Tratto da un lavoro di Tennessee Williams, questo film per la TV del 2003 era stato preceduto da una versione del 1961 che vedeva protagonisti Vivien Leigh e un giovanissimo Warren Beatty; questo l'ho visto perchè vi recitano due attrici che mi piacciono molto, Helen Mirren e Anne Bancroft. La storia è la solita declinazione del tema cinquantenne con il toy-boy. Karen Stone (Helen Mirren) è un'attrice americana sposata con un uomo molto ricco che l'adora; dopo il flop del suo ultimo lavoro teatrale, decide di abbandonare le scene e si mette a viaggiare insieme al marito che però muore di infarto lungo la via. Karen, ricca, vedova e senza più alcun impegno lavorativo e sociale, decide di restare a vivere a Roma per godere di questa libertà. Comincia a frequentare una contessa italiana decaduta che si mantiene presentando giovanotti di bell'aspetto a donne ricche e straniere e riscuotendo una commissione dalle cifre che i bellimbusti riescono a estorcere alla malcapitata di turno. La contessa presenta a Karen alcuni di queste marchette (come lei stessa li chiama), ma Karen ha abbastanza buon senso da mangiare la foglia, almeno fino a quando non si trova davanti Paolo di Lio (Olivier Martinez). Il corteggiamento va avanti per qualche tempo fino a che sembra che Karen riesca ad avviare la relazione alle proprie condizioni, ma resta il fatto che lui è lì solo per i soldi. Finirà naturalmente male, come da copione. Non potendo fare paragoni nè con il romanzo nè con il film del 1961, mi limiterò a dire che questo l'ho trovato dignitoso ma non entusiasmante; di sicuro la gran parte la fa Helen Mirren che è ottima come sempre. Non mi è ben chiaro che cosa voglia significare la figura del giovane vagabondo che segue Karen e al quale alla fine lei si concede (spero dopo averlo infilato nella vasca da bagno e strofinato per bene): forse simboleggia la definitiva caduta nell'abisso? Mah!
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