Questo western ambientato nel 1892 è un film bello, ma non bellissimo. Difatti non mi ha convinto al 100% malgrado l'ottima performance di Christian Bale che interpreta un capitano dell'esercito, veterano della guerra contro i nativi americani. Egli ha compiuto diverse atrocità sul campo e appare indurito e disincantato; l'ultimo incarico che gli viene affidato prima del pensionamento è di accompagnare capo Falco Giallo, malato terminale, e la sua famiglia nella loro terra d'origine. Il capitano però odia ferocemente il cheyenne, col quale in passato si è scontrato più di una volta; vuole rifiutare l'incarico, ma questo gli costerebbe la corte marziale, e quindi finisce per acconsentire. Comincia così un viaggio che, lontano dalla pompa magna della partenza ufficiale, immortalata dalla stampa e benedetta dal presidente degli Stati Uniti, esordisce con il vecchio nemico che viene messo in catene, per poi diventare amico e alleato dopo che lungo la strada avvengono alcuni incontri drammatici. Perchè non mi ha convinto? Intanto perchè la vicenda è tutta incentrata sul capitano e gli altri bianchi, non lasciando alcuno spazio alla voce dei nativi, e questo in una pellicola del 2017 non è più accettabile, poi perchè ho trovato poco giustificato il totale cambiamento di atteggiamento del capitano che passa dall'odio cieco al sostegno incondizionato, quasi come se fino ad allora fosse vissuto in una bolla e non gli fosse mai passato per la testa che i bianchi possono essere cattivi tanto e più dei nativi.
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