Non ho ancora capito come se le inventa, ma ogni tanto il marito arriva e propone mete che non sono esattamente note al turismo di massa. La cosa naturalmente mi va benissimo, visto che il turismo di massa non lo sopporto. Lo scorso venerdì quindi ci siamo diretti verso Saluzzo, in Piemonte.
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veduta di Guarene da un terrazzino panoramico che sembrava la prua del Titanic |
La nostra prima tappa è stata il paesino di Guarene dove sorge un castello che però è visitabile solo di rado perchè è stato trasformato in un hotel di lusso. Io avevo anche proposto di spacciarci per potenziali clienti oppure di fiondarci dentro il cancello elettrico prima che si richiudesse, ma il marito ha preferito di no e quindi non siamo riusciti a vederlo che da lontano. Il paese però è molto carino e ben tenuto, per cui ci siamo fatti una piccola passeggiata prima del pranzo consumato al Ristorante Miralanghe, che si trova in Piazza Roma 2. A causa della foschia però le Langhe non le abbiamo potute mirare malgrado ci avessero fatto sedere proprio davanti alla finestra panoramica, in compenso ci siamo goduti degli ottimi piatti, accompagnati da un altrettanto ottimo vino.
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collage di alcune delle immagini del salone delle grottesche |
La seconda tappa della giornata è stata il Castello della Manta, che si trova nel paese omonimo. Questo castello è di proprietà del FAI ed è molto bello; da roccaforte fu trasformato in residenza a partire dal XV secolo. La parte che conserva le decorazioni più antiche è quella che mi è piaciuta di più; in particolare ho trovato strepitoso il salone delle grottesche, datato alla seconda metà del 1500. Questo non per dire che il resto non fosse altrettanto bello! Insomma, i tre euro che ho pagato per il permesso di fotografare sono stati molto ben spesi.
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Saluzzo by night |
Infine siamo arrivati a Saluzzo e abbiamo trovato senza troppi problemi il nostro albergo; dopo un po' di relax e una cena frugale (visto che ci eravamo abbuffati a pranzo) siamo usciti per una passeggiata notturna e un buon gelato.
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un divertente murales a Saluzzo alta |
La mattina del sabato l'abbiamo trascorsa visitando Saluzzo. C'era il mercato, quindi la città era piuttosto animata; noi però ci siamo diretti nella parte alta e più antica, nonchè più pittoresca. Abbiamo visitato quel che c'era da visitare, dopodichè abbiamo deciso che per pranzo volevamo assaggiare i formaggi locali. Ci siamo così accomodati alla trattoria I Quat Taulin, in Via Piave 5, dove ho rischiato seriamente di ubriacarmi. L'intento in realtà era di bere poco, ma il sistema adottato dal locale è di mettere in tavola delle bottiglie da un litro e mezzo di vino e di fare poi pagare il consumo reale; ci siamo così trovati con ben tre litri a disposizione, visto che io volevo del bianco e il marito del nero. Il mio Favorita era di una tale bontà che mi sarei volentieri scolata ben più del calice scarso che mi sono concessa, ma conosco i miei limiti e, soprattutto, sapevo che mi attendeva un pomeriggio di nuovo in giro, perciò mi sono limitata, benchè a malincuore. Quanto al cibo, i formaggi che ci hanno portato erano uno più buono dell'altro; ottimi pure antipasti e dolci.
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l'Abbazia di Staffarda |
Satolli e soddisfatti, ci siamo recati poco lontano, all'Abbazia di Santa Maria di Staffarda. Di origini medievali, venne parzialmente distrutta alla fine del 1600 perchè nei pressi vi si combattè una battaglia contro i francesi. Tuttavia è proprio grazie al fatto che in parte il complesso è in rovina se vi risiede una grande colonia di pipistrelli (più di mille). All'arrivo l'Abbazia ci è apparsa particolarmente bucolica per via di una mandria di giovenche che vi pascolava davanti; alla partenza però abbiamo portato con noi il ricordo del bagno zozzo (nel quale non siamo andati perchè faceva veramente schifo).
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il bellissimo chiostro coi meli |
Come riempire il resto del pomeriggio? Per esempio facendo un passeggiata per il centro storico di Savigliano, anche quello molto carino (anche se non tanto carino come Saluzzo). La cosa che ci è piaciuta di più è stato il chiostro con gli alberi di melo fioriti, e peccato che non c'era il sole, sennò sarebbe stato ancora più bello. Per finire, abbiamo fatto un salto a Monasterolo, in cui era indicato un altro castello, che però in parte ingloba il municipio, in parte è abbandonato. Niente di che quindi, però c'era una sagra e abbiamo assistito a un gioco che consisteva nel colpire con le palle delle bocce una serie di vasi di terracotta appesi a un filo. La giornata si è conclusa con una luculliana cena nel ristorante del nostro albergo, il Perpöin di Via Spielberg 19, il cui punto forte è il ricco buffet di antipasti.
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la parte meglio tenuta del castello di Lagnasco |
Domenica mattina ci attendeva un'altra chicca, ovvero il Castello Tapparelli D’Azeglio di Lagnasco. Da fuori il grande complesso appare piuttosto malridotto, ma le parti restaurate sono a dir poco meravigliose. L'iniziale costruzione risale addirittura al 1100; la cosa che mi è piaciuta di più è stata la sala delle Grottesche, con delle decorazioni molto originali e divertenti. Confesso che non mi immaginavo una simile meraviglia!
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chissà perchè ad Asti c'erano tutte queste bandiere... |
A quel punto abbiamo pensato di aggiungere una tappa prima di tornare a casa e, per non allungare la strada con deviazioni, ci siamo fermati ad Asti, dove abbiamo mangiato una semplice insalata per compensare i bagordi dei giorni precedenti e abbiamo fatto quattro passi per il centro prima di rientrare.