La nebbia era una striscia di ovatta morbida adagiata sul contorno della montagna.La guardò un istante, soffermandosi a pensare a quanto fosse simile al bailong, il grande drago bianco: un lungo, gigantesco serpente di nuvola leggera quale protezione e buon auspicio.
Questo libro è stata una gran bella sorpresa. Come raccontato nelle cronache lucchesi, ho assistito alla sua presentazione e mi sono incuriosita abbastanza da volerlo acquistare. Per fortuna ho lasciato i pregiudizi da parte nell'affrontarne la lettura, difatti confesso di soffrire di una forma di snobismo che, visto l'elevato numero di lavori di scrittori giapponesi DOC che mi scodello, mi porta a diffidare preventivamente degli autori non giapponesi che si cimentano col paese del Sol Levante. Linda Lercari è riuscita a creare una storia che è molto giapponese utilizzando uno stile pacato benchè accattivante, indulgendo su descrizioni di natura e stagioni, accompagnando il lettore in un mondo esotico e sconosciuto che riesce a rendere familiare e vicino. Approvo anche il metodo di non usare le note per spiegare il significato dei termini in giapponese, fornendone la traduzione in corso d'opera; questo rende certamente la lettura scorrevole e meno frammentaria. Quanto alla trama, poichè gira intorno a un segreto chiaramente non mi posso sbilanciare più di tanto a narrarla; diciamo solo che si tratta della storia di un rapporto molto forte tra un samurai e il suo signore e di come questo rapporto risulti essere diverso da quello che il signore stesso ha sempre creduto. Il segreto io l'ho capito a pagina settanta, ma questo non ha per nulla rovinato la lettura delle pagine restanti, anzi. Questa storia intima e delicata vale sicuramente la pena di essere gustata fino in fondo. Un regista che sapesse il fatto suo potrebbe anche trarne una bella pellicola, rigorosamente interpretata da attori giapponesi, si capisce XD
Di tanto in tanto rileggo questa recensione e sorrido piena di gratitudine!
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