viene assunto per dirimere una questione testamentaria; un uomo facoltoso è morto lasciando tutto a una collaboratrice, forse amante, e diseredando di fatto moglie e sorelle. Per timore dello scandalo che verrebbe provocato se la moglie impugnasse il testamento in tribunale, le tre sorelle cercano aiuto per far ragionare la beneficiaria. Dopo poco però salta fuori che il fratello non è morto per un incidente come si era pensato da principio, ma è stato assassinato. Come sempre Wolfe sarà in grado di sbrogliare l'intricata matassa assicurando il colpevole alla giustizia. 




Una volta gli assassini venivano impiccati a Four Turnings. Ora non più. Ora un assassino paga il fio del suo delitto a Bodmin, dopo aver subito il suo bravo processo alle Assise.

Magnifico romanzo di una scrittrice che stimo molto e che sono stata felice di trovare nella casetta del book-crossing. Non ricordo quando lo avevo letto la prima volta e sono stata molto contenta di rileggerlo. Tempo fa avevo parlato del film più recente che ne è stato tratto, in realtà non è facile rendere in pellicola tutto l'insieme delle elucubrazioni mentali del protagonista che nei confronti della moglie del cugino che l'ha allevato facendogli da padre, passa dall'odio alla passione più cieca al sospetto, sospetto che però in ultimo appare fugato ma solo quand'è troppo tardi. Certo, in questo è simile all'altro grande libro della Du Maurier, Rebecca, la prima moglie, che lo precede di tredici anni; probabilmente la bravura della scrittrice sta tutta in quel creare nella mente del lettore una rete di dubbi e incertezze. Siccome non ricordo se ne ho una copia tra i miei libri o se a suo tempo l'avevo preso dalla biblioteca, ho conservato questo volume (che tra l'altro è del 1966 e si può dunque definire vintage).




La notte scorsa sognai di ritornare a Manderley. E' un sogno che faccio ormai con inquietante frequenza, e ne ho quasi terrore. Tutti i sogni di Manderley mi fanno gelare il sangue, ma senza alcun dubbio questo è stato il peggiore.

Se non è serendipity questa! Poco dopo aver trovato il libro di cui sopra, nell'altra casetta del book-crossing mi è capitato tra le mani questo Rebecca's Tale che è chiaramente ispirato a Rebecca, la prima moglie. Se devo essere sincera, sono abbastanza prevenuta nei confronti di certe iniziative; so per esempio che Carrie Brebis ha scritto alcuni sequel di Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen - e questo solo per citare le produzioni serie, esiste addirittura una parodia a suon di zombie - ma avendo amato profondamente gli originali, non ho proprio la minima voglia di rovinarmene il ricordo con sequel di autori diversi; poi, come appunto detto, sono prevenuta, magari se li leggessi li apprezzerei. Per esempio, questo l'ho apprezzato. Sally Beauman, che è stata autrice di successo, immagina che vent'anni dopo la morte di Rebecca uno studioso scozzese vada a investigare su di lei per fare chiarezza sulla sua morte. Lo fa stringendo un rapporto con il colonnello Julyan - personaggio originale del libro della Du Maurier - e con altri che l'avevano conosciuta. Ma perchè l'uomo è tanto interessato a Rebecca? La bravura della Beauman è che crea un mistero nel mistero, così che il lettore si trova non solo interessato a sapere di Rebecca, ma anche del bel tenebroso Terence Gray dal doppio nome. Insomma, è un buon lavoro, certo non all'altezza dell'originale ma scritto con garbo e intelligenza.



sabato 28 dicembre 2019

Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti - Andrea Vitali


Come, dove e quando l'avesse vista, lo sapeva il Signore.
Sta di fatto che, da quel momento, Geremia Pradelli non era più stato lui.

Il marito ha preso in prestito questo libro dalla biblioteca e quando l'ho visto transitare in casa ho voluto leggerlo anch'io perchè Vitali è autore a me noto e da me molto apprezzato. Avevo letto diversi dei suoi lavori in passato, tant'è che mi era venuto il dubbio di aver già letto pure questo, e invece no - ma tanto con l'Alzheimer che ho, non avrebbe fatto differenza XD Siamo a Bellano, paese sul Lago di Como, nel 1915, e la pace del luogo è turbata dall'arrivo di due sorelle, anzi sorellastre, che vengono ad aprire una merceria. La minore è tanto bella quanto la maggiore è brutta; il Geremia dell'incipit è un sempliciotto ormai più che trentenne che s'innamora della splendida Giovenca, cosa che crea non poco scompiglio in quanto lo porta a diventare scansafatiche e ubriacone, con grande disperazione della madre, la quale chiede aiuto al parroco. Giovenca, da parte sua, è nel bel mezzo di un piano ordito insieme al suo innamorato, piano che la porterebbe a ereditare una fortuna, e guarda caso una mente semplice e facilmente influenzabile come quella di Geremia farebbe al caso suo. Se la trama di questo romanzo è piacevole, ancora di più lo è tutto il contorno, ovvero l'insieme dei pittoreschi personaggi dagli ancor più pittoreschi nomi - nell'inventarli Vitali è geniale. Questo è il genere di libro che leggo con un sorriso fisso sulle labbra dalla prima all'ultima pagina.

venerdì 27 dicembre 2019

Bordertown


Questa serie finlandese di due stagioni in originale prende titolo dal nome del suo protagonista, ovvero Sorjonen, e la cosa ha senso perchè se è vero che è ambientata nella città di Lappeenranta che è molto vicina al confine con l'Unione Sovietica (cosa che fa sì che spesso i detective si rechino oltreconfine a indagare), il suo che sta appunto nella particolarità di questo personaggio più che nella location. Kari Sorjonen molto probabilmente deve la sua genialità alla forma di autismo da cui è affetto; questa cosa non viene mai esplicitata ed è frutto di una mia conclusione, quindi potrei anche sbagliarmi ma, volendo fare la detective pure io, la sua gestualità, la maniera di interagire col prossimo e non ultimo un flashback che lo vede bambino in cura da uno psicologo mi ha fatto pensare a questo. Sia come sia, il cervello di Sorjonen è di prima qualità e lo aiuta a sbrogliare le matasse più intricate. In realtà si è trasferito con la famiglia in quella che crede essere una città tranquilla dopo che la moglie è sopravvissuta ad un cancro al cervello; la sua intenzione sarebbe di dedicare più tempo a lei e alla figlia adolescente, però il crimine non riposa. La serie è certamente interessante e si pone sopra alla media della massa di gialli e giallini che vengono proposti dalla TV; pare che una terza stagione sia in produzione, non mancherò di guardare anche quella.

mercoledì 25 dicembre 2019

il mio Natale ideale

Dopo circa un secolo (fare gli eremiti ha questa conseguenza) sono stata coinvolta in uno di quei giochi che ogni tanto girano tra i blog, in questo caso a tema natalizio. Come forse si è già capito, il mio umore in questo periodo non è dei migliori e Simona/Ciccola ha ben pensato di provare a distrarmi. In effetti è stata una buona idea e la ringrazio, almeno per una mezz'oretta ho evitato di grugnire mentre mi concentravo per rispondere ^___^

Il gioco funziona così: provare a immaginare il proprio Natale perfetto, quindi:
  • elencare tutti gli elementi del nostro  natale ideale, in base agli argomenti forniti;
  • avvisare Moz dell'eventuale post realizzato scrivendogli QUI 
  • taggare altri cinque bloggers, avvisandoli (OK, qui come al solito casca l'asino perchè i quattro gatti che seguo o sono già stati nominati o rifuggono dai giochini, quindi non nomino nessuno ma chiunque, se vuole, può partecipare).

Cosa dite? Non era "il mio Babbo Natale ideale"? Ops...


COLONNA SONORA
Da questo punto di vista sono molto tradizionalista: se penso al Natale, mi vengono in mente i classici come Jingle Bells, White Christmas, Have Yourself A Merry Little Christmas, ecc., tutti rigorosamente in versione originale, ed è proprio una selezione di brani di questo tipo che vorrei come sottofondo.

MOOD
Rilassatissimo. Del tipo che invece di stare ai fornelli, starei sul divano fino a ora di pranzo, poi passerei a tavola (facendomi servire) e dopo di nuovo sul divano. Non so se ho reso l'idea...

LUOGO
Una baita in mezzo ai monti, immersa nella neve naturalmente. Però andrebbe benissimo anche casa mia, se mi ci facessero restare...

VIAGGIO
Mi piacerebbe andare a San Valentino, il posto dove trascorrevo le mie estati in montagna. Per quanto possa sembrare strano, in inverno non ci sono mai stata. E' un luogo incantevole e sono sicura che con la neve diventi addirittura magico.

PROGRAMMA TV
Qui sono in difficoltà perchè non guardo la TV da qualche secolo. Quindi propongo di lasciarla spenta anche il giorno di Natale e dedicarmi invece a chiacchierare con il resto della famiglia.

SERIE TV
Non è certo una serie natalizia, ma rivedrei volentieri qualche episodio de La Famiglia Addams versione anni Sessanta. Del resto la puntata natalizia la fecero anche loro:




CARTOONS
Qualcosa di Miyazaki sicuramente, per esempio La città incantata.

FILM
Ancora una volta mi butterei negli anni '40. Per esempio, rivedrei con piacere una di quelle deliziose commedie romantiche con coppie di attori iconici come Katherine Hepburn/Cary Grant (Susanna) o Claudette Colbert/Clark Gable (Accadde una notte).

FUMETTO
Lo so che adesso scrivo qualcosa in completa contraddizione con lo scenario zuccheroso descritto finora, ma proprio per il contrasto ci starebbero bene Junji Ito o Suehiro Maruo.

LIBRO
Sicuramente una favola. Ovvero: una di quelle storie non troppo complicate e che mi mettono un sorriso in bocca sul finale, come Il castello errante di Howl di Diana Wynne Jones.




RIVISTA
Mi piacerebbe sfogliare qualche rivista vintage americana, magari proprio il numero dedicato al Natale.

SVAGO
A meno di non essere impossibilitati a muoversi causa strabordare dello stomaco (il pranzo di Natale può avere questo effetto collaterale) ci starebbe una tranquilla passeggiata in collina (o tra i boschi, se fossi nella baita di cui sopra).

GIOCO DA TAVOLO
La tombola, che altro? E naturalmente userei quella della nonna, con i fagioli per segnare i numeri.

ATTIVITA'
A Natale non si fa nessuna attività, a meno che non venga considerata come tale l'apertura dei regali XD

CIBO
Da brava romagnola, per Natale rigorosamente i cappelletti in brodo, inoltre come sempre gli zuccherini, ricetta di mia nonna, che ogni anno completo con la glassa e le palline di zucchero colorate.


  

VIDEOGAME
Ehm... mai giocato ai videogame, è molto grave?

AUGURI A TUTTI QUELLI CHE PASSANO DI QUI!

NB: comunque volevo confermare che è vero che a Natale si diventa tutti più buoni, difatti io sono stata buonissima per non aver ceduto a tutti gli istinti omicidi che mi sono venuti in questi giorni XD

lunedì 23 dicembre 2019

Un giorno di pioggia a New York


Finalmente sono riuscita ad andare a vedere l'ultimo lavoro di Woody Allen. Non bisognerebbe mai giudicare un libro dalla copertina nè un film dal titolo, ma questo non so perchè m'ispirava particolarmente e difatti mi è piaciuto molto. Come già detto in altre occasioni, il Woody Allen più recente ha spesso prodotto pellicole molto gradevoli ma non memorabili; questo film è di quelli meno impegnativi perchè si tratta di una commedia pura e l'ho apprezzato proprio per la sua leggerezza. Protagonista è una giovane coppia di studenti; lui, Gatsby, è brillante ma poco propenso a perdere tempo sui libri, preferendo il poker; lei, la bella Ashleigh, è un'aspirante giornalista che deve intervistare un regista in quel di New York. Proprio questa è l'occasione che mette in moto tutto, in quanto Gatsby intende approfittarne per trascorrere il week-end mostrando alla ragazza Manhattan. Fin da subito però cominciano i problemi; il regista che Ashleigh incontra è in piena crisi esistenziale/creativa e l'incontro si protrae, mentre un sempre più irritato Gatsby non sa dov'è finita la sua fidanzata e vede stravolti i suoi programmi. Tutta questa serie di imprevisti e contrattempi riusciranno però a fargli aprire gli occhi su sè stesso. Gradevolissima come sempre la colonna sonora e molto in gamba i due protagonisti Timothée Chalamet ed Elle Fanning. Concludo dicendo che un film così era proprio quello che mi ci voleva per risollevarmi lo spirito, anche se momentaneamente.

sabato 21 dicembre 2019

Infect@ - Dario Tonani


Gooooodmorniiiing, caaartoooooooooons. Sono le 7.30 spaccate, calpestate e maaaasticate di un pioooovosissimo mercoledì senza...


Questo è il primo lavoro di Dario Tonani che leggo. Mi par di capire che il tizio ha una certa fama; io non lo conoscevo, è un altro di quelli di cui ho appreso grazie a Lucca Comics. Volevo procurarmi i romanzi della serie Mondo9 ma ho trovato disponibile solo l'ultimo, ecco perchè ho ripiegato su questo. Che dire? L'inventiva di sicuro non gli manca, però a me questo libro non è piaciuto e credo che il motivo sia nella cornice di schifo generale in cui è ambientato. Siamo in una Milano del futuro in cui una droga a base di cartoni animati sballa le persone e crea gravi danni ambientali (lo schifo di cui sopra). Un ex poliziotto ora tossicodipendente se ne ritrova tra le mani una versione potenziata e non ancora messa in commercio, provocando una caccia all'uomo da parte di chi se la vuole riprendere. Leggo molto e non tutto ciò che leggo ovviamente è ambientato in dei bei posti, ma un senso di ripulsa così non ricordo di averlo mai provato, ma del tipo che non vedevo l'ora di finire il libro non per conoscere la conclusione, ma per avere l'impressione di respirare di nuovo aria fresca. A questo punto non so se ho ancora voglia di leggere Mondo9; prima dovrei capire se è ambientato pure quello in mezzo al putridume.


giovedì 19 dicembre 2019

come farsi azzerare l'autostima e vivere felici


Ho 54 anni e non dico che li porto bene, considerato che in giro ci sono delle cinquantenni che dimostrano dieci anni di meno, tuttavia non mi sembra nemmeno di essere un rottame. Dunque, vado a teatro a fare l'abbonamento, gli over 65 hanno diritto alla riduzione; l'impiegato mi guarda e mi chiede: "Scusi signora, quanti anni ha?" Ammazzo lui o mi ammazzo io?

martedì 17 dicembre 2019

via dalla pazza folla

atmosfera natalizia a gogo


Ultimamente sono una donna molto stressata, ma anche se le cose sono peggiorate nelle ultime settimane, è da un pezzo che sento il bisogno di andare di via da casa per qualche giorno per resettare il cervello. Con la scusa dei mercatini di Natale, ho quindi organizzato una breve puntata in quel di Merano. Originariamente volevo stare via più giorni, ma per motivi famigliari ho ridotto la cosa a un lungo fine settimana. 


la statua di Sissi nel parco a lei dedicato

Merano la conosco fin dalla più tenera età; quando ero bambina ogni estate si andava in montagna in Val Venosta e ogni volta che  nel paese dove alloggiavamo pioveva e non si poteva uscire a passeggiare, si andava a Merano che, essendo più a sud, spesso era asciutta, e comunque aveva il vantaggio di essere provvista di portici e negozi in quantità. Tempo permettendo, anche una breve passeggiata lungo il Passirio non mancava mai. Erano molti anni che non vi tornavo perciò da un lato è stato un po' come vederla per la prima volta, dall'altro non sono mancati i ricordi.


pronti per il coma diabetico?

Sono arrivata venerdì nel primo pomeriggio; la cosa buffa è che da poco più a nord di Bologna fino a Bolzano era tutto bianco di neve, a Bolzano addirittura c'era una mezza tormenta tanto che il treno è arrivato con mezz'ora di ritardo, invece a Merano niente, non c'era nemmeno neve per terra. Dopo aver mollato i bagagli in albergo - che per fortuna era praticamente davanti alla stazione - ho ben pensato di andare a rifocillarmi perchè, tra una cosa e l'altra, ero a digiuno da colazione. Quale cosa migliore di una fetta di torta nel famoso Cafe König? Anzi, facciamo due!


la via dei Portici

Ho passato il resto del pomeriggio gironzolando nel centro, soprattutto lungo la Via dei Portici, dove ho fatto un po' di shopping, poi ho deciso di proseguire con le tappe gastronomiche più note e mi sono mangiata una bella Wiener Schnitzel alla Forsterbräu.


questo dovrebbe essere San Nicolò, o almeno credo

Il giorno dopo splendeva il sole. Ho deciso di fare la turista diligente ed ho quindi visitato la chiesa di San Nicolò e la parte più vecchia della città, poi sono sbucata sulla Passeggiata d'Inverno dove mi sono imbattuta nel mercatino delle pulci. Vuoi non metterti a guardare le bancherelle? E vuoi non comprare anche questo e quello? Che ci posso fare se ho un debole per le cose vecchie?


il castello di San Zeno

Dopo gli acquisti ho proceduto lungo la sponda destra del fiume Passirio e sono tornata dal lato sinistro, che sarebbe la Passeggiata d’Estate. A Merano le passeggiate sono state studiate per offrire ogni agio ai visitatori, per cui la Passeggiata d'Inverno è assolata, mentre quella d’Estate è ombreggiata. 


decori profumati

A quel punto ho fatto il mio dovere, ovvero sono stata a visitare il benedetto mercatino di Natale. C'erano cose molto carine, purtroppo c'era anche la folla in delirio. Moltissime persone vengono per una toccata e fuga e quindi si concentrano nelle ore centrali della giornata. Confesso che la mia tolleranza del genere umano è ai minimi storici, quindi dopo un pranzo veloce in uno degli stand, sono tornata a infrattarmi lungo il Passirio.


uno scorcio del Passirio

Questa volta ho fatto la Passeggiata Gilf che attraversa il Passirio in un punto molto suggestivo, e poi ho proseguito un po' verso Lazago. 


l'imbocco della passeggiata Tappeiner

panchine per ammirare il panorama e riposar le stanche membra

Ho fatto dietro-front per dedicarmi alla celebre Passeggiata Tappeiner che ho affrontato dopo una sosta strategica per un caffè e un dolcetto. Questa passeggiata di quattro chilometri gira sopra la città e arriva al quartiere di Quarazze; è molto comoda perchè è quasi tutta in piano, inoltre offre delle belle vedute. L'ho percorsa per intero con grande godimento e al ritorno, dopo aver girovagato un altro po' in centro, ho deciso di andare a cena anche se era presto per i miei canoni, scelta che però si è rivelata vincente perchè i ristoranti erano quasi tutti già prenotati.


slittini pronti alla partenza

Anche domenica il sole splendeva e ho deciso di togliermi una voglia, ovvero di prendere la funivia per Merano 2000. Non dovevo nè sciare nè lanciarmi con lo slittino, semplicemente avevo voglia di stare un po' in mezzo alla neve, a tanta neve. Il panorama era naturalmente bellissimo e seduti al sole si stava troppo bene, era addirittura più caldo che giù. Ho gironzolato un po' per fare qualche foto e poi mi sono presa un momento di puro relax. 


vecchi attrezzi ginnici e come usarli

Tornata giù, sono subito andata a visitare il Museo Civico di Palazzo Mamming e devo dire che mi sono divertita parecchio; l'allestimento (che credo sia piuttosto recente) è molto ben fatto e ripercorre la storia della città che ha vissuto momenti di gloria grazie alla moda delle cure termali.  Altro pranzo veloce agli stand del mercatino e poi visita del Museo delle Donne, piccolo ma interessante perchè vuole mostrare il ruolo della donna negli ultimi duecento anni o giù di lì.


Merano by night

Tutta questa cultura ha finito per farmi tornare l'appetito e così sono andata di nuovo da König e mi sono fatta fuori altre due fette di torta. Sì, sono una scafa, lo so benissimo. Devo dire però che dopo mi sono venuti i sensi di colpa e quindi sono andata a farmi di nuovo la Tappeiner, non tutta, ma un bel pezzo. E il ritorno me lo sono fatto con la torcia del cellulare perchè intanto si era fatto buio e non vedevo dove mettevo i piedi, in compenso è stato bellissimo guardare le luci della città dall'alto.


una delle panchine della via della poesia

Insomma, sono state giornate belle toste durante le quali confesso che i momenti migliori sono stati quelli in cui ho passeggiato in solitaria, godendomi le bellezze della natura e la quiete, visto che i turisti pendolari erano tutti concentrati tra la via del Portici e i mercatini, solo pochissimi si avventuravano a camminare. Anche se al ritorno ho ritrovato le mie cause di stress tutte lì ad aspettarmi, almeno mi sono distratta un po'.

sabato 14 dicembre 2019

ho sbagliato mestiere


Qualche giorno fa leggevo di questa sensitiva certificata che per la modica somma di € 50 fa una domanda a un defunto da parte dei suoi clienti, solo che non fornisce la risposta, quella si rivelerà magicamente in sogno dopo alcuni giorni, in caso contrario sarà possibile fare un sollecito - immagino a pagamento pure quello. Confesso che ho provato una certa ammirazione. Chiaramente questa sensitiva è in realtà un'artista della truffa, ma dimostra anche di essere un genio per aver inventato un'attività che la mette in una botte di ferro con questa trovata della risposta che arriva tramite sogno, così non rischia di esporsi in prima persona dicendo qualche sproposito. Lo so che è immorale, oltre che illegale, ma visto che il mondo è pieno di idioti menti semplici non c'è da meravigliarsi se c'è chi si inventa una fonte di reddito approfittando della dabbenaggine altrui. In effetti ad averci pensato prima, avrei risolto i miei problemi economici.

giovedì 12 dicembre 2019

biscotti modaioli


Lo so che non sono normale, ma a me di assaggiare i nuovi biscotti alla Nutella, quelli che vanno a ruba tanto che la Ferrero ha deciso di aumentare i turni di lavoro nello stabilimento che li produce e che vengono addirittura venduti da speculatori fino a € 10 a confezione (vedi Ebay), non me ne frega niente. Mangio Nutella da quando ho l'età della ragione o forse anche da prima - magari è solo che non me lo ricordo. Negli ultimi anni sono passata ad altri marchi come la Novi o la Rigoni che producono crema spalmabile di nocciola di qualità secondo me superiore, e un paio di volte ho provato pure a farmela da sola. Per me l'accostamento ideale di queste creme spalmabili è una bella fetta di pane, mi sembra che la consistenza di una pagnotta e il suo sapore vi si adattino perfettamente.  Poi per carità, sicuramente sono eccellenti anche i biscotti, tuttavia confesso che faccio veramente fatica a capire questa follia collettiva, a meno che, ancora una volta, non si spieghi col fatto che tutti devono postare la foto mentre sgranocchiano il biscotto alla Nutella su Facebook, Instagram e compagnia bella, o che non temano di fare la figura dei poveri sfigati a paragone di amici e conoscenti che invece li hanno mangiati. Pensare che se non ne avessi sentito parlare su Internet, quasi certamente non mi sarei manco accorta che li hanno inventati!