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fonte: http://www.librivintage.it/ |
Il mese si è aperto con la polemica sull'introduzione del balzello sui sacchetti di plastica. Sul faccialibro ne ho lette di tutti i colori, perfino da persone che normalmente non dicono particolari fesserie. A me la cosa economicamente non cambia nulla; visto che non sono normale, sono più di vent'anni che non prendo una sporta al supermercato visto che ho sempre le mie, così come dall'ortolana in piazza riciclo a oltranza quelle che mi dà lei. Insomma, restano solo le sportine di frutta e verdura del negozio in cui vado un paio di volte a settimana (al supermercato le compro solo in caso di estrema necessità perchè la qualità non mi soddisfa).
La cosa triste per me comunque non è tanto il dover pagare le sportine, quanto il comportamento del governo. Ci sarebbero stati tre anni di tempo per informare, educare e sensibilizzare i cittadini al problema della plastica, ma come al solito non si è fatto nulla e si è scelta la via del balzello che è servita solo ad esacerbare gli animi senza insegnare nulla di ecologico a nessuno.
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meno male che su Facebook c'è stato anche modo di farsi due risate |
La cosa triste per me comunque non è tanto il dover pagare le sportine, quanto il comportamento del governo. Ci sarebbero stati tre anni di tempo per informare, educare e sensibilizzare i cittadini al problema della plastica, ma come al solito non si è fatto nulla e si è scelta la via del balzello che è servita solo ad esacerbare gli animi senza insegnare nulla di ecologico a nessuno.
A parte la plastica, gennaio mi è sfuggito di mano senza particolari avvenimenti. Il giorno dell'Epifania col marito siamo andati a Cesenatico: passeggiata sulla spiaggia e poi lungo il portocanale, dove ogni anno viene allestito il presepe sulle navi. Le statue sono orride, ma il colpo d'occhio merita, ovviamente quando è buio che così rende di più. Al mare poi ci sono tornata un'altra volta da sola a fare foto, ma il sole non ha retto per molto. Queste sono state le uniche gite fuori porta del mese, a parte quella a Milano.
Sono anche stata a teatro con la mia amica del corso di recitazione: lo spettacolo, intitolato La strada di casa, trattava dell'esodo dei greci dall'Asia Minore negli anni Venti. Ci è piaciuto molto, e non solo a noi, a giudicare dagli applausi che non finivano più.
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Lianca Pandolfini, la brava attrice di La strada di casa |
Sono anche stata a teatro con la mia amica del corso di recitazione: lo spettacolo, intitolato La strada di casa, trattava dell'esodo dei greci dall'Asia Minore negli anni Venti. Ci è piaciuto molto, e non solo a noi, a giudicare dagli applausi che non finivano più.
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