mercoledì 10 ottobre 2018

Guchi vuole farsi del male (ovvero: guardare film aspettandosi che facciano schifo)


Ho già detto che detesto i remake e in questo caso ero curiosa di vedere che razza di porcheria era stata fatta, viste anche le critiche negative che avevo letto. Premetto che ho visto il Ben Hur classico, quello del 1959 che ha vinto undici Oscar, almeno due volte, se non tre. Si tratta di una di quelle pellicole che non si possono non vedere perchè malgrado l'altisonante tono biblico, resta pur sempre una pietra miliare. In questa nuova versione la trama ha subito alcune modifiche ma è soprattutto nella maniera in cui la storia viene narrata che ho notato la differenza maggiore. Se il Ben Hur del 1959 è epico, questo ha una dimensione più umana. Detto ciò, non posso dire che sia stato orrido come mi aspettavo; chi non ha visto quello più famoso potrebbe anzi apprezzarlo. Secondo me è un prodotto che non ha niente di meno dei soliti film di azione che raggiungono i nostri schermi, pur non vantando meriti particolari. La celeberrima scena della corsa sulle bighe è tosta quanto basta e mi è piaciuta anche la battaglia navale. Insomma, come film di intrattenimento senza troppe pretese ci può stare.



E poi se di un film leggo recensioni senza vie di mezzo, ovvero c'è chi gli dà cinque stelle e chi dice che è ùrendo, a me viene ancora di più la curiosità di vederlo, di conseguenza eccomi ad affrontare un fantasy russo. Intanto devo dire che vedere qualcosa di diverso dal solito non può che fare bene ai neuroni e se non altro in questo film ci sono alcuni aspetti che meritano proprio perchè originali ai nostri occhi abituati alle americanate. In compenso la storia è fondamentalmente prevedibile: un amore tra la bella e il mostro che finisce bene malgrado tutti i peggiori presupposti. Insomma, credo che un film così lo si debba prendere come una favola, nè più nè meno, e in quest'ottica è più che dignitoso.


Avevo già accennato al film Shadowhunters quando avevo parlato della serie, film che ai fan dei romanzi non era affatto piaciuto. Con tale presupposto e avendo gradito la serie, avrei anche potuto fare a meno di guardarlo, ma ero troppo curiosa e non ho resistito. Il film parte bene, nel senso che da subito appare più vicino allo spirito dei libri, ma ben presto se ne discosta, oltre a pasticciare la trama. Nella seconda parte pare quasi che la sceneggiatura sia stata scritta in stato d'ebbrezza e ne è uscito uno strazio insopportabile. Le uniche cose degne di nota di questo film sono Aidan Turner e Godfrey Gao (quest'ultimo appare solo per pochi secondi ed è un gran peccato).

2 commenti:

  1. Io anche ultimamente mi sono dato ai film diciamo non proprio di prima visione specie russi e scandinavi tra fantasy storia e fantascienza quello del drago lo avevo visto tempo fa, alcuni non sono male anche se un po' faticosi se vanno oltre le due ore e mezza.

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