Nel caso vi chiedeste il motivo della definizione di marzo, eccolo: incompleto perchè al momento in cui scrivo il bilancio del mese ne manca un terzo, quello trascorso in Giappone. Non sapevo se fare un bilancio parziale o aspettare di tornare per farlo completo, e alla fine ho deciso per una pubblicazione regolare benchè incompleta. Dei primi due terzi di marzo non c'è da dire molto. Ho proseguito con le pulizie, il riordino e il mal di schiena, e se vi state chiedendo perchè ci metto così tanto il motivo è proprio nell'ultima voce. Se non avessi i problemi che ho alla schiena avrei finito molto prima e con meno sofferenza, ma tant'è. In realtà anche riguardo alla campagna di pulizia ho dovuto riflettere. In vista del viaggio avrei forse dovuto mettermi a riposo e cercare di partire senza dolori, però non mi andava di lasciare le cose a metà. Benchè non fossi sicura che sarei riuscita a finire tutto prima di partire, ho voluto comunque darci sotto in modo da avere il meno possibile da fare al mio ritorno. Acciacchi a parte, devo ammettere che ho provato molto soddisfazione a rimuovere i quintali di polvere per fare tornare letteralmente tutto a risplendere. Alla fine però ho dovuto arrendermi, anche perchè nella settimana in cui avrei potuto finire sono tornati alcuni artigiani e dovendo badare a loro non ho potuto pulire.
alcune foto di Masahisa Fukase |
Sul fronte delle gite, sono stata a Milano perchè sennò chiudevano una mostra che volevo vedere. Ovviamente ne ho approfittato per incontrare anche il figlio minore che però, ancora sotto i fumi dell'alcool ingollato la sera precedente, aveva scordato dove e quando dovevamo incontrarci e mi ha lasciata ad attenderlo per mezz'ora davanti al duomo, dove almeno mi ha attaccato bottone solo una signora che mi ha fatto una lezione di storia dell'arte, fortunatamente gratuita. Prima di vedermi col figliolo ero stata alla Galleria Carla Sozzani a visitare la mostra di Masahisa Fukase, fotografo recentemente scomparso, amico di Daido Moriyama. La mostra mi è piaciuta molto, in particolare ho apprezzato la serie dei corvi (per cui è famoso), le foto scattate dalla finestra alla moglie Yoko e i meravigliosi ritratti di gruppo della sua famiglia. Per restare in tema, a pranzo siamo stato all'Oasi Giapponese, in via Montecuccoli 8, un altro posto dov'è possibile mangiare la vera cucina giapponese; il figlio ha preso un misto di sushi e io mi sono scofanata il set ramen (che comprendeva anche pollo fritto e gyoza), concludendo con una coppa di gelato al tè verde. Gnam!
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scatto molto imperfetto fatto col cellulare |
Infine siamo andati al MUDEC a vedere la mostra “A Visual Protest. The Art of Banksy”, e abbiamo avuto una botta di culo perchè non abbiamo pagato il biglietto in quanto era offerto da non ricordo quale sponsor. Avendo scelto il giorno per visitarla in modo del tutto casuale è stata una bella sorpresa, oltre che un risparmio di €32! La mostra ci è piaciuta; non è autorizzata dall'autore che notoriamente difende il proprio anonimato con le unghie e coi denti, ma è stata una bella occasione per vedere diversi suoi lavori tutti insieme.