lunedì 27 agosto 2018

il neurone collassato, ovvero: quando Guchi vede film particolarmente cretini perchè fa troppo caldo


Alla fine è successo che ho fatto l'abbonamento a Netflix, il quale, nella pagina d'apertura, mi propone sempre cose nuove da vedere in base ai miei gusti. Il problema è che ho guardato degli anime e Netflix deve aver concluso che ho 15 anni, perciò mi ha proposto tutta una serie di commedie leggere con protagonisti adolescenti. Dopo averle scansate per qualche tempo, complice il caldo che abbassa le difese immunitarie alle idiozie, ho deciso che tanto valeva buttarci un occhio. Insomma, ci manca giusto che mi metta a leggere i libri della collezione Harmony e poi sono a posto...



The Kissing Booth





La sedicenne Elle ha un grave problema esistenziale: si è innamorata del fratello maggiore del suo amico Lee. Il problema è che Lee non è un amico qualunque; i due sono nati lo stesso giorno e da allora sono sempre stati insieme, condividendo ogni momento delle loro vite. Hanno anche fatto una lista di regole da seguire, una delle quali vieta espressamente l'innamoramento nei riguardi di altri membri della famiglia. Lee infatti ha un complesso di inferiorità nei confronti del fratello Noah, che è sempre perfetto ed ha sempre ottenuto tutto. Insomma, a lui sembra che Elle sia l'unica cosa che lui non ha mai avuto e ne è geloso. Per questo Elle e Noah tengono nascosta la loro relazione, ma tanto alla fine si fanno scoprire, Lee dà di matto, però siccome è una commedia adolescenziale americana, alla fine tutto finisce bene. Che dire? La faccia di Joey King (Elle) non mi piace, Jacob Elordi (Noah) è un gran pezzo di manzo, ma il mio preferito è Joel Courtney (Lee) perchè ho un debole per gli sfigati.



L'A.S.S.O. nella manica



Il titolo originale di questo film è The DUFF, ovvero: The Designated Ugly Fat Friend. L'acronimo fa riferimento a chi, in ogni gruppo di persone fighe, è quello meno bello o interessante (anche se non necessariamente grasso e brutto), quello che tutti trattano da amico solo perchè è il più abbordabile e perchè sperano che faccia da tramite per gli altri. Il DUFF della situazione è Bianca; non che sia grassa o brutta, appunto, ma mentre le sue due migliori amiche sono delle belle ragazze che fanno girare la testa a tutti, lei indossa felpone e preferisce i film dell'orrore alle feste. Ogni DUFF che si rispetti in ogni commedia adolescenziale americana deve prima o poi subire la metamorfosi da bruco a farfalla e così sarà anche per Bianca, con in più il fatto di accorgersi che il ragazzo per il quale ha una cotta è un idiota e che invece quel gran figone del suo amico d'infanzia è molto migliore di quanto sembri. Mae Whitman, ovvero Bianca, mi è stata molto simpatica, così come il suo personaggio (molto di più della Elle del film precedente). Il messaggio è il solito: non importa quanto sei bello se sei un idiota, la vera bellezza è dentro di noi.  Decisamente adatto a un film per adolescenti che credono ancora alle favole XD


Alex Strangelove 


In questo caso il protagonista è un ragazzo.  L'adolescente Alex (Daniel Doheny) è ancora vergine perchè attende la ragazza giusta, ma anche quando la trova non si decide a compiere il grande passo. A una festa conosce Elliott, un suo coetaneo gay (interpretato da Antonio Marziale che dovrei aver intravisto in Altered Carbon ma che non ricordo)  ed ecco che comincia a dubitare del proprio orientamento sessuale fino a quando non deve finalmente ammettere la verità. Anche questo è un film carino in cui le scene che mi hanno fatto più ridere sono state quelle con al centro il miglior amico di Alex (Daniel Zolghadri). Una commedia leggera sul coming out che in qualche misura si potrebbe assimilare a Tuo, Simon (che però mi è piaciuta di più).


#Realityhigh



Questo film è quello che mi è piaciuto di meno tra tutti questi. Intendiamoci: nessuna delle commedie descritte in questo post brilla per originalità, sono argomenti e situazioni visti e rivisti, la differenza sta tutta nel modo in cui le storie vengono raccontate. Ecco, questa è meno briosa e umoristica delle altre e quindi prevale il gusto del già visto. Dani (Nesta Cooper) è il solito brutto anatroccolo bulleggiata fin dall'infanzia dalla ragazza più carina e popolare della scuola, che in realtà è gelosa di lei per via di un ragazzo che piace a entrambe (Keith Powers). Arriva il giorno in cui il ragazzo in questione preferisce il brutto anatroccolo e l'altra decide di vendicarsi. Sì, come al solito va tutto a finire bene. Non ho provato particolare empatia/simpatia per nessuno dei personaggi, mi sa che la più simpatica è la sveglia sorellina della protagonista. Da notare che i due personaggi principali sono afroamericani, segno che il politically correct è un dato di fatto nelle produzioni statunitensi. Notavo anche negli altri film che non mancano mai rappresentanti dei vari gruppi etnici così come personaggi di diversi orientamenti sessuali. Non sono ben sicura che tutto ciò avvenga per un tentativo di realismo (la vita vera è così: è bella perchè è varia) o piuttosto per non scontentare nessuno. Temo la seconda però.

You Get Me


Se gli altri film erano commedie, questo vuole essere un thriller in stile Attrazione fatale, difatti abbiamo una pazza furiosa che, dopo quella che per il protagonista è stata solo una scappatella in conseguenza ad un litigio con la sua ragazza, mette in atto una vera e propria persecuzione con rapimento finale. E' stato bello cambiare genere, anche se l'unica cosa notevole di questo film è l'azzurro degli occhi di Taylor John Smith.

2 commenti:

  1. Anche io in queste sere d'agosto ho visto "The kissing booth" "Alex stangelove" e anche "Date and Switch" Comincio a chiedermi se questa regressione adolescenziale sia solo colpa del caldo. :D

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    1. Guarda, sono tre mesi che ascolto solo musica anni Ottanta... Mi sa che forse è un desiderio di tornare giovani ;)

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