Odio la burocrazia ma ho la sfortuna di vivere in un paese che ne è affetto massicciamente. Con i lavori alla casa completati, a settembre è giunta l'ora delle scartoffie: volture, cambio di residenza e pippe varie che sono ricadute largamente sulle mie spalle. Manco a farlo apposta, sono capitate anche scartoffie relative ad altre cose. Ce l'abbiamo fatta? Speriamo, perchè non vorrei dovermi occupare più di queste cose per i prossimi dieci anni almeno... A parte ciò, il mese è volato via tra passeggiate quasi quotidiane, riordino della cantina, sudore, sudore e sudore. E no, nessuna gita.
lunedì 30 settembre 2019
sabato 28 settembre 2019
Luther
Quando ho cominciato a vedere questa serie, constatando che contava cinque stagioni ero convinta che ne avrei avuto per due mesi, invece è saltato fuori che sono stagioni telegrafiche (una per esempio dura solo due episodi) e così me le sono viste tutte in poco tempo. Il protagonista John Luther (un ottimo Idris Elba) appartiene alla schiera dei poliziotti con qualche problema, categoria alla quale ormai siamo ampiamente abituati. Luther infatti ama le scorciatoie, ma per come la vede lui non fa nulla contro la legge, anche se ci sarebbe da discutere sulla morale. Difatti all'inizio lo si vede mentre lascia a penzolare nel vuoto un pedofilo affinchè confessi dove ha nascosto la sua ultima vittima. Per come la vedo io però il suo vero problema è che è sfigato; si ritrova infatti sempre al centro di situazioni che rischiano di comprometterlo fortemente malgrado di fatto lui non abbia fatto nulla, e questo si verifica con una certa frequenza dopo che una ragazza che ha chiaramente ammazzato i genitori ma che non è stato possibile incriminare perchè è stata troppo furba da lasciare tracce s'invaghisce di lui. Tra loro nasce un rapporto che è eccessivo definire amicizia, ma sempre rapporto è; soprattutto fa comodo conoscere una psicopatica pronta ad ammazzare qualcuno al posto nostro, no? Comunque, serie molto bella e nuovi applausi agli inglesi che l'hanno prodotta.
mercoledì 25 settembre 2019
i frutti del book-crossing 3
«Le ho detto che ho bisogno di vedere il dottor Dale immediatamente! Non m'importa quali siano le sue regole sugli appuntamenti: la ragione per cui devo vederlo necessariamente riguarda una faccenda d'importanza vitale!».
Effettivamente la presenza di un vampiro è di importanza vitale. Questo romanzo breve risale agli anni Trenta ed è stato scritto sotto pseudonimo da Edmond Hamilton che in realtà era prevalentemente un autore di fantascienza. Da principio mi ha ricordato il ben più famoso Dracula di Bram Stoker, ma poi se ne discosta. Il vampiro qui è un mostro e non ci si sofferma per nulla sul suo presunto fascino; non è certo una storia memorabile, ma si lascia leggere perchè se non altro non è noiosa.
Un professore inglese naturalizzato italiano scompare gettando nello sconcerto alcuni conoscenti che lo stimano e provano affetto per lui. Attraverso i loro ricordi viene ricostruita la sua storia, fino al ritrovamento di un breve racconto in cui vengono svelati certi retroscena e la ragione della sua scomparsa. Non mi è dispiaciuto questo romanzo, anche se a volte mi è parso un po' didascalico, ma poichè amo i misteri ero curiosa di arrivare alla fine per scoprire quale fosse la spiegazione. Mi sono addirittura riconosciuta nell'amarezza e nello sconforto provati dal professore, fortuna che io a scomparire per il momento non ci penso proprio...
Jeffrery Hudson in realtà è Michael Crichton che ha scritto questo thriller medico nel 1968 e l'anno dopo ha pure ricevuto un premio. La storia è quella di un medico di origine cinese che pratica aborti illegalmente con l'aiuto di un paio di colleghi che gli forniscono alibi clinici, per così dire. Questo medico viene arrestato perchè una ragazza fa il suo nome prima di morire in seguito a un aborto finito male. Il suo amico e collega Berry, convinto della sua estraneità alla cosa, inizia a investigare per capire chi sia il vero responsabile. Tutto ciò in realtà è un pretesto per poter parlare di aborto ed è per questo che ho trovato questo libro molto interessante, sopratutto considerato che ha cinquant'anni.
Sono da poco passate le 6 quando si alza dal letto e solleva le serrande. Fuori non è ancora giorno, c'è la caligine densa di certe giornate d'inizio aprile quando scende a tradimento l'ultima nebbia fuori stagione.
Un professore inglese naturalizzato italiano scompare gettando nello sconcerto alcuni conoscenti che lo stimano e provano affetto per lui. Attraverso i loro ricordi viene ricostruita la sua storia, fino al ritrovamento di un breve racconto in cui vengono svelati certi retroscena e la ragione della sua scomparsa. Non mi è dispiaciuto questo romanzo, anche se a volte mi è parso un po' didascalico, ma poichè amo i misteri ero curiosa di arrivare alla fine per scoprire quale fosse la spiegazione. Mi sono addirittura riconosciuta nell'amarezza e nello sconforto provati dal professore, fortuna che io a scomparire per il momento non ci penso proprio...
I cardiochirurghi sono tutti dei bastardi, e Conway non fa eccezione. Piombò come un uragano nel laboratorio di anatomia e virologia patologica alle 8,30 del mattino; indossava ancora il camice e il berretto verde da sala operatoria ed era furibondo.
Jeffrery Hudson in realtà è Michael Crichton che ha scritto questo thriller medico nel 1968 e l'anno dopo ha pure ricevuto un premio. La storia è quella di un medico di origine cinese che pratica aborti illegalmente con l'aiuto di un paio di colleghi che gli forniscono alibi clinici, per così dire. Questo medico viene arrestato perchè una ragazza fa il suo nome prima di morire in seguito a un aborto finito male. Il suo amico e collega Berry, convinto della sua estraneità alla cosa, inizia a investigare per capire chi sia il vero responsabile. Tutto ciò in realtà è un pretesto per poter parlare di aborto ed è per questo che ho trovato questo libro molto interessante, sopratutto considerato che ha cinquant'anni.
sabato 21 settembre 2019
miniserie inglesi
Per contrastare la frustrazione delle serie che si interrompono sempre sul più bello e che quando riprendono non mi ricordo più dove si era rimasti, mi sono vista alcune miniserie: poche puntate ed è tutto finito, che bello! Per coincidenza erano tutte inglesi, cosa che per me è sinonimo di ottima qualità sotto tutti gli aspetti.
Requiem è quella delle tre che mi ha lasciato con un leggero fondo di delusione per via del finale, ed è un peccato perchè per il resto è stata bella. La vita è già piena di incertezze di per sè e quando vedo un film o una serie o leggo un libro vorrei almeno lì avere una spiegazione e una chiusura chiari e definitivi. Poi esistono eccezioni che mi soddisfano comunque, ma in questo caso sono rimasta un po' così. Dunque, la protagonista è una famosa violoncellista la cui madre si suicida senza alcun motivo davanti a lei. Tra le cose della donna, la giovane trova una scatola con foto e ritagli di giornale relativi alla sparizione di una bambina ventitre anni prima e vuole capire perchè la madre li conservava; parte perciò per il Galles insieme al suo partner artistico. I due trovano un certo clima di ostilità ma continuano a scavare, finendo coinvolti in una trama dai risvolti soprannaturali.
Ironico il titolo: Safe. Un gruppo di persone vive da molti anni in uno di quei quartieri recintati che dovrebbero appunto far sentire tutti al sicuro tenendo i malintenzionati fuori, ma se invece fossero già all'interno? La sparizione di una sedicenne e del suo ragazzo trasforma il padre della ragazza in detective; mentre si aggira cercando di ricostruire le ultime ore prima della sparizione scopre segreti e nefandezze varie. Il ragazzo viene trovato cadavere, cosa che aumenta la sua angoscia sulla sorte della figlia, che invece sta benissimo, almeno di salute. Anche lei si è trovata a scoprire un segreto molto grave che finirà per sconvolgere la vita di tutti. Questa serie mi è piaciuta molto.
Molto bella anche questa Retribution, ambientata in Scozia. Una giovane coppia appena tornata dal viaggio di nozze viene brutalmente assassinata. Il giorno dopo il presunto assassino si sta recando a casa della ragazza quando ha un incidente con l'auto e viene soccorso dalla famiglia di lui. La sua foto però è su tutti i notiziari e appena le famiglie delle vittime realizzano chi hanno di fronte si trovano davanti a un dilemma morale: consegnarlo alla polizia o farsi giustizia da soli? Ancora una volta le cose sono molto più complicate di quello che sembrano e la verità terribile. Trovo sempre molto interessanti queste serie proprio per via del fatto che le vicende descritte aprono degli interrogativi spingendo lo spettatore a riflettere su che cosa avrebbe fatto se si fosse trovato nella stessa situazione.
martedì 17 settembre 2019
vai dove ti porta il culo
Ma voi l'avete letto Vai dove ti porta il cuore? Io no. Soffro di una forma di snobismo che mi porta spesso a smerdare le cose che tutti decantano. Credo che il problema siano le aspettative: se tutti non fanno che dire che bello, che bello io mi aspetto chissà che e rimango delusa. Motivo per cui ho cominciato a vedere Il Trono di Spade con qualche anno di ritardo, per dire, e meno male che in quel caso la delusione non c'è stata (eccezione che conferma la regola?). Comunque nel caso del libro della Tamaro credo che sia stata colpa anche del titolo; probabilmente è uscito in un periodo della mia vita in cui bastava la parola cuore a farmi venire l'orticaria. A parte che non so nemmeno se sono il tipo da andare dove mi porta il cuore; sono più razionale che impulsiva, più pragmatica che sentimentale, sono una romantica fallita. Quasi sempre mi sono trovata a seguire gli eventi anzichè a crearli. Poi stavo anche considerando la serendipity, che io la chiamo così ma forse la dovrei chiamare destino, sta di fatto che mi è capitato spesso di andare in una certa direzione perchè è successo qualcosa che mi ci ha fatto andare senza che lo avessi previsto o pianificato. Tutto considerato però finora mi è anche andata bene, quindi posso dire che sono andata dove mi ha portato il culo. E intendo continuare a farlo.
sabato 14 settembre 2019
Il dono - Siri Pettersen
Rime corse su per il pendio, certo che nessuno potesse scorgerlo nelle tenebre. Raggiunse il crinale, si aggrappò ad una roccia e guardò giù, verso la pianura. Al posto di quella che doveva essere una spianata deserta, c'era un lungo accampamento di tende. Erano disposte in file ordinate e formavano un disegno come se ne trovavano soltanto nei luoghi dove la forza motrice era l'ordine, dove c'era qualcuno a decidere.
Attendevo con ansia l'uscita del terzo volume di questa saga, sia perchè gli altri due mi erano molto piaciuti, sia perchè ero curiosissima di vedere come sarebbe andata a finire. Dopo essere stata nel nostro mondo, Hirka si trova a dover affrontare la famiglia di suo padre e il gelido mondo dove essa vive mentre Rime, tornato a casa, scopre che la situazione è grave e che la sua vita è in pericolo. L'happy ending non era scontato ma è risultato scritto con la stessa intelligenza che caratterizza questa serie, per cui ha soddisfatto la romanticona che è in me senza risultare sdolcinato o fuori luogo. Un grande applauso alla Pettersen che spero ci regali altri storie così belle anche in futuro.
giovedì 12 settembre 2019
The Innocents
Ma ti pareva che una volta tanto una serie si concludesse... Mi sa che gli anni passati a guardare serie giapponesi e coreane mi hanno abituato troppo bene. Da loto esiste solo la prima stagione, magari ci sono molto episodi però le storie trovano sempre la loro conclusione. Qua invece sono sempre in stand-by e con l'Alzheimer che ho, a ora che producono la stagione successiva mi sono già scordata che cosa è successo nella precedente XD Venendo alla serie in questione, eccone un'altra molto ben fatta. Non mi stupisce, visto che è inglese. Qui abbiamo alcune donne col potere di assumere le sembianze di altre persone, ma il processo è scatenato da una forte emozione e quasi sempre non è controllabile. La sedicenne June non sa di avere questo potere e lo scopre nel peggiore dei modi mentre sta scappando di casa insieme al fidanzato Harry. Sulle sue tracce, oltre che al patrigno e alla madre di Harry, c'è anche un medico che afferma di essere in grado di aiutarla a controllarsi ma che in realtà ha una ragione molto egoistica per farlo.
mercoledì 11 settembre 2019
The A List
Sull'isola di Peregrine succedono strane cose e il motore di tutto sembra essere una ragazza dai poteri soprannaturali. Mia, abituata a fare la primadonna, si scontra subito con lei quando fa la sua entrata plateale attirando l'attenzione di tutti, ma ciò che dapprima sembrano solo schermaglie adolescenziali presto si trasformano in qualcosa di più serio. Qual è il mistero che si cela dietro la misteriosa Amber e a quale scopo ha cancellato la memoria di tutti i presenti? Devo dire che da principio questa serie non mi aveva preso più di tanto, ma poi ho finito per incuriosirmi. Di certo ho visto di meglio, però il mistero supplisce alla generale mediocrità del tutto. Come al solito però la serie non è conclusa e se non fanno un'altra stagione non saprò mai come va a finire.
lunedì 9 settembre 2019
Derry girls
Una serie semplicemente esilarante questa, ambientata a Derry (o Londonderry) negli anni Novanta. Peccato che tra due stagioni sono in tutto dodici episodi e per giunta brevi. Sullo sfondo dei bei noti problemi dell'Irlanda del Nord si muove un gruppo di cinque adolescenti, quattro ragazze e un ragazzo. Le ragazze frequentano un collegio cattolico femminile (mitica la suora che lo dirige) e il ragazzo, cugino di una di esse, la frequenta a sua volta in via eccezionale perchè, essendo nato e cresciuto in Inghilterra, si teme che possa venire maltrattato. Il gruppo ha un talento speciale per combinare pasticci, e difatti se ne vedono delle belle, e anche la famiglia di due delle ragazze (cugine) non scherza. Insomma, ho riso veramente moltissimo, specialmente con la prima stagione, e sono stata contenta di sapere che ne verrà prodotta una terza. Del resto non solo ha vinto alcuni premi, ma in patria è stata un successo clamoroso.
sabato 7 settembre 2019
i frutti del book-crossing 2
Non so se mi crederete. Passiamo metà della vita a deridere ciò in cui altri credono, e l'altra metà credere in ciò che altri deridono.
Stefano Benni è un autore noto, però io non avevo mai letto nulla di suo fino a che non ho trovato questo libro nella casetta del book-crossing, quella nuova. Si tratta di una raccolta di racconti con un trait d'union - il fatto che a raccontarli siano alcuni personaggi che affollano il bar sotto il mare del titolo. Si tratta di storie spesso esilaranti quando non surreali o assurde. Mi sono divertita molto a leggerlo e non posso che plaudere all'inventiva di Benni.
Quelli che hanno apprezzato Il Codice Da Vinci probabilmente apprezzerebbero anche questo libro. A me invece Il Codice Da Vinci ha fatto cagare e anche questo mi è sembrato una cagata pazzesca. Non mi sento di aggiungere altro, se non che perlomeno è scritto in italiano corretto e scorrevole.
Mi piacerebbe sapere chi gestisce le casette del book-crossing cittadine. A giudicare dal fatto che due su tre straripano di edizioni stagionate, qualcuno che ha accesso alla biblioteca di un ultranovantenne XD Il lato positivo per me è che ci trovo dei libri con delle belle copertine vintage, vedi questo qui che è del 1966. Il romanzo invece è di inizio Novecento ed è stato distribuito anche con il titolo di La tragedia di Mountheron. Non ho trovato informazioni sull'autore, tale Frank Barrett, a parte che è vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento. In grande contrasto con la lettura precedente, questo tomo mi ha divertito parecchio perchè trovo che i romanzi di quel periodo siano particolarmente godibili, pieni come sono di svenevoli pulzelle e gentiluomini armati di sentimenti puri che affrontano con coraggio e abnegazione le tragedie della vita. Una forma di fantasy, insomma. Qua abbiamo un nobile inglese costretto a vivere in clandestinità all'estero perchè ingiustamente condannato a morte per l'omicidio del fratello. Unica sua compagna la figlia, da lui rapita da piccola e da tutti creduta morta, come del resto anche lui. La fanciulla però, appreso il segreto del padre, decide di tornare in Inghilterra per cercare le prove della sua innocenza a riabilitarlo, cosa che gli servirebbe anche per poter sposare il suo innamorato. Ne verrebbe fuori un bel film in costume.
E fu così che il sedicenne Tom dall'Inghilterra andò nel West a cercare l'oro e a combattere contro gli indiani cattivi insieme allo zio Harry del titolo. Perchè ho letto questo che è un libro per ragazzi? Perchè non so resistere alle copertine vintage quando ne trovo qualcuna della casetta del book-crossing. Questo libro è del 1961 e contiene anche una dedica; peccato che un lato sia un po' rovinato. L'autore è un tale G. A. Henty, prolifico quanto controverso autore inglese vissuto nell'Ottocento: egli fu infatti tacciato di razzismo e xenofobia già ai suoi tempi. Questo racconto mi pare abbastanza neutro da questo punto di vista, è infatti una storia di avventura in puro stile western e di sicuro a un ragazzino degli anni sessanta sarà piaciuta molto.
La striscia rosa dell'alba irrorava di luce i pini del viale delle terme. lentamente i contorni del Circo Massimo cominciavano a delinearsi, i lampioni si spegnevano e le vestigia del Palatino si definivano in maniera sempre più netta.
Quelli che hanno apprezzato Il Codice Da Vinci probabilmente apprezzerebbero anche questo libro. A me invece Il Codice Da Vinci ha fatto cagare e anche questo mi è sembrato una cagata pazzesca. Non mi sento di aggiungere altro, se non che perlomeno è scritto in italiano corretto e scorrevole.
Tre gentiluomini inglesi, con i servi e le guide, cavalcavano lungo la strada che da Atene conduce a Corinto. Erano giunti nel pomeriggio del giorno precedente a Megara, avevano visitato le rovine delle mura ciclopiche, e si erano rimessi in viaggio, in quel mattino d'aprile, sperando di giungere a Corinto verso il mezzodì.
Mi piacerebbe sapere chi gestisce le casette del book-crossing cittadine. A giudicare dal fatto che due su tre straripano di edizioni stagionate, qualcuno che ha accesso alla biblioteca di un ultranovantenne XD Il lato positivo per me è che ci trovo dei libri con delle belle copertine vintage, vedi questo qui che è del 1966. Il romanzo invece è di inizio Novecento ed è stato distribuito anche con il titolo di La tragedia di Mountheron. Non ho trovato informazioni sull'autore, tale Frank Barrett, a parte che è vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento. In grande contrasto con la lettura precedente, questo tomo mi ha divertito parecchio perchè trovo che i romanzi di quel periodo siano particolarmente godibili, pieni come sono di svenevoli pulzelle e gentiluomini armati di sentimenti puri che affrontano con coraggio e abnegazione le tragedie della vita. Una forma di fantasy, insomma. Qua abbiamo un nobile inglese costretto a vivere in clandestinità all'estero perchè ingiustamente condannato a morte per l'omicidio del fratello. Unica sua compagna la figlia, da lui rapita da piccola e da tutti creduta morta, come del resto anche lui. La fanciulla però, appreso il segreto del padre, decide di tornare in Inghilterra per cercare le prove della sua innocenza a riabilitarlo, cosa che gli servirebbe anche per poter sposare il suo innamorato. Ne verrebbe fuori un bel film in costume.
- Non posso essere di nessun aiuto qui, Carrie. Non potrei nemmeno guadagnarmi da vivere, anche se qualcuno mi aiutasse a trovare un posto. Per andare militare sono ancora troppo giovane. Non è che voglia andar via, e a nessun costo partirei se avessi la possibilità di aiutarvi un po'! Sono sicuro che anche a voi dispiacerebbe se accettassi un impiego che non sarebbe piaciuto al babbo e alla mamma, e non desse nessuna speranza di un avvenire migliore. Invece, se vado laggiù, posso mandarvi tutto quello che guadagno.
E fu così che il sedicenne Tom dall'Inghilterra andò nel West a cercare l'oro e a combattere contro gli indiani cattivi insieme allo zio Harry del titolo. Perchè ho letto questo che è un libro per ragazzi? Perchè non so resistere alle copertine vintage quando ne trovo qualcuna della casetta del book-crossing. Questo libro è del 1961 e contiene anche una dedica; peccato che un lato sia un po' rovinato. L'autore è un tale G. A. Henty, prolifico quanto controverso autore inglese vissuto nell'Ottocento: egli fu infatti tacciato di razzismo e xenofobia già ai suoi tempi. Questo racconto mi pare abbastanza neutro da questo punto di vista, è infatti una storia di avventura in puro stile western e di sicuro a un ragazzino degli anni sessanta sarà piaciuta molto.
mercoledì 4 settembre 2019
c'è stato un tempo in cui esternavo idee e opinioni
L'altro giorno ho visto una tizia che si stava facendo un selfie davanti all'agenzia di pompe funebri. Ho subito visualizzato il post su Instagram con i vari tag: #seppellisciilnonno #dopotregiornipuzza #finalmentelibera. Ho anche pensato che anni fa sarei partita da questo episodio per scrivere un post sui selfies ed esprimere il mio pensiero in proposito, magari snocciolando qualche dato scientifico/psicologico sul motivo per cui la gente ne è ossessionata, ecc. Al momento attuale invece mi viene da riassumere tutto ciò con un semplice i selfies mi hanno rotto il cazzo. L'aumento di popolarità dei social network e il conseguente aumento di esternazioni e condivisioni mi ha portato per reazione a cuocere sempre di più nel mio brodo, a fare cose senza dirlo a nessuno e a non rivelare i miei pensieri e i miei stati d'animo. Difatti ormai su Facebook non ci scrivo quasi più, ci vado solo per seguire alcuni gruppi o restare in contatto con un paio di persone che sento solo lì. Su Instagram posto foto senza nessun tag, così le vedono solo i soliti quattro gatti che mi seguono. Devo dire che anche aver abbandonato Flickr alla fine è stata la scelta giusta, ora me ne sto su Tumblr dove nessuno mi trova e la cosa è molto rilassante. Sì, è piacevole la solitudine virtuale, la visualizzo come una persona che se ne sta al centro di un'oasi di quiete mentre tutti intorno gridano e si agitano. Idee e opinioni le esterno a pochi intimi, che mi sembra abbia molto più senso, anche perchè quando lo faccio la cosa è seguita da uno scambio di altre idee e opinioni, mentre fare affermazioni sui social a che cosa porterebbe? A qualche like, a qualche commento di gente che o mi dà ragione (lasciando il tempo che trova) o riesce a inferocirmi dimostrando che non ha capito niente di quanto ho scritto o che è un emerito imbecille (ricordo il consiglio secondo il quale è meglio tacere e dare l’impressione di essere stupidi, piuttosto che parlare e togliere ogni dubbio che purtroppo in molti ignorano). A parte che: gliene può fregare qualcosa alla ggente delle mie idee e delle mie opinioni? No. Se altri si dessero la stessa risposta, sarebbe un mondo migliore XD
lunedì 2 settembre 2019
un mese in quattro foto: agosto
Nell'armadio dei ricordi non possono mancare le mie vecchie Barbie. Questa è sempre stata la mia preferita; dovrebbe essere una Barbie Malibù. La preferisco alla Barbie classica perchè ha un viso e un fisico più da ragazzina. Dietro si vede un orsetto molto vissuto; si tratta di Ciccio, qui in versione Ciccia. Era il mio compagno inseparabile, un miracolo che sia arrivato quasi intatto fin qui. Da bambina mi ero inventata tutta una famiglia, ma avendo solo due orsetti presi a vestirli e truccarli da femmina alternatamente.
Una delle due lapidi rimaste nel cimitero abbandonato di Pideura. Per le mie camminate mi sono data dei punti di arrivo e di partenza calcolati in base alla distanza che voglio percorrere e questo cimitero è uno di essi.
Ad agosto abbiamo avuto il nostro momento di notorietà nazionale quando ha preso fuoco un'azienda di logistica. Questa è la colonna di fumo come la si vedeva dalle colline, quella del secondo giorno. Ce ne sono voluti quasi tre perchè il fuoco fosse domato completamente. Non c'è stata nessuna fuga nè scena di panico come qualche testata ha riportato, ma di certo tra la gente c'è stata preoccupazione malgrado le rassicurazioni sul controllo dell'aria.
Un gufo scolpito nella pietra serena al museo di Firenzuola. In realtà ci spiegava il ragazzo della Proloco che non è davvero pietra serena; esteriormente è uguale, ma si tratta di un materiale diverso.
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