In realtà non è che abbia fatto tutte queste cose, è solo che, non sopportando il caldo, quelle che ho fatto mi hanno molto provato fisicamente.
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Rovigno |
Per esempio, la vacanza in Croazia - per essere precisi in Istria. Una volta entro la metà di giugno si aveva la certezza di un caldo tranquillo e sopportabile, ma in epoca di cambiamenti climatici non è più possibile prevedere nulla e quindi abbiamo beccato cinque giorni di caldoporco. Peccato, perchè di posti belli ne abbiamo visti molti e mi sarebbe piaciuto godermeli di più, senza grondare sudore da ogni poro e senza smadonnare sul selciato sconnesso. Difatti con i sandali, che indossavo per non lessarmi le estremità, non sono abituata a camminare bene, inoltre ho i piedi di burro che per giunta col caldo si gonfiano, così che anche il paio più comodo in mio possesso già a metà giornata mi procurava notevole disagio. Abbiamo esordito con due soste non croate, ovvero Muggia e la slovena Pirano, prima di raggiungere il paese di Verteneglio dove alloggiavamo. Nei tre giorni successivi siamo stati a Parenzo, Rovigno, Valle, Dignano, Pola, Fasana, Buje, Buzet, Montona, Grisignana e Umago, alternando borghi sul mare ad altri in collina. Se i posti sul mare sono tutti tenuti benissimo, di quelli montanari alcuni sono curati, altri lasciati all'abbandono, ed è un peccato perchè sono tutti molto pittoreschi. Sulla via del ritorno due tappe italiane: la Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia e il Castello del Catajo a Battaglia Terme. Insomma, temperature infernali a parte la vacanza è andata bene, abbiamo anche mangiato tante cose buone e la gattara che è in me ha goduto perchè abbiamo incontrati moltissimi felini.
L'altra grossa fatica è stato il concerto di The Cure a Firenze. Poteva andare peggio, lo so, perchè Firenze sta in una conca e ci può fare un caldo devastante. Se non altro ci faceva caldo come da me e la sera ha un po' rinfrescato (anche se in mezzo al carnaio non si è notato molto). Il concerto è stato bellissimo, Robert Smith era in gran forma e sono stata molto contenta di essere andata anche se è stato un massacro per la mia schiena, per non dire che alle tre di notte mi è scoppiato un mal di testa che mi è passato solo dopo dodici ore. Loro però meritano il sacrificio.
Per il resto è stato il solito alternarsi di solite cose e rognette, tipo dover fare la mammografia; incredibile che la tetta non sia sgusciata via dal macchinario, visto il sudore! Ci sono stati un pranzo in collina e una cena in appartamento con dei nostri amici, un affogato al caffè per festeggiare un compleanno e pure il Palio del Niballo. C'è stato anche uno di quei felici accidenti ai quali in passato avrei dato un gran peso ma che fortunatamente ho imparato a prendere per quello che sono: accidenti e basta, appunto. Il Museo Poldi Pezzoli di Milano ha postato sul proprio profilo Instagram una foto da me scattata, quella che vedete qui sopra. Mi sono sentita lusingata e sorpresa, anche perchè Instagram l'ho sempre considerato un passatempo divertente più prossimo a un giochino che a un serio impegno fotografico; questo non per dire che ci posto schifezze, ma che sono conscia di come un filtro ben assestato possa rendere accattivante un'immagine altrimenti banale. Ad ogni modo al momento in cui scrivo ci sono 409 likes, anche se non so se sono tutti per la mia foto o per la frase che l'accompagna. Potrei illudermi che sia vera la prima e crogiolarmi in un brodetto di giuggiole, però fa troppo caldo per questo.
In compenso ho deciso di dare l'addio definitivo a Flickr dopo l'ennesimo problema tecnico che mi ha impedito di accedere al mio profilo per alcuni giorni. Da principio mi è mancato il contatto quotidiano con alcune persone che seguivo, ma poichè negli ultimi mesi Flickr per me è più che altro fonte di frustrazione, penso sia stato meglio darci un taglio.
In compenso ho deciso di dare l'addio definitivo a Flickr dopo l'ennesimo problema tecnico che mi ha impedito di accedere al mio profilo per alcuni giorni. Da principio mi è mancato il contatto quotidiano con alcune persone che seguivo, ma poichè negli ultimi mesi Flickr per me è più che altro fonte di frustrazione, penso sia stato meglio darci un taglio.