Fino ad ora sono stata così fortunata con il tempo che ormai sono viziata, così quando vedo dalle previsioni che nel posto dove dovrei andare oggi è prevista pioggia, decido di seguire invece il sole e cambio meta. Riprendo dunque il trenino che mi ha portato fino a qui e raggiungo Gifu, città in cui in realtà non c'è molto da vedere e che è famosa soprattutto per la pesca con i cormorani che però si svolge col buio.
Scesa in stazione, apprendo che per raggiungere il castello occorre prendere l'autobus. Confesso che cerco di evitare gli autobus anche qui in Italia, perchè spesso le fermate non vengono annunciate e ho la paranoia di scendere nel posto sbagliato. Questo però è un autobus ganzo con il display e quindi scendo nel posto giusto.
Il castello di Gifu è stato interamente ricostruito sul luogo di quello originariamente edificato nel 1200 e poi restaurato da Oda Nobunaga nella seconda metà del 1500. Adesso ospita un museo e anche se non è originale vale la pena visitarlo perchè si trova in una posizione magnifica sulla cima di una collina da cui si può ammirare tutto il circondario a 360°.
Scendendo con la funivia vedo questa bella pagoda, ma la faticaccia che ho già fatto per raggiungere il castello mi fa desistere dall'andarla a visitare.
Dopo aver attraversato il bellissimo parco che sta alla base della collina del castello, raggiungo il fiume Nagara vicino al quale vedo parcheggiate le barche per la pesca con il cormorano.
Attraverso Kawaramachi, che era l'antico quartiere commerciale, e vado ad ammirare una delle statue note come Daibutsu, Grande Buddah. Quella che si trova presso il Shōhō-ji è alta 13,7 metri ed è stata completata nel 1832 dopo 38 anni di lavoro! E' il terzo daibutsu del Giappone come grandezza ed il suo scopo sarebbe di evitare carestie e gravi terremoti. Chissà se funziona...
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questo piccolo corridoio di torii rossi mi ricorda Fushimi Inari Taisha |
Cammina cammina, raggiungo infine l'Inaba Jinja e scopro che mi sono persa il festival annuale. Peccato perchè vedere un matsuri è uno dei miei desideri, ma poichè quasi tutti si svolgono in estate quando le temperature sono infernali e quindi in Giappone non ci andrò mai, mi sono messa l'animo in pace. Vedo comunque alcuni dei carri, parcheggiati alla base del santuario, inoltre ci sono bancherelle con cose da mangiare e un po' di mercatino delle pulci, oltre a un palco dove si alternano a cantare diverse persone. Due parole sul tempio che ha origini antichissime: pare sia stato fondato nell'anno 82 sul monte Kinka, ma nel 1539 lo hanno traslocato dove si trova ora. I Giapponesi sono un popolo meraviglioso anche per questo... come se noi avessimo traslocato San Pietro!
Arrivo in stazione con un certo anticipo e ne approfitto per fare due passi nel centro commerciale e fare merenda prima di riprendere il trenino.
Neanche stasera mi riesce di mangiare il manzo di Hida, ma in compenso mi faccio fuori questo ramen semplicemente paradisiaco da Ekimaeken, lo stesso locale dove ho mangiato ieri sera.