Il rintocco della campagna che richiamava alla messa alle dieci del mattino infranse la gelida atmosfera attorno al piccolo villaggio su uno dei contrafforti della Sierra Nevada. I suoi echi metallici si perdevano giù per i dirupi, quasi volessero schiantarsi contro le falde della Contraviesa, la catena montuosa che da sud chiude la fertile valle percorsa dai fiumi Guadalfeo, Adra e Andarax, con i loro affluenti che scendono dalle cime innevate.
Essendo nati entrambi a Barcellona, tendo sempre a paragonare Ildefonso Falcones a Carlos Ruiz Zafón. Del primo avevo già letto La cattedrale del mare, il romanzo che ha scritto per primo e che gli ha fatto guadagnare la fama. Questo secondo lavoro, ambientato tra la fine del 1500 e l'inizio del 1600, vede protagonista il morisco Hernando, nato dallo stupro della madre ad opera di un prete cattolico. Educato sia al cristianesimo che all'islam, Hernando riesce a barcamenarsi tra i due mondi e a salvarsi in molti difficili frangenti, fino a vivere felice e contento con la nuova famiglia che si è creato sposando una cristiana. L'impressione che mi ha fatto questo romanzo è la stessa che mi fece il primo: ho apprezzato molto la ricostruzione storica, di meno le vicende del protagonista, soprattutto quelle amorose. Per me comunque Falcones sta a Ruiz Zafón come un film da multisala sta a una pellicola d'essay: va bene come passatempo, ma non è il genere di libro al quale torno con l'emozione e la voglia di rileggerlo.
Naturalmente non ho letto nessuno dei due... (non riesco più a leggere!) ma in caso mi butterò su Carlos!
RispondiEliminaSì, quello te lo consiglio vivamente!
Eliminapensare che dopo aver letto l'ombra del vento, ho deciso che Zafon lo avrei lasciato così.. è talmente perfetto che temo di rimanerne deluso da altri suoi libri
RispondiEliminaAvevo la stessa preoccupazione, però devo dire che se anche L'ombra del Vento resta il migliore, anche gli altri mi sono piaciuti.
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