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le ultime parole famose |
Giusto una settimana fa col marito sbarcavamo a Bruxelles. Viste le condizioni stazionarie dei nostri vecchietti infatti avevamo deciso di concederci una breve vacanza pre-natalizia. Anche se in famiglia sono io quella che più di tutti ama il freddo, da principio il marito aveva proposto di andare a Varsavia per assaggiare il vero inverno; è finita che non abbiamo trovato un volo diretto e così, eliminata per lo stesso motivo anche l'opzione Stoccolma, abbiamo ripiegato per il Belgio dove il marito è stato accontentato perchè il vero inverno ci aspettava lì.
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quando fare window shopping procura l'acquolina in bocca... |
Sbarcati a Charleroi con un velo di neve, siamo stati accolti a Bruxelles dalla pioggia, con vari picchi d'intensità; per esempio, mentre passeggiavamo ammirando le cioccolaterie del centro, è venuto un temporale con raffiche di vento che ha fatto strage di ombrelli e inzuppato tutto l'inzuppabile.
Malgrado ciò, abbiamo potuto ammirare un bellissimo spettacolo di suoni e luci nella Grand Place; i palazzi venivano illuminati con vari colori a ritmo con le gradevoli musiche - a tratti lente, a tratti allegre. Molto bello anche il coro che si esibiva alla cattedrale. Devo ammettere che, pur provando un discreto fastidio per le festività natalizie e tutto ciò che di solito comportano, ho apprezzato queste cose delle quali in altri periodi dell'anno non avrei potuto godere. La prima giornata è poi finita in gloria davanti a una tinozza di cozze e a una carbonade flamande accompagnate dall'ottima birra che i belgi producono.

Il secondo giorno era in programma la visita di Gent/Gand che abbiamo affrontato imperterriti malgrado la neve. Difatti ha nevicato tutto il giorno, anche in questo caso con raffiche di vento che vanificavano l'ombrello. Da principio ci siamo avviati verso il centro a piedi, ma la neve ci rallentava e quindi a metà strada abbiamo preso un tram; in effetti questo era l'unico mezzo affidabile visto che viaggiava su rotaie. Le auto strombazzavano e andavano a passo di lumaca, mentre pochi temerari del posto affrontavano il tutto in bicicletta. Gent ci è piaciuta e certamente innevata appariva ancora più bella; peccato che ho fatto pochissime foto (per colpa del vento più che della neve: se avesse nevicato dritto mi sarei riparata sotto l'ombrello scattando senza problemi).

Il pranzo è stato particolare; nell'imbarazzo della scelta, siamo finiti da Gwenola, locale specializzato in pannenkoeken. Sul menù inglese avevano tradotto con pancake, ma in realtà io le definirei crespelle per via di spessore e dimensioni. C'erano versioni sia dolci che salate e la simpaticissima cameriera ci ha fornito tutte le spiegazioni del caso, oltre a consigliarci due birre divine. Ripreso il tram per tornare in stazione, è finita che ci siamo dovuti fare gli ultimi duecento metri a piedi per colpa del ghiaccio che aveva bloccato le rotaie impedendo al mezzo di proseguire; due operai con le fiamme ossidriche procedevano allo scioglimento mentre la colonna dei passeggeri fatti scendere arrancava in una spanna di neve.

Arrivati a Bruxelles relativamente presto, il marito ha voluto assolutamente andare a vedere l'Atomium, il monumento che riproduce un atomo di ferro. Illuminato di sera faceva la sua bella figura, ma purtroppo non siamo riusciti a visitarlo per un pelo (questi pigroni di belgi chiudono i musei troppo presto!).
Visto che continuava a piovere (ma almeno aveva smesso di nevicare), c'era bisogno di chiudere di nuovo in bellezza. Gira che ti rigira, siamo riusciti a ritrovare una brasserie adocchiata il giorno prima e notata per via del nome particolare: A La Mort Subite (alla morte improvvisa). Da mangiare c'erano insalate, una vasta selezione di omelette e qualche dolce, ma ancora una volta il punto di forza stava nella birra. Il locale poi è una meraviglia per gli occhi in quanto l'arredo è rimasto invariato dall'inizio del Novecento, probabilmente anche grazie al fatto che la gestione si è tramandata in famiglia (ora siamo alla quarta generazione).

Terzo giorno e, aprendo le finestre, scopriamo che... piove, appunto. In realtà era in programma la visita di alcuni musei, quindi la cosa era relativamente grave. Dato che una volta tanto più che un diluvio era una pioggerella intermittente (con qualche fiocco di neve nel mezzo), abbiamo voluto vedere se per caso ci fosse il mercato delle pulci a Place du Jeu de Balle nel quartiere di Marolles. Malgrado il tempaccio, c'erano diversi espositori, con la roba annegata nell'umido (scatole di cartone appoggiate per terra, talmente fradice che a sollevarle si saranno sfondate...) e ci siamo comprati giusto un paio di cosette come souvenir.
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quel matto di Hieronymus Bosch |
Quanto ai musei, abbiamo visto quello delle Belle Arti, il Museo Fin de Siècle e il Museo Magritte. Avendo al seguito solo la macchina digitale (dopo l'andazzo di Gent avevo deciso di risparmiarmi inutili sofferenze) mi sono divertita a fotografare dettagli dei quadri. Nel pomeriggio la pioggia ha concesso una tregua e, tornati in centro, ci siamo rivisti con eguale godimento lo spettacolo di suoni e luci in piazza.
L'ultimo giorno prevedeva la visita di Brugge/Bruges, dove siamo stati graziati dal maltempo per un'oretta, durante la quale finalmente ho potuto fotografare con tutti gli agi; peccato che poi si è rimesso a piovere e l'unica cosa positiva è stata che pioveva piano e senza vento. Il diluvio si è scatenato quando ormai avevamo visto tutto. Brugge è una città che merita la fama che ha, difatti era piena di turisti di tutti i paesi (inoltre doveva essere appena atterrato un aereo da Pechino XD).
Sulla via della stazione, abbiamo fatto una sosta per mangiare un gaufre (la versione belga del waffle) dopodichè, una volta a Bruxelles, abbiamo voluto fare la nostra ultima cena di nuovo presso La Mort Subite.
Che dire di questo viaggio? A noi i posti sono piaciuti, abbiamo mangiato e bevuto molto bene, eravamo così bene attrezzati contro il maltempo che non abbiamo nemmeno preso il raffreddore. Da parte mia c'è però stata una profonda frustrazione fotografica perchè le condizioni non erano certo adatte a fare foto decenti, quando non erano proprio impossibili, e tuttavia, come dicevo anche al marito, a rischio di sembrare pazza, baratterei volentieri luglio e agosto con due dicembri piovosi e nevosi XD